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    Home»Salute e benessere»Sessuologia»Alla ricerca dell’eros oltre la nascita
    Sessuologia

    Alla ricerca dell’eros oltre la nascita

    MARIA PAOLA SIMEONEBy MARIA PAOLA SIMEONE17/12/2015Nessun commento7 Mins Read
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    eros-potere
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    Benessere della famiglia: alla ricerca dell’eros oltre la nascita.
    Bataille: L’erotismo è l’approvazione della vita entro la morte.

    Cosa c’è di più erotico, se non l’atto che dissolve gli esseri umani che vi prendono parte e ne rivela la continuità? Eppure la nascita si rivela un evento tanto atteso ma, allo stesso tempo, tanto violento per la coppia che deve dissolversi e , allo stesso tempo consolidarsi in nuovi equilibri.

    La coppia si riprende i ruoli di padre e madre e difficoltosamente si reinventa nell’erotismo, accontentandosi di un banale rapporto sessuale a conferma dell’ identità di esserci insieme ma, non sa ancora come ritrovare il piacere, se non allontandosi dai momenti di quotidiano accudimento della prole.

    E’ proprio questo il problema, da focalizzare nel recupero della vita sessuale entro le mura domestiche, rubando baci e attimi di ricerca dell’altro, tra un pannolino e un biberon da riscaldare.

    Tutto questo le mamme non possono immaginarlo, se non in una seconda esperienza o in contesti socialmente e culturalmente molto evoluti, che riflettono un profondo valore della persona nell’ambito di relazioni di coppia consolidate.

    Infatti, oggi si assiste al fenomeno in cui il calo demografico è in risalita nella fascia sociale medio-alta, dove i figli rappresentano un vero valore aggiunto della persona e , anche in situazioni di separazione o divorzio , in questa società sempre più povera di contatti e emozioni, rafforzano l’autonomia e l’indipendenza dei singoli genitori “virtuosi”.

    Si percepisce, comunque , sempre di più la necessità di sostegno e conoscenza di alcune problematiche legate all’ assistenza e al relativo benessere della famiglia giovane dove, la relazione di coppia, non esente da problemi anche di natura economica, frana vilmente nel percorso di sua maggior espansione.

    Gli assegni familiari di Austria, Germania, Svezia, con l’attenzione all’ assistenza domiciliare post-partum sono sicuramente di grande aiuto alla giovane famiglia che si forma ma, per la vita sessuale, si è sempre e solo in due e qui le regole , solo apparentemente, non esistono!

    Il desiderio sessuale è già messo a dura prova per le paure degli “uomini in attesa”, molto partecipi alla maternità nell’aspetto dell’accudimento, più che nella rivalutazione della partner generatrice. Nei centri diagnosi prenatale alcuni uomini si presentano con il cognome della moglie , con un senso di percezione dell’altro talmente artefatto, da non saper riconoscere neanche la propria identità.

    Questo gelosa partecipazione,spesso secondaria a lunghi periodi di attesa di una gravidanza che tarda ad arrivare, sarà poi specchio di comportamenti patologici nell’educazione dei figli, tali da definire legami di bisogno e insicurezza nel futuro rapporto con loro.

    Spesso,questi uomini arrivano a dipendenza da alcol e relazioni satelliti ,per sublimare il ruolo della partner MADRE e, alla nascita, saranno precipitati in malattie psichiche , già latenti, che sicuramente non sono elementi di forza per la famiglia e gravano sullo stato di stabilità emotiva della donna, non più riconosciuta sessualmente da un marito “ in crisi”.

    Nella donna, contrariamente a quello che si pensa, la gravidanza con l’impregnazione estrogenica e l’aumento di tutto il pattern ormonale, compresi gli androgeni, crea condizioni favorenti la sessualità con la libertà del partner nei confronti di un eventuale problema eiaculatorio.

    La seduzione è tutta da creare , con il potere che la donna ha di stupire l’uomo in un corpo diverso, e quindi desiderabile perchè nuovo, ma tutto questo è da inventare e da desiderare per entrambi i partner.

    Spesso la ricerca del carrozzino di ultima generazione con ruote piroettanti e l’organizzazione pratica prendono il sopravvento sulla vita emotiva e già preparano la coppia ad una lunga astinenza, in attesa del grande evento della nascita.

    I vestiti premaman, sono come un burqua o meglio possono diventarlo, ma tutto questo è già presente in una coppia poco “penetrativa” , che definisce ruoli e situazioni omologate nella ricerca della stabilità, senza conoscere i momenti di vero benessere.

    La maternità oggi, è un progetto predefinito, una scelta di coppia nella quale l’uomo è partecipe sin dall’inizio alla costruzione della vita a tre; il coinvolgimento alle fasi di tutta la gravidanza e al parto sono ,per la coppia evoluta, motivo di unione e suggello di stabilità, ben lontani dagli stati depressivi della donna lasciata da sola , con suocera e madre al controllo del peso quotidiano e della poppata insufficiente

    Il puerperio rappresenta un banco di prova importante: l’allattamento consolida il legame affettivo e scandisce i ritmi del sonno nelle prime settimane , con uno sconvolgimento totale di tutta la famiglia.

    Quel seno che allatta e si trasforma in un “unicum” con il neonato,non perde la sua componente erotica ma, acquisisce il valore della continuità con la sopravvivenza,diventa una fonte di vero nutrimento.

    La neomamma stanca e assonnata dalle poppate e i crampi dei morsi uterini, non desidera se non riposare, vicino alla culla , o meglio con qualcuno che sia vigile per lei e possa aiutarla ,con ciuccio e ruttino associati, per la poppata notturna.

    Ma che fine han fatto i sogni? I momenti di coccole e le fantasie della coppia

    Secondo uno studio del 2000 (Barrett), il 38% dei neogenitori vedrà il peggioramento della relazione, mentre solo il 10% avrà una vita sessuale più intensa e gratificanti.

    Sul fronte maschile: Il desiderio è diventato di tenerezza, non più di seduzione e ricerca.

    Questa condizione fusionale è certamente la componente inconscia del calo del desiderio, complementare alla mancanza di iniziativa del maschio e alla perdita dell’autostima della donna, ove i cambiamenti psichici portano alla difficoltà di eccitazione e di percerzione orgasmica.

    Il desiderio sessuale è invariato solo per il 33% delle coppie, a 3 mesi dal parto e per il 50% , a 12 mesi dal parto ; aumenta del 10% , e del 25% rispettivamente a 3 e 12 mesi dal parto.

    Nelle primipare il desiderio è ancora più in calo , e risulta evidente la componente dello stress legata all’inesperienza, con dati del 57% e 25%, rispettivamente a 3 e 12 mesi dal parto .

    La parte fisica è per la donna il campo minato su cui il decorso della gravidanza ha solo accennato le modificazioni ma, la secchezza vaginale, i punti dell’episiotomia , la panciera e le coppette assorbilatte,non lasciano proprio spazio a momenti di seduzione.

    Il calo degli estrogeni è causa della scarsa lubrificazione vaginale, l’ossitocina e la prolattina agiscono sulla instabilità emotiva e sulla stanchezza , gli androgeni sono quasi assenti e lasciano poco spazio all’iniziativa.

    Nel 2003 uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità condotto sull’informazione per le donne gravide nel 1999, e dice che il 72% non aveva avuto alcuna informazione sulla ripresa dei rapporti e sui metodi contrccettivi, solo il 7% era stata informata ma, in modo insufficiente, e solo il 21% aveva ricevuto informazioni adeguate.

    I rapporti sessuali sono comunque normalmente ripresi, a 6-8 settimane dal parto, con gradualità arrivano all’90% dopo 6 mesi.

    Ma, la dispauremia è il segnale che svela una sessualità non più soddisfacente, e ad indagare meglio , le menti di quei due fantastici mamma e papà non sono ancora pronte a creare una vera intimità.

    La coppia che non può procedere sul fronte del desiderio senza un opportuna cura di alcuni aspetti della relazione,dimentica dei rituali di giochi amorosi e trasgressivi, sente la necessità di uscire dal tunnel del sacrificio per godere del piacere sessuale: basta cambiare camera da letto ed il gioco è fatto?

    La donna ha un ruolo impegnativo nella ricerca di attimi di intimità, per creare le condizioni di seduzione e educarsi a recuperare una sana condizione di benessere e soddisfazione fisica, tali da restituire luce al proprio corpo.

    La coppia deve procedere di pari passo tra la crescita della famiglia e la ripresa della vita sessuale per ritrovare unità in ogni sua tappa di evoluzione, di cui solo la prima reale condizione di” non ritorno” è la nascita di un figlio.

    Nella discreta quotidianità ,i partner “complici”, liberi dalla nostalgia di cose eroiche, lentamente allontaneranno la paura del nuovo, e consolideranno le proprie identità e la relazione amorosa intorno alla straordinaria semplicità dello sguardo di un bambino.

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    MARIA PAOLA SIMEONE

    Maria Paola Simeone - ginecologa, sessuologa, ha creato una proposta di modello organizzativo per un Servizio di sessuologia per la prevenzione della violenza. Lavora presso il Consultorio Familiare nella Asl a Bari; si occupa di: adolescenza, menopausa, problemi di coppia, di identità di genere, di dolore pelvico.  Nelle scuole ha attivato corsi sull’affettività, sulla sessualità, per la consapevolezza nella comunicazione virtuale e per la diagnosi precoce dell'endometriosi. E' docente all'Università IULM al Master sulla Comunicazione in Ginecologia organizzato dall'AOGOI.  E’ membro della FISS (Federazione di sessuologia), dell'EFS (Società Europea di Sessuologia) e dell'ESSM (Società di Sexual Medicine). Partecipa ai convegni internazionali e alla ricerca in ginecologia e sessuologia. Autrice del libro ”l‘intimità perduta, oltre la sessualità alla ricerca dell'eros" Europa edizioni 2014 Nel 2017 nomina quadriennale "Comité d’experts en prévention et en promotion de la santé " Sante Publique -France

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