Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • Donne di pace e di guerra
    • Non siamo sole
    • La solitudine dei non amati
    • Monia Romanelli artista, pittrice, stilista, curatrice di mostre e poetessa
    • LADRI E LADRUNCOLI
    • L’amico fedele
    • Almost Real: quasi vero a Torino
    • Re Lear è morto a Mosca
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      Donne di pace e di guerra

      By Marta Ajò09/06/20250
      Recent

      Donne di pace e di guerra

      09/06/2025

      Non siamo sole

      09/06/2025

      La solitudine dei non amati

      06/06/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Pari opportunità»i DIRITTI DELLE DONNE»QUANDO IL FIGLICIDIO È FEMMINICIDIO
    i DIRITTI DELLE DONNE

    QUANDO IL FIGLICIDIO È FEMMINICIDIO

    Cristina ObberBy Cristina Obber23/02/20171 commento6 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    http://letteradonna.it/291492/figlicidio-femminicidio-federico-barakat-casi-cronaca/http://letteradonna.it/291492/figlicidio-femminicidio-federico-barakat-casi-cronaca/
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    Ci sono casi di padri che uccidono i loro bambini per far soffrire per sempre le loro madri. Anche se queste donne li avevano denunciati invano dopo insistenti minacce. Analisi del fenomeno.

    Ci sono casi di padri che uccidono i loro bambini per far soffrire per sempre le loro madri. Anche se queste donne li avevano denunciati invano dopo insistenti minacce. Analisi del fenomeno.

    Nel luglio 2013 Pasquale Iacovone, imbianchino di 42 anni della Valcamonica, soffocò i suoi due figli Davide e Andrea, di 9 e 12 anni, e poi diede loro fuoco. I bimbi vivevano con la madre e stavano trascorrendo due settimane con il padre, nonostante a carico di quest’ultimo ci fossero minacce alla ex moglie (agli atti risultano frasi in cui Iacovone le diceva o scriveva «L’unico modo per farti del male è fare del male ai tuoi figli», «Non li vedrai più», «Li ammazzo», «Se ti rivolgi ai carabinieri, ricordati che hai dei figli», «Me la prenderò con i tuoi figli, te la farò pagare» e denunce per stalking. Dieci, per la precisione. E Dieci è infatti il nome dell’associazione che la madre dei bimbi, Erica Patti, ha fondato.

    Iacovone è stato dichiarato perfettamente in grado di intendere e volere, lucido e spietato, ed è stato condannato all’ergastolo. Nella sentenza è chiaro che «uccise i figli in odio alla madre togliendole persino i corpi su cui piangere mediante l’incendio». Sempre nella sentenza si parla di una «pianificata attività volta a provocare il massimo della sofferenza alla ex moglie».
    Si trattò dunque di un duplice figlicidio quale mezzo per lacerare nel modo più atroce l’ex- moglie.

    In casi come questo il figlicidio si rivela essere una forma di femminicidio, un femminicidio in cui la donna muore un po’ ogni giorno, per il resto della vita; in cui la punizione per aver interrotto la relazione con l’assassino si traduce in una sorta di espiazione eterna. Il caso di Iacovone non è un caso isolato di figlicidio/femminicidio, ne cito solo due.
    Il quadro che Dario Fo ha dedicato a Federico Barakat.
    A Taranto nel 2010 un 28enne, Giampiero Mele, uccise il proprio bimbo di due anni, prima tentando di impiccarlo e poi recidendogli la carotide con un taglierino. Condannato a 30 anni, esplicitò in una lettera gli intenti vendicativi nei confronti della moglie che voleva lasciarlo.
    Nel febbraio 2009 il piccolo Federico Barakat, otto anni, fu ucciso dal padre durante un «incontro protetto» nella sede Asl di San Donato Milanese. Trenta coltellate di cui cinque mortali, 50 minuti per morire dissanguato. Poi il padre si suicidò sopra il corpicino agonizzante del figlio. Anche qui precedenti minacce alla madre, denunce sottovalutate o addirittura ignorate; lei si opponeva agli incontri tra padre e figlio perché temeva per la vita del bimbo, ma le assistenti sociali le dicevano di non esagerare, l’accusavano di voler compromettere il rapporto padre-figlio e la minacciavano di trasferire il bimbo in una casa famiglia.

    Perché «il padre è sempre il padre», si dice, e i timori delle madri vengono ridimensionati definendole «madri alienanti». Sta infatti avanzando in Italia il ricorso alla cosiddetta Pas, sindrome di alienazione parentale, una teoria disconosciuta dall’Organizzazione mondiale della Sanità che viene utilizzata proprio per screditare le madri che nelle separazioni chiedono limitazioni della potestà dei padri violenti. Perché se è vero che nelle cause di separazione si possono incontrare, da entrambe le parti, tentativi di strumentalizzare i figli all’interno di conflitti tra ex coniugi, è vero anche che è necessario stabilire una netta distinzione tra una situazione di conflitto e una situazione di violenza domestica dove i padri autori di violenze e/o abusi sessuali invocano la Pas per vedersi ridurre le restrizioni nelle relazioni con i figli.
    La Pas oltretutto è stata introdotta dal dott. Gardner, un medico espulso dalla Columbia University che scrisse molto in difesa della pedofilia e questo non può che confermare quanto sia stato e sia tutt’ora interesse di padri abusanti – e dei loro avvocati – appellarsi alle sue parole.

    Nonostante ciò in Italia di Pas si può parlare nei nostri tribunali e addirittura in parlamento dove è stata presentata una proposta di legge dall’associazione Doppia Difesa (Giulia Bongiorno – Michelle Hunziker) che raccoglie fondi in sostegno della Pas (con il supporto di tanti testimonial che immaginiamo male informati sul riscontro scientifico della teoria e sulle conseguenze che il loro contributo potrebbe avere nelle vite di tanti bambini e bambine).
    Su questo si è espressa anche l’associazione D.i.Re., Rete nazionale dei Centri antiviolenza e delle Case delle donne, ma nessun riscontro dal ministero della salute e della giustizia.

    Le donne devono sempre faticare per dimostrare di essere credibili, anche all’interno delle istituzioni che dovrebbero difendere i loro diritti e quelli dei loro figli; e quando vogliono proteggere questi figli dai padri violenti vengono accusate di manipolarli per ferire gli ex compagni, di volersi intromettere in un rapporto padre-figlio indissolubile in cui il fatto di essere soggetti violenti non conta.

    Così nonostante i messaggi che mandava alla moglie, Iacovone ha potuto avere con sé Davide e Andrea, e li ha uccisi.
    Così nonostante quella di Federico venga definita oggi «una morte annunciata», quel padre si è potuto presentare a un «incontro protetto» con in tasca un coltello e una pistola.
    Antonella Penati, mamma di Federico Barakat, ha denunciato gli operatori dei servizi sociali che non le hanno creduto, che hanno sottovalutato le sue paure umiliandola e mettendo in pericolo la vita del bimbo salvaguardando il rapporto col padre prima ancora della sua incolumità. Nel 2015 la Cassazione li ha assolti tutti e il caso è attualmente all’esame della Corte dei diritti umani di Strasburgo.

    Ma mentre in tivù hanno trovato spazio puntate e puntate dedicate ad Annamaria Franzoni o a Veronica Panariello, sul caso di Federico Barakat, fatta eccezione per un servizio a Le Iene, uno a Chi l’ha visto e uno a Tagadà, in questi otto anni nessun interesse mediatico.
    E così per tante altre storie di bimbi assassinati da padri violenti che le istituzioni non hanno allontanato dai figli, perché il padre è sempre il padre e le madri cattive sono più interessanti.

    Chiediamoci come mai non c’è proporzione tra l’attenzione alle madri omicide e quella per gli orrori commessi dai padri. Chiediamoci perché i femminicidi e i figlicidi per mano paterna non vengono scannerizzati e analizzati con la stessa meticolosità con cui si indaga sulle streghe da bruciare, tra esperti e opinionisti nei salotti della tivù.

    Forse, parafrasando il titolo di un film, perché l’Italia «Non è un paese per donne». Forse perché non è nemmeno un Paese per crescere.

    Il 24 febbraio 2017 si parlerà di tutto questo a Milano, tra magistrati, avvocati, giornalisti e medici, in un convegno organizzato dall’associazione «Federico nel cuore» al Palazzo Pirelli, con accrediti per professionisti e ingresso libero al pubblico

    fonte: http://letteradonna.it/291492/figlicidio-femminicidio-federico-barakat-casi-cronaca/

    milano-sociale

    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Cristina Obber
    • Facebook

    Cristina Obber è nata a Bassano del Grappa il 9 novembre 1964. Iscritta all’ Ordine dei giornalisti, ha collaborato per cinque anni con un quotidiano vicentino. Nel 2008 ha pubblicato “Amiche e ortiche” con Baldini Castoldi Dalai, affresco dolce-amaro dell’amicizia al femminile. Nel 2012 ha pubblicato un libro sulla violenza sessuale, "Non lo faccio più" ed. Unicopli che ha dato vita ad un progetto scuole e al blog nonlofacciopiu.net. Nel 2013 ha pubblicato per Piemme editore il libro Siria mon amour, storia vera di una 16enne italo-siriana che si è ribellata ad un matrimonio combinato. Nel biennio 2009-2010 ha pubblicato con Attilio Fraccaro editore “Primi baci” e “Balilla e piccole italiane”, due libri in cui ha raccolto ricordi del primo bacio e ricordi del mondo della scuola nella prima metà del novecento. Collabora con Dol’s, il sito delle donne on line da svariati anni. Si occupa di tematiche legate ai diritti. Il 25 novembre 2011, giornata internazionale contro la violenza sulla donna, esce il suo primo e-book dal titolo La ricompensa (edito da Emma books), che si apre con una citazione di Lenny Bruce: La verità è ciò che è, non ciò che dovrebbe essere. Il suo ultimo libro è ''L'altra parte di me’’, edito da Piemme, una storia d’amore tra adolescenti lesbiche.

    Related Posts

    Il cognome materno è una questione politica

    07/04/2025

    Le dissonanze

    16/02/2025

    Le molestie sessuali e sessiste

    29/11/2024

    1 commento

    1. Mauro on 12/11/2020 14:06

      Trovo questo articolo un po’ tendenzioso. Non mi pare che i femminicidi e i figlicidi per mano paterna non vengono scannerizzati e analizzati con la stessa meticolosità, anzi, si dà sempre un gran risalto ai femminicidi , ai casi di donne sfregiate con l’acido, ma vengono sottaciute le violenze perpetrate sugli uomini da parte delle donne. Ci sono stati diversi casi di uomini sfregiati dalle ex, eppure non se ne parla.
      Se i casi della Franzoni e della Panariello hanno avuto tanto risalto mediatico e così a lungo è solo perché si è trattato di casi molto particolari, difficili da districare, dei veri e propri gialli che hanno stuzzicato la curiosità dell’opinione pubblica, un po’ come è successo per il caso Bossetti. Tutto qui. Non c’è stata nessuna caccia alle streghe, se si fossero risolti da subito ce ne saremmo già dimenticati.

      Reply
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    La solitudine dei non amati, firmato e diretto dal La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
    https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-n https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-non-amati/

La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
    Post su Instagram 18090652831721010 Post su Instagram 18090652831721010
    Post su Instagram 18048668675601778 Post su Instagram 18048668675601778
    Post su Instagram 17876335017241317 Post su Instagram 17876335017241317
    Post su Instagram 18063607010115356 Post su Instagram 18063607010115356
    De bello a Gresart De bello a Gresart
    Post su Instagram 18117014455479037 Post su Instagram 18117014455479037
    Post su Instagram 18227739895291385 Post su Instagram 18227739895291385
    Recensione di Adriana Moltedo Recensione di Adriana Moltedo
    Recensione di Erica Arosio Recensione di Erica Arosio
    Post su Instagram 17959636775930644 Post su Instagram 17959636775930644
    Ho visitato di recente la bellissima mostra Un alt Ho visitato di recente la bellissima mostra Un altro sguardo Opere dalla Collezione Gemma De Angelis Testa a Villa Panza, (Varese). aperta al pubblico dall’11 aprile al 12 ottobre 2025 che rappresenta l’inaugurazione di un ciclo espositivo dedicato al tema del collezionismo come espressione di un pensiero e strumento di indagine del presen

https://www.dols.it/2025/05/26/un-altro-sguardo-e-gemma-de-angelis-testa/
    Pianocity con Chiara Schmidt Pianocity con Chiara Schmidt
    YUKINORI YANAGI ICARUS 27.03 – 27.07.2025 mostr YUKINORI YANAGI
ICARUS

27.03 – 27.07.2025
mostra in corso – navate
    Post su Instagram 18278106160281511 Post su Instagram 18278106160281511
    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

https://www.dols.it/2025/05/22/fuori/
    https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lin https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lingue-porta-dappertutto/

Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
    Post su Instagram 18032179283653753 Post su Instagram 18032179283653753
    https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/ Re https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/

Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    non fu l’amore

    Non fu l'amore
    non fu l'amore

    Di cibo e di amore

    Di cibo e di amore - Marta Ajò - copertina

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK