Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • Battocletti vita forte
    • Downton Abbey: il gran finale
    • Jane Austen ha stravolto la mia vita
    • Lo spartito della vita
    • Elisa
    • Quando la violenza scende in campo
    • Jay Kelly
    • Un murale per Alan Kurdi
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      Downton Abbey: il gran finale

      By Erica Arosio11/09/20250
      Recent

      Downton Abbey: il gran finale

      11/09/2025

      Jane Austen ha stravolto la mia vita

      09/09/2025

      Lo spartito della vita

      08/09/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Cultura»Lui “baciato dal sole”, io dalla noia
    Cultura

    Lui “baciato dal sole”, io dalla noia

    Daniela AstreaBy Daniela Astrea24/02/2016Updated:24/02/2016Nessun commento6 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    baciato-dal-sole
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    La curiosità per una huova fiction può tenere attaccati allo schemo solo se è un buon prodotto, ma se fa annoiare ed è pieno si stereotipi, respinge.

    La spettatrice

    Da curiosa del web, posso dire di aver scoperto willwoosh e il suo canale YouTube quando aveva caricato il suo primo video e di averlo caldamente consigliato a tutte e tutti: mi faceva davvero ridere il suo modo acuto e ironico di porsi e per alcuni anni guardare i suoi video è stata una piacevole fonte di svago. Poi sono arrivati i vari eventi in giro, qualche film e tanto silenzio mediatico fino alla ricomparsa, prima graduale e poi fissa sui social. Proprio tramite essi ha annunciato di aver preso parte a una fiction che sarebbe stata poi trasmessa da Rai 1: un evento vero e proprio che non avevo intenzione di perdermi. Quindi, recuperando ancora una volta il decoder che stacco e ripongo vista la mia scarsa attitudine a tenere accesa la tv, per due serate ho fatto parte del pubblico di telespettatrici che preme il tasto “uno” del suo telecomando e non abbandona la visione di quanto proposto sul primo canale di Mamma Rai.
    Comincio col dire che mi è costata davvero fatica non spegnere il televisore: raramente mi è capitato sotto gli occhi un prodotto così mal confezionato. Non so da dove partire per esprimere il mio disappunto, ma mi darò una priorità e comincerò a parlare degli attori. Ebbene, pur contando sulla presenza di un cast non malvagio, la recitazione lascia davvero molto a desiderare. Bobulova e Zeno sono tutt’altro che dilettanti: la prima ha dato prova di notevoli capacità interpretative in più lavori e mi ha davvero contrariato vederla così dimessa e sottotono. Questa fiction si intitola Baciato dal sole e vede nel ruolo di protagonista Guglielmo Scilla, appunto lo youtuber che ho seguito per circa sei anni e che non si era mai messo alla prova con la lunga serialità (sono solo sei le puntate, e per fortuna) ma che nemmeno mi aveva poi convinto nei suoi lungometraggi. Ripeto, la mia curiosità, mista ad una sorta di affetto (oppure alla sindrome di Pippo Baudo, nel senso che per una volta avrei potuto dire ai miei “questo l’ho scoperto io”) è stata la spinta che mi ha animata di buone intenzioni nonostante avessi il presagio che di un gran polpettone si trattasse. La prima puntata è stata rivelatrice. Anzi, dovrei ammettere che tutta la trama mi era già chiara dalla messa in onda degli spot: forse ho troppa fantasia, o forse ne hanno poca gli autori, chissà. Dicevo: ho seguito la prima puntata stancandomi per la regia, la fotografia, i dialoghi. Un piattume soffocante. Persino lo sdoganamento delle parolacce in prima serata, mi è sembrato all’acqua di rose: i personaggi non funzionano, non hanno spessore. Non è che io sia abituata alle fiction da anziani di Rai 1, è che questa non mi pare ben fatta, e il calo di ascolti rilevato già nella seconda messa in onda non credo sia dovuto a me: fedele e masochista, ho guardato il seguito, continuando ad annoiarmi molto.

    I personaggi sono stereotipi, attuali, ma sempre stereotipi. I luoghi in cui si muovono sono asfittici e privi di colore. Il mondo della tv non ne esce bene (era un tentativo di denuncia sociale?) e la spregiudicatezza dei “cattivi” unita alla bontà disarmante dei “buoni” conferisce un effetto grottesco al risultato finale. Gli uomini sono: il ragazzo sognatore ma tormentato dal triste passato; il tipo geniale, ma alcolista che verrà salvato; il cattivissimo e spregiudicato che verrà punito. E non finisce qui, Per dare velocemente il colpo di grazia al tutto, ecco la rappresentazione femminile più antica del mondo: Anna, l’amica che ama in silenzio il protagonista e si immola per lui, rinunciando a tutto (e che credo, alla fine lo conquisterà). Ma a lei si uniscono Milla, la snob, ricca e viziata, che si fa di cocaina, non ha i genitori e ferirà il protagonista cotto di lei e Diana, la manager rampante ma dalla disastrosa vita affettiva e relazionale. Una che ha lauree, master e prestigiosi incarichi ma non uno straccio di figlio o di uomo.
    No! Per me è troppo.
    Sembrano maschere, non hanno respiro. I capovolgimenti che si intuiscono riguarderanno la popolarità del ragazzotto di provincia ( viene da una Puglia stranissima, priva di sbocchi per i suoi giovani che si vestono come fossero fermi a venticinque anni fa) che gli porterà grandi dubbi esistenziali e nuovi dolori: il sentirsi estraneo al mondo da cui proviene e l’avvicinamento con personaggi perfidi e doppiogiochisti tutti facenti parte del mondo dello spettacolo. Quindi, come da buona favola moderna, il caro vecchio lieto fine con ravvedimento generale ed esaltazione dei buoni principi. Vorrei tanto essermi sbagliata sulle mie previsioni, tuttavia non credo di essermi discostata molto da quanto avverrà nelle restanti puntante. Ritrovamento della madre perduta compreso. Tutt’al più, si scoprirà che è morta. Ma tant’è.
    Uno spiraglio di realtà sarebbe potuto venire dai due genitori adottivi del protagonista, Elio Sorrentino. Il padre ha debiti e la sua impresa ha problemi con banche e creditori e suo figlio aveva scelto di partecipare al reality (che poi non ha vinto per un imbroglio) solo per donare i duecentomila euro della vincita a lui e salvargli il lavoro. L’uomo, orgoglioso testardo del Sud, non accetta questa generosa offerta e continua a dire che tutto va bene, mentre deve tenere chiusa l’azienda. La madre adottiva (in un periodo in cui sulle adozioni si fa un gran parlare) non si discosta dal cliché delle figure femminili tutte ansie, lacrime e bisogno di primeggiare: primeggiare sulla vera madre che lo ha abbandonato a tre anni per non farsi più viva e che gli appare sotto forma di visioni o sogni sudaticci. E poi, il colpo di grazia: la cucina pugliese come arma di distruzione di massa. Due incauti autori provenienti da Roma, osano chiedere asilo in casa della suddetta mamma e via un tripudio di orecchiette e cime, dolci, vino Primitivo e addirittura l’offerta di dormire nella cameretta del figlio assente. Loro con le pance all’aria e le battutine d’ordinanza, lei che non accetta rifiuti sulle pietanze offerte e poi arrossisce per dei bacetti ricevuti come ringraziamento. Ecco, io a quel punto credo di aver toccato il fondo. Mi si è rimescolato dentro tutto un ragionamento sulle rappresentazioni delle figure femminili nelle produzioni televisive italiane e solo il confronto con quelle maschili che, questa volta, non erano meno standardizzate e caricaturali, mi ha calmata. Delizioso Neri Marcorè che interpreta se stesso, ma un grande non può salvare tutta la baracca.
    Difficilmente tirerò di nuovo fuori il decoder, lo prometto!

    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Daniela Astrea

    Daniela Astrea - laureata in Filosofia con un tesi in Studi di genere, si occupa da anni di studi femministi in vari campi: cinema, letteratura, arte. Ha organizzato eventi, fatto parte di collettivi, lavorato in un’agenzia pubblicitaria come copywriter, pubblicato saggi e articoli sulla storia delle donne.

    Related Posts

    Downton Abbey: il gran finale

    11/09/2025

    Jane Austen ha stravolto la mia vita

    09/09/2025

    Lo spartito della vita

    08/09/2025
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Post su Instagram 18067089128335314 Post su Instagram 18067089128335314
    Post su Instagram 18056643248425137 Post su Instagram 18056643248425137
    Elisa recensione di Erika Arosio Elisa recensione di Erika Arosio
    Lo spartito della vita di Erica Arosio Lo spartito della vita di Erica Arosio
    Fuori cinema in Gae aulenti Fuori cinema in Gae aulenti
    Post su Instagram 17969264072791937 Post su Instagram 17969264072791937
    Post su Instagram 18524484466032075 Post su Instagram 18524484466032075
    Parco Nord a Milano Parco Nord a Milano
    Parco Nord milano Parco Nord milano
    Post su Instagram 18075304736483397 Post su Instagram 18075304736483397
    Post su Instagram 18102166543591351 Post su Instagram 18102166543591351
    Post su Instagram 18063120035036334 Post su Instagram 18063120035036334
    Warfare di Erica Arosio Warfare di Erica Arosio
    Fragilità e forza Fragilità e forza
    Aperitivo da Illy in Gae aulenti Aperitivo da Illy in Gae aulenti
    Post su Instagram 17977992797879651 Post su Instagram 17977992797879651
    Matera e Matera e
    Vista di Milano dalla Triennale Vista di Milano dalla Triennale
    Post su Instagram 17892342741296014 Post su Instagram 17892342741296014
    Trattoria a Sant'Ilario d'Enza in provincia di Reg Trattoria a Sant'Ilario d'Enza in provincia di Reggio Emilia da provare
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    le stagioni della verità

    Questo mio corpo

    Amazon.it : Questo mio corpo

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK