L’INGANNO

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Tutto il film l”Inganno” di Sofia Coppola diventa simbolo e archetipo di qualcosa che narra di femminile, di maschile, di spaesamento nel vivere, provare emozioni .

Certo, ci sono alcuni dati importanti da dare all’inizio per raccontare “L’inganno” di Sofia Coppola.
Ricordare che e’ il remake del film poco fortunato di Don Seigel “La notte brava del soldato Jonathan “ del 1971,con un giovane Clint Eastwood,che e’ tratto dal romanzo “A Painted Devil” di Cullinan e, soprattutto, che c’e’ un cast straordinario di attrici insieme un notevole Colin Farrel.
Segnalare , inoltre, che il premio avuto a Cannes da Sofia Coppola per la miglior regia non andava ad una donna da 56 anni perche’ lo ebbe, nel 1961, solamente la russa Yuliya Solntseva per “Chronicle of Flaming Years”.
l-inganno2Raccontare poi anche la trama di questo film ? L’ambientazione?
Il periodo è la guerra di secessione.
Protagonisti un un soldato ferito e un gruppo di donne di eta’ diverse che lo accolgono, in una grande casa immersa in un bosco .
Non credo ci sia poi da dire altro se non , per voi, sedervi ed immergervi in questo nuovo miracolo di Sofia Coppola.
Miracolo fatto di immagini straordinarie, grazie anche alla eccezionale fotografia di Philippe Le Sourd, quello di “Un ottima annata”per intenderci.
Un miracolo fatto di inquadrature simboliche, luci calde,tempi sospesi e , come al solito, particolari curatissimi e preziosi.
Si perche’, alla fine, tutto il film diventa simbolo e archetipo di qualcosa che , come fin dal primo lavoro di Sofia “Il giardino delle vergini suicide”, narra di femminile, di maschile, di spaesamento nel vivere, provare emozioni .
Un modo per leggere insieme a noi le varie fasi della vita, del vivere .
Cosi, anche la grande casa bianca vittoriana diventa tutt’uno col racconto.
Spazio che accoglie e contiene questa storia insieme al gruppo delle donne che la vivono.
Alcune bambine, colte nella loro ancora innocente , diretta presenza , altre alle prese con le inquietudini della Vita che pone prove , della contingenza di cio’ che accade che va sostenuto,dello scorrere del Tempo che fa domande a cui non si trovano o non si chiedono piu’ risposte.
“Gruppo” al femminile che diventa , in fondo, come una unica donna.
Unica, con le tante sfaccettature che abbiamo , con le luci,le ombre, i lati oscuri che conosciamo benissimo e , forse,non riveliamo neanche a noi stesse di sapere.
La salvatrice,l-inganno3 la vendicativa, quella che si immola e quella che risolve.
La bambina e la donna che desidera ,comunque.
La ragione e la vendetta.
Comunque la risposta , certo qui estrema , anche di fronte alla violenza del salvato che diventa traditore e calpesta e non capisce tutto questo essere di tutto e di piu’ nello stesso tempo.
Fuori, la guerra , quella apparentemente piu reale . Raccontata solo con del fumo di qualcosa che brucia lontano e si intravede al limite del bosco .
Ma “guerra” e’ anche nella grande casa dalle bianche colonne enormi. Enormi come sono gli alberi del bosco-giardino abbandonato che circonda la casa.
Radici. Monoliti di qualcosa che appare sicuro, forse.
Sicuro come la forza della direttrice della casa che ospita il soldato.
Una Nikole Kidman che, alla fine, riunisce in se’ e rappresenta ognuna delle componenti del gruppo e del suo spirito profondamente fragile e vicino a noi che rende magico questo film.
Film che racconta con sguardi,  gesti e tempi giusti il mondo interiore che si scuote, nel bene e nel male, quando qualcosa ci arriva all’improvviso,ribaltando canoni,copioni e maschere portate nel nostro quotidiano.
Insomma, c’e’ una sottile algida ironia che ci prende e fa sorridere anche durante la visione della vendetta finale che Sofia Coppola ci descrive con tanta apparente , lucida, pacatezza.
Giocata con tempi lenti lunghi, precisi , cadenzati .
Calmi e studiati come i punti del ricamo che ogni giorno nella grande casa le ragazze continuano a tessere sulle loro tele .
Composte e contenute mentre, intanto, ognuna di loro affronta a suo modo “il nuovo”, insieme a noi.
Scegliendo , come ogni emozione provata, se contenerla o lasciarla andare , ma anche come “ tornare in se’ “, dopo tutto questo.
Dopo un “inganno” di cui ognuna puo’ essere artefice ma anche vittima.
Se lo sceglie.

“L’inganno” , 2017 scritto e diretto da Sofia Coppola.
Colin Farrell, Nicole Kidman, Kirsten Dunst e Elle Fanning.
Data di uscita: 14 settembre 2017 (Italia)
Regista: Sofia Coppola
Coreografia: Stacey Battat
Candidature: Palma d’oro, Premio alla miglior attrice, ALTRO
Premi: Premio al miglior regista

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Profilo Autore

Milene Mucci

Milene Mucci. Nata il giorno della Befana ad Arezzo vive a Carrara fra le Apuane e il mare . Scrive per Dols ( da anni) , per Exibart e Huffington Post. E' Counselor Professionista formata in Aspic (Scuola Superiore Europea di Counseling Professionale) con specializzazione in Art Couseling ed e' iscritta alla Reico. Formatrice di Metodo Caviardage per la RdA ,conduce laboratori di scrittura e mediazione artistica per lo sviluppo delle risorse personali e la crescita personale, soprattutto in relazione all'empowerment femminile. Sua e' la rubrica su Dols dal titolo "Donne si nasce assertive si diventa" Gia' impegnata in battaglie per i diritti civili con Ignazio Marino ,è membro della Fondazione "Antonino Caponnetto" ,che si occupa di lotta alle mafie ,cittadinanza attiva , legalita' e Costituzione. Ha due figli ormai adulti ed in giro per il mondo ed un gatto di nome Sheva che le fa da assistente e che , per ora, e' ancora a casa .. :-)

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