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    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Ti amo, ma senza fretta
    Costume e società

    Ti amo, ma senza fretta

    Maria Giovanna FarinaBy Maria Giovanna Farina12/02/2019Updated:12/02/2019Nessun commento5 Mins Read
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    Amare-senza-fretta
    Flavio Lappo
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    L’amore è una potente forza cosmica capace di rendere migliore la nostra vita e per sua natura tende ad unire gli esseri umani.

    La coppia è un tipo di unione fondata sull’amore, un sentimento capace di renderla creativa e collaborativa. L’amore allontana dalla depressione, ecco un motivo valido per continuare a ricercalo. Potrei proseguire formando un elenco lunghissimo, ma mi fermo lasciando a voi la scoperta di nuove ragioni per vivere, qualora lo si desideri, in coppia.

    Conoscere a fondo questa realtà a due, in grado di condurci in cammino alla ricerca di nuove parti di noi, è importante per andare incontro ad una vita migliore. Platone ci ha insegnato per primo che l’amore è una cura, si prende cura di noi ed allo stesso tempo è degno di cura come occasione unica della nostra esistenza. L’amore è una scintilla divina, così ci dice il grande filosofo greco per bocca dal suo maestro Socrate, e come tale è degno di venerazione. L’origine divina dell’amore è una metafora per mettere al centro della nostra vita la sua forza potente, rigenerativa e curativa.

    Flavio-LappoLa vita di coppia è un’evoluzione costante, non siamo mai gli stessi e così l’amore cambia con noi dopo averci “assoggettato al suo volere”. Con ciò non voglio dire che amare sia sottomissione, tutt’altro. L’amore è libertà, il dio Eros della mitologia ce lo manifesta in tutto il suo essere: con le ali, con il coraggio, con lo sprezzo del pericolo.

    Così siamo liberi di amare ed allo stesso tempo di cambiare anche se non siamo pronti. Questo è un punto cruciale. La vita di coppia nel suo fluttuare ci regala sempre nuove possibilità, ciò che ora ci appare un grande amore, dopo un certo tempo, può essere sostituito da un altro amore in grado di soddisfare le nostre esigenze del momento, diverse da quelle di un tempo precedente. Nonostante ci sentiamo sereni e appagati, un nuovo incontro può mettere tutto in discussione e anche se non siamo pronti a cambiare, perché la nostra vita è bella e ricca, ci troviamo a rivoluzionare completamente i nostri punti fermi. Sapete perché ciò accade? Perché l’amore è libertà e se siamo disposti a seguirlo dobbiamo mettere in conto anche la possibilità di tante rivoluzioni. Ciò richiede coraggio e superamento della paura, forse anche per questa ragione sembra che l’amore sia sempre più a rischio di estinzione. In realtà, i veri motivi sono altri, uno dei quali è il tempo. La coppia si disgrega con più facilità anche a causa della fretta dei nostri tempi che gioca contro i tempi dell’amore. L’attesa è raccoglimento in noi stessi per scoprire e portare alla luce il senso profondo dei nostri sentimenti. Essa, l’attesa, fa bene all’amore: in quest’epoca veloce dove i rapporti faticano ad approfondirsi, attendere diventa terapia. L’amore non ci è dato subito quando lo vogliamo, dobbiamo attenderlo. L’attesa ci regala la possibilità di capire se l’amore di quell’uomo o di quella donna lo vogliamo veramente, se c’è reciprocità e se avvertiamo la sua mancanza. Il nostro amore va messo alla prova e l’attesa ci viene in soccorso evitando delusioni e dolori causati dall’errore di scambiare un’appagante complicità erotica per amore . Mi è capitato spesso di ascoltare sfoghi femminili del tipo: “Dopo essere andati a letto insieme, non l’ho più sentito”. Capita, ma capita con più frequenza se si omettono tappe fondamentali come vivere l’incontro in tutti suoi momenti.

    Per varie ragioni avviene un incontro dove può scattare l’imprevedibile, non necessariamente un innamoramento, può essere una scintilla, un qualcosa di indefinibile da definire. A quel punto è bene non fare subito sesso, ma è auspicabile approfondire la conoscenza con il primo appuntamento. Non esiste una scaletta di tappe da seguire valida per tutti, l’amore è libertà, ma se non scordiamo che ha certe esigenze per manifestarsi in tutta la sua carica, rischiamo di perdere un amore autentico e degno di essere vissuto.

    L’amore ha bisogno di cura. In che senso? La coppia per durare deve coltivarlo come se fosse una piantina preziosa, ma delicata: se non ci ricordiamo di annaffiarla regolarmente, di concimarla, di guardarla con amore e passione, tenderà a seccarsi o a lasciarsi curare da qualcun’altro più attento. E magari capace di dichiarare l’amore senza doverlo chiedere.

    Le parole Ti amo hanno ispirato poeti e musicisti donandoci uno sterminato patrimonio di parole e note, ma sono diventate, col trascorrere del tempo, uno stereotipo perdendo il loro valore originale. Quando pretendiamo da chi ci ama di dichiarare il suo amore con queste due paroline, stiamo pretendendo qualcosa che sa di obbligo più che di libertà di espressione. Quindi se da un lato è naturale desiderare la fatidica frase, dall’altro è bene valutare, analizzare, scrutare chi ci vive accanto per cogliere dai suoi gesti, dalle sue espressioni, dal suo comportamento, l’amore che prova per noi. Così quando ci dirà Ti amo sarà una dichiarazione vera e scaturita dal cuore, non due consumate parole che deve dirci per non sentire lamentele. Pretendere è soffocare l’altro, pretendere è uccidere la libertà dell’amore.

    Il Ti amo, se è testimone di un vero sentimento, arriverà al momento giusto, senza fretta.

    Amare fretta
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    Maria Giovanna Farina
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    Maria Giovanna Farina si è laureata in Filosofia con indirizzo psicologico all’Università Statale di Milano. È filosofa, consulente filosofico, analista della comunicazione, formatrice e autrice di libri per aiutare le persone a risolvere le difficoltà relazionali. Nei suoi saggi e romanzi ha affrontato temi quali l’amore, la musica, la violenza di genere, la filosofia insegnata ai bambini, l’ottimismo, la libertà, la relazione con gli animali da compagnia e col cibo. Pioniera nel campo delle pratiche filosofiche, nel 2001 ha fondato Heuristic Institution dove si è dedicata, in collaborazione con il filosofo Max Bonfanti, anche alla ricerca di metodi e strategie da applicare alla risoluzione delle difficoltà esistenziali attraverso il TFAR (trattamento fenomenologico delle aree relazionali) da loro ideato. È creatrice della rivista on line “L’accento di Socrate”, scrive su varie riviste ed è intervenuta ed interviene in Radio e TV. Ha tenuto incontri e conferenze sulla violenza di genere a scuola e presso associazioni, taluni sponsorizzati da Regione Lombardia e patrocinati da vari Comuni italiani. Con un gruppo di studiosi ha chiesto, ottenendolo, alla Treccani.it di inserire la parola nonviolenza in un’unica forma verbale. Studiosa di relazioni, il suo sito è www.mariagiovannafarina.it

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