Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • La solitudine dei non amati
    • Monia Romanelli artista, pittrice, stilista, curatrice di mostre e poetessa
    • LADRI E LADRUNCOLI
    • L’amico fedele
    • Almost Real: quasi vero a Torino
    • Re Lear è morto a Mosca
    • L’amore che non muore
    • Mani nude
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      La solitudine dei non amati

      By Dols06/06/20250
      Recent

      La solitudine dei non amati

      06/06/2025

      LADRI E LADRUNCOLI

      05/06/2025

      L’amico fedele

      04/06/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Salute e benessere»PSICOLOGIA»Elena, Hedy Lamarr e Marylin Monroe e l’ombra dell’autismo
    PSICOLOGIA

    Elena, Hedy Lamarr e Marylin Monroe e l’ombra dell’autismo

    Cinzia FiccoBy Cinzia Ficco01/02/2021Updated:01/02/2021Nessun commento9 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    dellosso-hp
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    Elena, Hedy Lamarr e Marylin Monroe: le più belle del mondo e l’ombra dell’autismo. Intervista con Liliana Dell’Osso, psichiatra

     

    Elena di Sparta, Hedy Lamarr, Marylin Monroe: tutte e tre donne eccezionali, dotate di un potente appeal, alla base delle loro ascese, delle loro miserie che, con grande probabilità, derivava da un’anomalia genetica.

    Tutte e tre non solo belle, ma pericolosamente affascinanti, capaci di ingoiare come buchi neri chiunque le incontri. Guardarle significa perdere il proprio baricentro e unirsi al Mondo.

    Ma se le tre portano dietro di sé una specie di magma incandescente, capace di piegare e risucchiare chiunque capiti sulla loro strada, una ragione c’è. E sarebbe tutta neurobiologica.

    Parola di due psichiatri, Liliana dell’Osso e Primo Lorenzi, che alle tre bellezze leggendarie, e ai loro giochi da incanto hanno dedicato un libro, in uscita nei prossimi giorni, da Edizioni Ets, intitolato: Elena e le altre – il lato oscuro della seduzione, in cui si arriva ad una conclusione: Tutte e tre hanno una grave sofferenza psichica. Una drammatica involuzione del funzionamento mentale e relazionale, impressa nel loro corredo genetico.

    Tutte e tre portano un tarlo, premessa e trampolino per il successo, ma anche per le drammatiche cadute.

    “La seduzione – scrivono i due – come dono e condanna. Tutte e tre nate diverse, tutte e tre travolte da esperienze traumatiche. Accomunate dall’essere la più bella del mondo, con la trappola sottostante della loro fragilità, che sembra essere stata premessa del loro successo planetario. Successo cercato per rimediare all’interiore fragilità, ma insieme potenziatore della stessa fragilità”.

    Ma di quale fragilità si tratta? Secondo gli psichiatri, le tre sono affette da una forma di autismo. E alla diagnosi sarebbero arrivati tramite una sorta di autopsia psicologica.

    Si diceva donne eccezionali. Quella delle tre discepole di Venere, un’eccezionalità segnata dalla nascita, che le porterà, a fasi alterne, ad essere inseguite, bramate, ma anche maledette.

    Anaffettive, geniali, camaleontiche, irresistibili, perché capaci di interpretare e dare concretezza ai sogni di chi le desidera.

    Basta un semplice sguardo, spesso rivolto all’infinito, distratto, tipico di chi è incapace di socialità – in quanto privo di una identità definita – perché chi le brami si butti ai loro piedi.

    Incantano la loro postura, la loro voce, perché insieme e misteriosamente suggeriscono la possibilità di restaurare l’antica perfezione, la sintesi dialettica tra Io e l’Altro. E lo fanno perché hanno una identità indefinita e indefinibile.

    Come Zelig, le tre femmes fatales sopravvivono, ricorrendo proprio alla seduzione. Dunque, il fascino per non far soccombere un io simile ad un insignificante blob.

    “Credo proprio di essere un’apparenza”, dice Marylin Monroe, che con la Lamarr (la scienziata che inventò e brevettò la tecnologia, alla base degli attuali sistemi wireless e della criptazione dei messaggi) condivide non solo la bellezza, l’eccentricità, ma anche alcuni amanti. Leggi Gianni Agnelli e i fratelli Kennedy. Tanti uomini, sì, ma alla fine è sui Menelao di turno che ripiegano per sentirsi più sicure.

    Sulla seduzione, strumento che, in sintesi, alle tre serve per camuffare una identità borderline, parliamo con Liliana Dell’Osso, direttore della Clinica Psichiatrica e della Scuola di specializzazione in Psichiatria dell’Università di Pisa.

    Professoressa, leggendo il vostro libro, si sedurrebbe per sopravvivere e l’arte di trascinare a sé sarebbe l’effetto di un difetto di fabbrica. Roba che neanche Renée Zellweger, paladina delle sfigate, avrebbe mai voluto avere nei panni di Bridget Jones, per conquistare prima l’introverso Colin Firth. Ma il desiderio di sedurre nasconde sempre un trauma e le Sharon Stone di Basic Instinct avrebbero tutte un Dna segnato?

    In prima battuta la capacità seduttiva non è una scelta. Semmai è vissuta come una violenza da parte di terzi. Spesso drammaticamente attualizzata nello stupro, così frequente fra questo tipo di persone. Poi, alcune imparano a servirsene, spesso per attenuare le proprie difficoltà. In sintesi è espressione di una identità precaria, che, però, dà a queste persone una marcia in più. Le rende capaci di attualizzare i sogni di coloro con cui si relazionano.

    Il meccanismo oscuro della seduzione è uguale anche negli uomini? Mi viene in mente un Rodolfo Valentino. Anche lui con una personalità sulfurea?

    Nel nostro lavoro abbiamo analizzato soprattutto la versione femminile, e ci siamo accorti che la seduzione sessuale è solo un aspetto del problema. Comunque, senz’altro, sì: il meccanismo di base è lo stesso e non dipende dal genere.

    Quanti tipi di seduzione esistono? E soprattutto, come cambiano le forme di seduzione con il tempo? E’ una variabile dipendente dalla cultura, dal momento storico?

    Il cuore della seduzione sta nel suggerire a chi si ha di fronte che i suoi sogni si possano realizzare attraverso quella persona, ma anche attraverso quel contesto, quella situazione. Che si possa instaurare quella coincidenza fra Io e Mondo che era prima della Caduta nel Paradiso Terrestre. Qui il nucleo metastorico, che naturalmente si declina in base allo spirito del tempo.

    Che rapporto hanno queste persone con il proprio Sé? E con le proprie prede?

    Le fondamenta identificative di queste persone sono molto precarie. A volte estremamente precarie. Al punto di non avere un Sé. Il loro Sé finisce così per essere la parte che l’altro assegna loro e l’altro può essere dato anche da intere collettività. La storia mitica di Elena ne è una splendida esemplificazione. Sono persone anaffettive e la loro anaffettività è data dal fatto che il loro fragilissimo nucleo identificativo è sempre a latere di ciò che appaiono. Questo le rende sfuggenti, imprendibili, ma solo apparentemente. Sono persone anche pericolose. Perché il sedotto di turno si può perdere in loro come Narciso nella sua immagine. O diventare di pietra come di fronte agli occhi di Medusa.

    Pensate che seduttori e sedotti si riconoscano o in qualche modo, si scelgano?

    C’è una complementarietà in ogni incontro umano. Qui la complementarietà è totale: è coincidenza. Quantomeno si tratta di aspirazione alla coincidenza. Il sedotto o la sedotta trova conferma del suo sogno, il seduttore o la seduttrice vi trova conferma del suo stesso esistere. In entrambi i casi si ha a che fare con il senso di sé. Ci muoviamo in un’area molto pericolosa, in cui si evoca la possibilità dello svanire del proprio esistere. E questo mette in moto risposte estreme. Spesso anche molto violente: il suicidio, l’omicidio.

    Come riconoscere subito un seduttore?

    Se lo riconosci sei già fuori del suo potere o del suo richiamo. Lo vedi con distacco. Non ti fai prendere dal suo fascino. Che, come dall’etimo, rimanda all’idea di una parola che lega.

    Il seduttore è sempre un manipolatore?

    Nella seduzione c’è sempre un che di manipolatorio. Il problema sta, però, nella consapevolezza con cui il seduttore porta avanti il suo progetto. Su un piano soggettivo, del portatore di fascino, la seduzione innocente è la forma più torpida. Allusiva ad un malfunzionamento ancora più profondo, più originario. Nel nostro schema di riferimento, ad una neuroatipia più rilevante.

    Dalla vostra esperienza, seduttori e sedotti “guariscono”?

    Il fondo neuroatipico, che sta a monte, non cambia. Possono cambiare gli aggiustamenti personologici. Marilyn, creando il suo personaggio, sfugge a un destino probabilmente tragico: la prostituzione, la deriva sociale. Il rimedio è un capolavoro: il suo personaggio. Che, però, non sana la fragilità di base. Il rimedio migliore sembra essere la rinuncia al proprio potere e la ricerca di un appoggio sempre necessario su qualcuno, che faccia da intermediario nel delicatissimo rapporto con la realtà. Emblematico il caso di Elena, al suo ritorno a Sparta.

    Parlate di autismo, ma non di narcisismo.

    Il dramma degli stati autistici sottosoglia, non clinici per la diagnosi di Disturbo Autistico, è che raggiungono un assetto identificativo molto precario. Che si traduce in forme non clinicamente autistiche. Una di queste è il Disturbo Narcisistico di Personalità. E più in generale di quel mare magnum che fa capo al tema del Narcisismo, in cui abbiamo cercato di non entrare più di tanto, proponendo uno schema interpretativo che ne sta a monte. E che ne individua anche una base neurobiologica, sempre più dimostrata negli ultimi anni.

    Quanto nel seduttore c’è di spontaneo nell’elaborare e adoperare le proprie armi?

    Secondo noi la domanda è da ribaltare. Ossia: quanto vi è di elaborato in quel seduttore nell’usare le armi della seduzione, che gli sono arrivate come un dono, e che, come tutti i doni degli dei, sono spesso una trappola a cui non è possibile sottrarsi?

    Come è morta Marilyn? Che idea vi siete fatti?

    Marilyn è morta per la sua patologia: un disturbo autistico sottosoglia che si è manifestato in variegate forme cliniche. E che l’hanno portata, fra l’altro, anche all’uso di sostanze stupefacenti, al bisogno compulsivo di successo, alla frequentazione di ambienti torpidi e pericolosi. La fuga da una sua fragilità l’ha consegnata ad altre disfunzionalità, che le sono state fatali.

    Quanto sono attendibili le vostre autopsie?

    Le autopsie psicologiche sono comunemente in uso, anche da parte dei periti, per cercare di ricostruire gli antefatti di certi comportamenti. Ad esempio, il suicidio. Certo, manca il contatto diretto con il paziente, che si cerca di superare facendo ricorso a molteplici testimonianze tecniche, fornite da chi il paziente lo ha visitato e curato. Con i personaggi famosi è un materiale copioso e accessibile. L’autopsia psicologica è uno dei tanti interessi che accomunano me ed il mio collega. Dopo quella di Elena, abbiamo curato l’autopsia psicologica di “Medea”, che uscirà tra breve. Ne seguiranno altre

    Liliana Dell’Osso si è occupata anche del personaggio di Coco Chanel. L’estate scorsa ha scritto un saggio, dal titolo: Contagi (Edizioni Ets), sul contagio inteso come categoria totale della nostra cultura, soffermandosi su Edvard Munch, sulla sua ricerca di senso attraverso la pittura, sul rapporto che l’artista ebbe con suo padre, Christian, e su un contagio che alla fine diventa cura.

    Primo Lorenzi si è cimentato con l’autopsia psicologica di personaggi del mito, che, però, hanno molti rimandi con il presente: Oreste e la saga degli Atridi (“La Follia di Oreste. Psicopatologia di un personaggio del mito”, Alpes, Roma 2015), di Arianna, la principessa cretese (“Arianna. Dalla vicenda mitica alla sindrome clinica”, Alpes, Roma 2016) e più recentemente di Elettra (“Fra mito e psiche. Il tempo, la morte e l’aldilà, il simposio, l’identità femminile, il mistero della creazione, il dramma della scelta”, Alpes, Roma 2020).

    fonte: https://www.magazine.tipitosti.it/

    autismo liliana dell'osso
    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Cinzia Ficco
    • Website
    • Facebook

    Pugliese, classe ‘69, laureata in Scienze politiche, giornalista pubblicista, è responsabile del magazine www.tipitosti.it, il blog di chi non molla. Sposata, ha una bambina che si chiama Greta, si diverte a scrivere per lei racconti. Ha pubblicato Josuè e il filo della vita, Il re dalle calze puzzolenti, Tina e la Clessidra, con la casa editrice Edigiò. L’ultimo è Mimosa nel regno di sottosopra, pubblicato da Intermedia.

    Related Posts

      HA ANCORA SIGNIFICATO PARLARE DI FEDE? 

    12/03/2025

    Affetti smarriti e ritrovati

    19/02/2025

    KRONOS KAIROS e il “lusso” del lutto

    05/02/2025
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    La solitudine dei non amati, firmato e diretto dal La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
    https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-n https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-non-amati/

La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
    Post su Instagram 18090652831721010 Post su Instagram 18090652831721010
    Post su Instagram 18048668675601778 Post su Instagram 18048668675601778
    Post su Instagram 17876335017241317 Post su Instagram 17876335017241317
    Post su Instagram 18063607010115356 Post su Instagram 18063607010115356
    De bello a Gresart De bello a Gresart
    Post su Instagram 18117014455479037 Post su Instagram 18117014455479037
    Post su Instagram 18227739895291385 Post su Instagram 18227739895291385
    Recensione di Adriana Moltedo Recensione di Adriana Moltedo
    Recensione di Erica Arosio Recensione di Erica Arosio
    Post su Instagram 17959636775930644 Post su Instagram 17959636775930644
    Ho visitato di recente la bellissima mostra Un alt Ho visitato di recente la bellissima mostra Un altro sguardo Opere dalla Collezione Gemma De Angelis Testa a Villa Panza, (Varese). aperta al pubblico dall’11 aprile al 12 ottobre 2025 che rappresenta l’inaugurazione di un ciclo espositivo dedicato al tema del collezionismo come espressione di un pensiero e strumento di indagine del presen

https://www.dols.it/2025/05/26/un-altro-sguardo-e-gemma-de-angelis-testa/
    Pianocity con Chiara Schmidt Pianocity con Chiara Schmidt
    YUKINORI YANAGI ICARUS 27.03 – 27.07.2025 mostr YUKINORI YANAGI
ICARUS

27.03 – 27.07.2025
mostra in corso – navate
    Post su Instagram 18278106160281511 Post su Instagram 18278106160281511
    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

https://www.dols.it/2025/05/22/fuori/
    https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lin https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lingue-porta-dappertutto/

Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
    Post su Instagram 18032179283653753 Post su Instagram 18032179283653753
    https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/ Re https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/

Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    non fu l’amore

    Non fu l'amore
    non fu l'amore

    Di cibo e di amore

    Di cibo e di amore - Marta Ajò - copertina

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK