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    Home»Salute e benessere»Ginecologia»Sesso sicuro?
    Ginecologia

    Sesso sicuro?

    Aura FedeBy Aura Fede06/11/2018Updated:06/01/2020Nessun commento8 Mins Read
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    secondo sesso
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     Le MST, le malattie sessualmente trasmissibili vengono trasmesse durante l’atto e il contatto sessuale. La loro incidenza è sempre in aumento il mondo è ogni giorno più piccolo, più collegato: l’agilità, la velocità dei contatti è una realtà.

     

    Oramai abituè dell’enciclopedia libera di internet (cosa che mi fa sentire molto moderna, al passo coi tempi), di nuovo mi sono messa a piluccare le sue pagine per vedere quanto mi trovasse o meno in accordo su certi argomenti che mi stanno a cuore.
    Leggo che secondo wikipedia si può definire sesso sicuro (in inglese safe sex o safer sex) l’attività sessuale umana praticata in condizioni di sicurezza igienica e sanitaria, ovvero adottando tutte le precauzioni necessarie nei confronti delle malattie sessualmente trasmissibili.
    Che dire? Definizione chiara, ineccepibile. Tuttavia secondo me, pericolosamente incompleta.
    Data la mia esperienza nei consultori (faccia a faccia con tredicenni in lacrime, bambine perlopiù) posso certamente dire che sesso sicuro non è solo prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse: in certi casi è (deve essere) anche prevenzione delle gravidanze indesiderate e quindi, soprattutto, prevenzione dell’aborto.
    Per ora però mi atterrò a quanto dispone il dottor internet, perché, parliamoci chiaro (e non fingiamo che non sia così), è a lui che si rivolge la stragrande maggioranza dei ragazzi (e non solo) quando sia in cerca di risposte. Tanto più che, anche per gli altri paesi la rete pare concentrarsi esclusivamente sull’aspetto immunologico del sesso sicuro.
    Definendolo: the practice of sexual activity in a manner that reduces the risk of infection with sexually transmitted diseases; un mode de relations sexuelles qui minimise les risques de contracter une maladie vénérienneseries; prácticas que tienen el propósito de reducir el riesgo de contraer alguna enfermedad de transmisión sexual.

    Le MST, le malattie sessualmente trasmissibili, (lo dice il nome) vengono trasmesse durante l’atto e il contatto sessuale. La loro incidenza è sempre in aumento, perché si sa, il mondo è ogni giorno più piccolo, più collegato: l’agilità, la velocità dei contatti è una realtà. La comunicazione senza limiti non è solo un proposito delle compagnie telefoniche, è anche un comandamento che si pianta sodo nella testa dei nostri ragazzi, nel bene e nel male. E Cioè: è bene essere in contatto con più gente possibile, è bene procurarsi più partner, a scuola, nel lavoro, in rete. E sotto le lenzuola. Possiamo dire che la (perché risparmiarci questa parolona che da anni oramai ci impesta la bocca?) globalizzazione è per le malattie sessualmente trasmesse quello che lo spinacio è per Braccio di ferro: un corroborante eccezionale. Continuando a parlare nel loro gergo (quello dei ragazzi), le malattie sessualmente trasmesse (o sexually transmitted diseases, o maladie vénérienneseries, o enfermedad de transmisión sexual, fate voi) sono il virus che infetta la rete: più gente è collegata, più c’è il rischio di pandemia.

    Nel nostro gergo invece (più o meno medico), vediamo cosa è bene ricordare.
    Per esempio che le lesioni e le infiammazioni genitali (date dalle MST più diffuse e più leggere) aumentano consistentemente il rischio di trasmissione dell’AIDS (che leggero non è). Per questo la categoria più a rischio è quella degli adolescenti: ad amoreggiare di qua e di là senza tanti complimenti, c’è il caso (più che probabile) che prima o poi qualche funghetto te lo buschi (sì, d’accordo, ammetto che non sia un gergo proprio medico, però rende l’idea).
    Secondo l’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità), gli adolescenti di oggi iniziano molto presto ad avere relazioni sessuali promiscue (con più partner), cominciano prestissimo a navigare, a chattare con più persone contemporaneamente, per dirla come loro.

    La categoria più a rischio è quella degli adolescenti:
    Perché se farfallonano da un fiore all’altro senza tanti complimenti, c’è il caso (più che probabile) che qualche funghetto prima o poi se lo piglino (sì, d’accordo, ammetto che non sia un gergo proprio medico, però rende l’idea)

    C’è un’ovvietà da dirsi a riguardo, e tuttavia non fa male ripeterla, fino all’assillo:
    maggiore il numero dei partner, maggiore la possibilità di prendersi qualcosa. Non fa male ripeterla questa cosa (e non solo ai ragazzi), dato che l’incidenza di queste malattie oggi (intesa come numero di nuovi casi conclamati ogni anno), nonostante le estenuanti campagne di prevenzione, è in vertiginoso aumento.
    Specialmente tra gli adolescenti, che evidentemente paiono darsi alle pratiche amatorie con uno slancio sempre più agonistico
    Ma è inevitabile (e nella natura della nostra razza, evidentemente).

    Più automobili ci sono, più aumenta l’inquinamento: inutile, se non ridicolo, pretendere che si ritorni alla bicicletta o alla carrozza.
    Chi ha il compito (adulti di riferimento) di contenere (arginare) il problema farebbe meglio strizzare l’occhio ai tempi, e piuttosto mettersi d’impegno per dotare queste automobili (i nostri ragazzi) dell’equipaggiamento opportuno (catalitico) per non inquinare.
    E, ca va sans dir, per non inquinarsi.
    Perchè, NESSUNO grande o piccolo, possa più godere dell’alibi dell’ignoranza.

    Non conoscere il nemico, in tutte le guerre, è il modo migliore per essere sconfitti.
    Per questo preoccupa molto ginecologi e infettivologi la scarsissima conoscenza dei rischi legati alle
    Malattie Sessualmente Trasmesse (MST) soprattutto da parte dei giovanissimi.
    A preoccupare sono soprattutto i teen-agers, davvero poco preparati da scuola e famiglia a questi rischi ma comunque spesso già coinvolti in rapporti sessuali completi.

    Anche se nessuno ne parla, le MST possono colpire chiunque abbia rapporti o attività sessuali non protetti dal preservativo, indipendentemente dall’età, dal sesso o dal fatto che i rapporti avvengano con persone dello stesso sesso o di sesso diverso.
    Non ci si contagia attraverso tosse o starnuti e neppure sui mezzi pubblici, in ufficio, durante i contatti sociali in generale. Le MST non sono trasmesse nemmeno dalle zanzare o dagli animali domestici.
    NON SONO DOVUTE ALLA SFORTUNA , SOLO ALL’IGNORANZA!
    l’INFORMAZIONE è la prima misura di PREVENZIONE.

    Ci sono caratteristiche o comportamenti che facilitano la trasmissione delle infezioni in alcune persone o in alcuni gruppi di popolazione.
    Le situazioni e le caratteristiche che aumentano il rischio di contrarre una MST sono:
    – l’età al di sotto dei 25 anni, in particolare per le ragazze;
    – l’aver avuto il primo rapporto sessuale prima dei 17 anni;
    – il numero dei partner sessuali avuti nella vita;
    – avere un partner che ha o ha avuto una MST;
    – l’uso di droghe e alcol;
    – la violenza sessuale;
    – avere rapporti vaginali, anali o orali non protetti.

    I dati parlano chiaro: le malattie a trasmissione sessuale sono in aumento. Le donne sono più a rischio (per natura…), gli uomini sono spesso troppo superficiali e distratti…
    Numeri da epidemia, di fronte ai quali l’incoscienza non vacilla e i falsi miti resistono.
    Aids escluso, ogni anno si contano 340 milioni di casi nel mondo (111 milioni tra le under 25), e 100 mila casi nel nostro (4000 nuovi casi all’anno) Paese.

    A Milano si registrano 700 nuovi casi di AIDS all’anno. E l’HPV è la seconda infezione più diffusa fra i 14-24enni. Negli ultimi tempi s’è segnato un raddoppio dei casi di MST: le infezioni da Chlamydia (un batterio che può portare sterilità e peritoniti) sono aumentate del 600%, allarmato, il Ministero della Sanità ha istituito un numero verde (800861061).

    Quello a cui stiamo assistendo, in Italia e nel mondo occidentale, è che l’HIV, ma anche le altre “terribili” malattie a trasmissione sessuale, come la Chlamydia, sono uscite dalle “categorie a rischio” (prostitute, omosessuali, tossicodipendenti) e riguardano oggi noi tutti, uomini e donne, che “facciamo l’amore”.

    Il preservativo, il nostro più fedele alleato del sesso e dell’amore.
    Il preservativo rappresenta il mezzo più sicuro per proteggersi dalle infezioni sessualmente trasmissibili e va usato in occasione di ogni rapporto sessuale: vaginale, anale e orale.
    Il preservativo, infatti, diminuisce il rischio del contagio, in quanto crea una barriera per i fluidi potenzialmente infettanti (sangue, sperma, secrezioni vaginali) e tra le mucose che possono essere infettate.
    Purché utilizzato in modo corretto, sin dall’inizio del rapporto, il preservativo protegge efficacemente

    A rischio di sembrare una mamma che dice al figlioletto di mettersi la sciarpa, lo devo ripetere: l’unica prevenzione, oltre alla castità, s’intende, è e rimane il Condom (il preservativo). Non c’è altra difesa, oltre al preservativo. Mai e in nessun caso.

    E’ sconfortante saperle parole al vento: se si pensa che negli ultimi 10 anni (dal 1995 al 2005) le vendite dei preservativi sono aumentate solo di 2000 unità (da 98200 a 100200). E alle mamme, quelle vere, sempre più spesso non resta che l’amarezza della ragione: non potere altro che dire te l’avevo detto.

    Da cosa sono provocate le MST?
    Sono causate da microrganismi che entrano nel nostro corpo superando la sua capacità di resistenza alle infezioni. I microrganismi possono essere di 4 tipi:
    VIRUS come nel caso di HIV, epatiti, herpes genitale, Human Papilloma Virus (HPV).
    BATTERI (come nel caso di Chlamydia, Gonorrea, Sifilide, ulcera molle)
    PROTOZOI (Trichomonas)
    PARASSITI (piattole, scabbia).

    continua

     

    mst sesso sicureo
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    Aura Fede
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    Aura Fede. Siciliana ma ora abita a Treviso. A Padova ha fatto gli studi pre-universitari e universitari. Docente nel corso post-laurea (per psicologi e specialisti ginecologi) di psicoprofilassi ostetrica dell’Università di Padova E' sessuologa clinica (altre a consulente) e Formatore dell'istituto Internazionale di Sessuologia di Firenze diretto dalla prof. Roberta Giommi. Ha frequentato il corso di Mindfulness presso l’AISPA di Milano, autrice di lavori scientifici su vari argomenti legati alla specializzazione. Coautore di volumi sul benessere delle donne e sul benessere dei ragazzi.

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La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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