Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • La mia famiglia a Taipei – Left‑Handed Girl
    • Parata d’Arte a Paratissima
    • The ugly stepsister
    • Un sorso di te : TAPPE, BIVI E SVOLTE
    • Cinque secondi
    • Limbo
    • Zucca non solo Halloween
    • Bugonia
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      La mia famiglia a Taipei – Left‑Handed Girl

      By Dols02/11/20250
      Recent

      La mia famiglia a Taipei – Left‑Handed Girl

      02/11/2025

      Parata d’Arte a Paratissima

      30/10/2025

      The ugly stepsister

      30/10/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Attualità»Good news»Perché il risultato del referendum irlandese sull’aborto ci riguarda
    Good news

    Perché il risultato del referendum irlandese sull’aborto ci riguarda

    Angela CartaBy Angela Carta27/05/2018Updated:27/05/2018Nessun commento4 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    Il risultato del referendum, che non possiamo che definire storico, ha visto trionfare il “sì” con una percentuale del 66,4% dei voti.

    Ieri pomeriggio, 26 maggio, è stato reso noto il risultato del referendum svoltosi in Irlanda per l’abrogazione dell’ “Ottavo emendamento alla Costituzione Irlandese”. Il risultato, che non possiamo che definire storico, ha visto trionfare il “sì” con una percentuale del 66,4% dei voti.
    Ma cos’è questo “ottavo emendamento”?
    La tradizione giuridica irlandese in materia di interruzione volontaria di gravidanza è stata fino ad ora una delle più restrittive d’Europa, insieme a quella polacca (ben noti sono i progetti di una nuova revisione della materia da parte del partito Pis, Diritto e Giustizia, sostenuto dalla granitica Chiesa Cattolica) e vanta origini molto antiche (“Person Act”, 1861) riscontrabili altresì all’interno della Costituzione irlandese del 1937 (art. 40.3.3).
    Proprio in tal contesto, e in modo specifico per evitare derive progressiste come quella che nel 1973 aveva toccato da vicino gli Stati Uniti d’America con la storica sentenza della Corte Suprema Roe v. Wade, fu introdotta la disposizione che venerdì donne e uomini irlandesi hanno deciso di abrogare.
    Ciò che questo emendamento, a conferma di quanto stabilito dall’articolo sopra citato della Costituzione, intendeva riaffermare era l’attribuzione di una personalità giuridica al “concepito”, equiparandolo alla gestante. In termini più semplici, la vita del feto (anche quando non ancora del tutto “vita” scientificamente parlando e ritenuta tale dal momento del concepimento) viene messa sullo stesso piano di quella della madre, non riuscendo pertanto a garantire un’adeguata tutela dei diritti riproduttivi della donna.
    Alla restrittiva normativa si accompagna anche una scarsa tutela di altri diritti riproduttivi, quale quello all’informazione legato alle procedure e allo stato di salute dello stesso feto, non sempre garantite dal personale medico sanitario. L’effetto sulle donne in stato di gravidanza è stato catastrofico: patologie accertate in ritardo ed esodi verso il vicino Regno Unito per ricorrere ad una IVG. In caso di aborto illegale sono previsti fino a 14 anni di carcere e la procedura viene garantita solo in caso di rischio di vita per la gestante (“Protection of Life During Pregnancy Bill” del 2013).

    Perché dunque la vittoria delle donne e degli uomini irlandesi ci riguarda?
    Abbiamo di recente fatto gli auguri di buon compleanno alla nostra legge 194, una legge maltrattata, sebbene migliore di altre scritte in Europa e nel mondo, e abbandonata a se stessa, come le stesse donne che hanno il diritto di vederla correttamente applicata. In molte zone d’Italia la percentuale di medici non obiettori sfonda il 70% e quei pochi obiettori che ci rimangono sono spesso sottoposti a carichi di lavoro eccessivi e vengono spesso ostacolati nella crescita professionale (questione sollevata con l’Istanza 91/2013, caso CGIL v. Italia).
    Abbiamo ben poco di cui gioire, a dimostrazione di come avere una buona legge sulla carta non equivalga ad una sua piena applicazione. Che poi è dunque quasi come non averla.
    Dobbiamo quindi festeggiare, perché l’Irlanda ci ha insegnato come non importi quanto tempo possa passare perché una lotta di principio venga coronata dal successo. L’Irlanda ci ha dimostrato che un cambiamento è possibile e che bisogna cercarlo senza mai arrendersi, anche quando sulla parete di una grande città svetta un manifesto che ingenuamente e incautamente definisce l’aborto prima causa di femminicidio.
    Non dobbiamo quindi dimenticare di lottare, di esercitare il nostro diritto di parola, di lamentarci se un diritto non viene rispettato, se le tutele non vengono garantite, se una preziosa informazione non ci viene data e, infine, anche quando un farmaco definito “contraccezione d’emergenza” non viene più garantito all’interno di tutte le farmacie (grazie all’aggiornamento della Farmacopea), ma questa è un’altra storia…

    aborto interruzione volontaria di gravidanza irlanda IVG legge 194 legge sull'aborto referendum
    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Angela Carta
    • Facebook
    • LinkedIn

    28 anni. Dopo due anni come operatrice di uno sportello anti-violenza e un anno di volontariato in Ungheria come youth worker, ho scelto di diventare educatrice professionale. Già specializzata in Tutela dei Diritti Umani, mi occupo oggi di HRE, violenza di genere, educazione videoludica e attività di gioco e team building.

    Related Posts

    Racconti erotici per donne attempate

    20/10/2025

    Battocletti vita forte

    14/09/2025

    Quando la violenza scende in campo

    05/09/2025
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Dalia Dalia
    Post su Instagram 18085742366488248 Post su Instagram 18085742366488248
    Zucche a Milano Zucche a Milano
    The ugly stepsister. The ugly stepsister.
    Paratissima a Torino Paratissima a Torino
    Post su Instagram 18319752424246834 Post su Instagram 18319752424246834
    Quale dei due occhiali vi piace di più? Quale dei due occhiali vi piace di più?
    Post su Instagram 18378432838148503 Post su Instagram 18378432838148503
    Picasso Picasso
    Alla fabbrica del vapore Alla fabbrica del vapore
    Un film romantico anche se si tratta di Dracula Re Un film romantico anche se si tratta di Dracula Recensione di Adriana Moltedo..
    Milano al mattino Milano al mattino
    Post su Instagram 18296933272249712 Post su Instagram 18296933272249712
    Coltivazioni Erbacee di Stefano Arienti a Parma c Coltivazioni Erbacee di Stefano Arienti a Parma  con la curatela di Elena Bray a Palazzo Marchi
    Duomo di Parma Duomo di Parma
    Interessante mostra di Stefano Arienti. A Palazzo Interessante mostra di Stefano Arienti. A Palazzo Marchi a Parma con la curatela di Elena Bray
    Mostra di Stefano Arienti a Palazzo Marchi a Parma Mostra di Stefano Arienti a Palazzo Marchi a Parma con la curatela di Elena Bray
    Palazzo Marchi a Parma Palazzo Marchi a Parma
    Musica al museo della memoria Musica al museo della memoria
    Mostra di Stefano Arienti a Parma a Palazzo Marchi Mostra di Stefano Arienti a Parma a Palazzo Marchi con la curatela di Elena Bray
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    le stagioni della verità

    Questo mio corpo

    Amazon.it : Questo mio corpo

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK