Donne e informazione: una sfida ancora aperta

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Risultati italiani della V edizione del Global Media Monitoring Project (GMMP)

A vent’anni dal primo GMMP, le sfide del sessismo, degli stereotipi e delle discriminazioni di genere nell’informazione continuano a mostrarsi complesse a ogni livello: globale, nazionale e locale.
Il GMMP è il più ampio e longevo progetto di monitoraggio e advocacy sulle donne nei mezzi d’informazione. Realizzato per la prima volta nel 1995, e replicato ogni 5 anni, nel 2015 ha coinvolto ben 114 paesi del mondo, consentendo di avere dati comparabili nel tempo, per diverse aree del mondo e attraverso vari media, inclusi quelli digitali.
I risultati nazionali del GMMP 2015 dimostrano che a fare notizia in Italia sono ancora soprattutto gli uomini: 79% nell’informazione di stampa, radio e TV e 73% nelle news online di Internet e Twitter.
Se consideriamo i media tradizionali, che vengono monitorati da 20 anni, qualche progresso è stato certamente compiuto: la presenza femminile è aumentata dal 7% del 1995 al 21% del 2015. Ma l’Italia rimane, come in tutte le edizioni precedenti, al di sotto della media globale, che per il 2015 è del 24% . E il processo è troppo lento: continuando di questo passo, serviranno più di 40 anni per raggiungere una rappresentanza femminile paritaria.

Le donne continuano a essere marginalizzate nelle notizie di politica (15%) ed economia (10%). In particolare le donne che ricoprono ruoli in politica continuano ad avere una rappresentazione mediatica dimezzata rispetto alla loro rappresentanza reale (15% nell’informazione vs il 30% delle donne senatrici o deputate).
Solo il 18% delle fonti interpellate a titolo di esperte sono di sesso femminile.

Per quanto riguarda i media digitali: Internet risulta il media in più inclusivo per le donne che sulle pagine online delle testate giornalistiche monitorate raggiungono il 29%; mentre Twitter è il media più esclusivo, con solo il 17% di presenze femminili.
Il ruolo dell’esperto è poco frequente in Internet, tuttavia come nei media tradizionali rimane una prerogativa maschile; solo nel 16% dei casi è ricoperto da una donna.

Del resto, in un caso su quattro le donne fanno notizia per ragioni presumibilmente non correlate né a qualche competenza specifica, né a qualche ruolo politico, istituzionale, sociale, avendo una professione/posizione sociale non esplicitata.
Infine, se Twitter ci consegna perlopiù pillole di realtà non stereotipata, Internet, viceversa, racconta un mondo ancora molto convenzionale rispetto ai ruoli e alle relazioni di genere.

GLocal Media Monitoring Project

In concomitanza con il GMMP, l’Osservatorio di Pavia ha potuto realizzare, grazie al contributo dei Co.Re.Com. Abruzzo, Lazio e Toscana, la II edizione del GLocal Media Monitoring Project, un progetto focalizzato sulle TV private locali, in una prospettiva di convergenza fra strumenti globali e pratiche locali.
I risultati del monitoraggio locale mostrano anch’essi un profilo dell’informazione marcatamente maschile.
Le donne newsmaker o fonti sono solo il 19%: 21% nelle notizie del Lazio, 20% in quelle della Toscana e solo il 9% in quelle abruzzesi.
Sono soprattutto le notizie di politica ed economia a marginalizzare le donne (8% nel primo caso e 14% nel secondo). E il ruolo dell’esperto: solo nel 17% dei casi ricoperto da una donna.
Come rilevato anche su scala nazionale e globale, le donne superano più facilmente la soglia di notiziabilità in quanto vittime o sopravvissute: fenomeno che finisce per coltivare un’immagine femminile di debolezza, non abbastanza bilanciata dalla esigua visibilità di donne forti, autorevoli, competenti, con ruoli attivi e rilevanti nella società.

A vent’anni dal primo GMMP, le sfide del sessismo, degli stereotipi e delle discriminazioni di genere nell’informazione continuano a mostrarsi complesse a ogni livello: globale, nazionale e locale.
Il GMMP è promosso e coordinato dalla World Association of Christian Communication. In Italia è coordinato da Monia Azzalini (Osservatorio di Pavia) e Claudia Padovani (Università di Padova). L’edizione 2015 ha coinvolto 8 Atenei (Bologna, Calabria, Genova, Padova, Roma La Sapienza, Roma Tre, Torino, Trento), nonché diverse giornaliste partecipanti a titolo individuale.
Report nazionale disponibile qui: www.osservatorio.it; http://cirsg.unipd.it
Report globale qui: http://whomakesthenews.org/gmmp/gmmp-­‐reports/gmmp-­‐2015-­‐reports

Contatti e informazioni: mazzalini@osservatorio.it e claudia.padovani@unipd.it

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Dols

Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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