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    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Cultura»You came a long way Cinder-Ella
    Cultura

    You came a long way Cinder-Ella

    DolsBy Dols14/10/2015Updated:14/10/2015Nessun commento8 Mins Read
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    lo-stagista
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    Correre come matte tutto il giorno per… Rimanere sempre nello stesso posto! Lo Stagista inaspettato al Trailer Film Fest di Catania

    di Alehina Musumeci

    L’attrice Anne Hathaway, Mia, Cinder-Ella, Andy, Cosette e le altre piccole donne da lei interpretate crescono ed hanno fatto, al contrario dei signori uomini, un lungo cammino… Ma come Jules, in Lo stagista inaspettato, pur capaci, secondo un paradosso quantico, di correre come matte tutto il giorno per… Rimanere sempre nello stesso posto!  Sono ancora orfane e in cerca di una Grande Madre…

    stagista

    Si è appena conclusa a Catania la XIII edizione del Trailers Film Fest ideato da Stefania Bianchi, sempre attenta alle tematiche di genere, che quest’anno ha proposto l’anteprima in lingua originale sottotitolata del film Lo Stagista Inaspettato di Nancy Meyers.

     

     

    sceneggiatriceSceneggiatrice di successo (come per il delizioso Baby Boom diretto nel 1987 dal marito Charles Shyer col quale collabora da sempre) e in seguito anche regista famosa per le sue “sophisticated comedies” (What women want 2000, Tutto può succedere 2003, E’ complicato 2010) ha imposto, dagli anni 80, un femminismo gentile ed ironico ma efficace che ha contribuito a ridisegnare i ruoli e la dignità delle donne nel cinema.

    “The Intern”, questo il titolo originale, che già dirige, come vedremo in seguito, il “focus” dell’attenzione sul maschile, è un film sull’incontro-scontro fra differenti generazioni, culture e modi di essere e fare: quella degli over 60, col completo giacca e cravatta, il fazzoletto nel taschino, digiuna di tecnologia, e quella delle felpe e dei jeans strappati, degli smartphone, dei social; fra la tradizione, l’esperienza e la classe ed il nuovo, l’estemporaneo e la sciatteria; e logicamente anche fra donne e uomini, tra madri e padri… Un film che parla anche di persone che, non pienamente omologate o rassegnate nei loro ruoli, cercano di scegliere, a qualsiasi età, la propria vita e i propri sogni non delegandoli totalmente ad altri. Un film che quindi parla inoltre dei ribaltamenti di questi ruoli, tanto che una giovane donna diviene la datrice di lavoro di un anziano manager, ed in cui alla fine tutti imparano gli uni dagli altri….

     

    wittakerBen Wittaker, il mitico Robert De Niro, settantenne vedovo pensionato non arresosi all’età ed alla perdita di senso che ad essa si accompagna in questa società omologata su standard giovanilistici, si propone “improbabile” stagista in una Start Up di moda fondata e diretta da Jules, trentenne stacanovista, rigida ed apparentemente anaffettiva. Dopo averlo inizialmente rifiutato, però, Jules lentamente ne apprezzerà le molteplici doti, ammiccamenti oculari compresi! In quanto, ad un Ben che ritiene fondamenti della sua vita, l’Amore ed il Lavoro, Jules e le altre donne del film, gradualmente rispondono con quel profondo bisogno di Pane e Rose * che da millenni desiderano da governi, religioni, società, datori di lavoro e da tutti gli uomini, ma che raramente ricevono, se non a caro prezzo, come per Jules stessa, o scontando lo sfrontato ed irriguardoso desiderio con la morte!

    hattawayLa deliziosa Anne Hathaway, ritenuta il perfetto mix di Julia Roberts, Audrey Hepburn, e Judy Garland, ha davvero percorso una lunga “educazione” sentimentale, artistica, culturale e femminista tramite le sue “personagge” principali: da Mia imprevedibile principessa nipote della   mitica Julie Andrews; a Cinder-Ella, la Cenerentola dentro ognuna di noi, docile e sottomessa ma… Se riscoperta anche ricca di inaspettate saggezze e risorse ancestrali ; a Andy, stagista goffa eppure smart, tiranneggiata dalla straordinaria Meryl Streep in Il Diavolo Veste Prada;  a Jane (Austen)  una delle più grandi scrittrici di tutti i tempi, inventrice di un nuovo canone letterario femminile; alla bella e amabile Regina Bianca di Alice in Wonderland che conosce bene, come il Cheshire Cat, il paradosso quantico e femminile del correre a perdifiato per rimanere sempre nello stesso posto!!!; alla timida ma risoluta Cosette del musical  Les Miserables che le è valso l’Oscar;  ed infine a Jules creativa, elegante, multitasking e stressata imprenditrice di successo ( che passata da stagista a business woman, si rifà per sempre di Meryl Streep!). Non dimenticando di certo tutte le altre con le quali si è sfidata in ruoli drammatici come in “I segreti di Brokeback Mountain” o nelle scene hot di “Havoc”. Un lungo percorso reale e simbolico, non concluso e perfettibile, che riassume quello fatto da molte donne in molti campi e nel quotidiano.

    Però, la Meyers, in questo film di cui è anche sceneggiatrice e produttrice, non ha osato scavare più in fondo nei meandri del temuto e temibile rapporto madre-figlia che, nelle sue valenze simboliche e reali, è ancora tema di studi e seminari femministi. Quindi, l’inesistente ed irrisolto rapporto fra Jules e l’invisibile madre, di cui si sente solo la voce dal telefono e di cui Jules conosce, come d’altronde anche di se stessa, ben poco, dimostra proprio la perdita delle conoscenze sapienziali della sacralità del femminile, e del rapporto con la Dea Madre in cui potere finalmente rispecchiarsi, ritrovarsi e ricentrarsi saldamente per non smarrirsi tra i burrascosi flutti del monoteismo religioso, politico ed economico maschile.

    Questo smarrimento aleggia come un’ombra sul film e ne determina le incongruenze e anche se, la Meyers, in una intervista sul film, ribadisce che le donne sono cresciute molto ed hanno compiuto una lunga strada, mentre gli uomini si sono persi nel cammino… Quindi, forse, questo il motivo del suo privilegiare, sebbene tramite alcune discutibili scelte nella trama, il maschile, facendo di Ben: il Deus (ex Machina) complementare e, si spera, non opposto ancora alla Dea, il Patriarca Buono, il Gentil Uomo per eccellenza, colui che guiderà i giovani uomini alla scoperta di un maschile sempre meno patriarcale, prevaricante ed escludente …  E sempre più attento, e consenziente con cui una ragazza può sentirsi sicura…

    commedia Il risultato è una commedia gradevole e divertente, un pudding femminista agrodolce imbevuto di gentile paternalismo caring & old style, ed in cui, come recita il poster americano, “Experience never gets old” a patto di re-inventarla. Un film che, ammicca, accontenta, rasserena e diverte tutti: gli attori tutti bravi e i duetti fra la Hathaway e De Niro, perfetto anche imbolsito ed invecchiato, sono pura alchimia; i giovani stagisti crescono, ed imparano varie dritte dal navigato Ben ed anche a vestirsi in giacca e cravatta; Jules nei ritagli dal lavoro e dagli scontri telefonici con la madre, si riscopre gelosa del marito, e insicura nell’eterno patriarcale dilemma: l’amore o la carriera?!? Mentre suo marito, pur rammentatosi dei motivi del suo amore per Jules, non riesce ancora, più di tanto, a capacitarsi di avere abbandonata la sua carriera e di essere divenuto un casalingo disperato… Per concludere e tagliare la testa al toro “scatenato” (ops! lapsus freudiano) … Quale signora, con momentanea buona pace del femminismo e del patriarcato, non vorrebbe un compagno simpatico, generoso, premuroso, protettivo, ordinato, (guardate il suo closet!) e, sotto l’aria da nonno, ancora macio come De Niro???
    * Pane e rose (bread and roses) è il nome con cui è diventato celebre uno sciopero di lavoratori, guarda caso, proprio dell’industria tessile nel 1912 a Lawrence. L’appellativo deriva dallo slogan che gli operai che protestavano, estrapolarono, da una frase del discorso che Rose (col destino nel nome) Schneiderman, leader femminista e socialista, tenne a Cleveland di fronte ad una platea di suffragette benestanti per richiedere il loro aiuto nella lotta per la rivendicazione del voto ed altri diritti primari alle donne.

    «What the woman who labors wants is the right to live, not simply exist — the right to life as the rich woman has the right to life, and the sun and music and art. You have nothing that the humblest worker has not a right to have also. The worker must have bread, but she must have roses, too. Help, you women of privilege, give her the ballot to fight with» «Ciò che la donna che lavora vuole è il diritto di vivere, non semplicemente di esistere – il diritto alla vita così come ce l’ha la donna ricca, al sole e alla musica e all’arte. Voi non avete niente che anche l’operaia più umile non abbia il diritto di avere. L’operaia deve avere il pane, ma deve avere anche le rose. Date una mano anche voi, donne privilegiate, a darle la scheda elettorale con cui combattere»

     

    A questo slogan, tra gli altri, si sono recentemente ispirati anche il regista Ken Loach in Pane e Rose, ed Alina Marazzi nel suo Docufilm Vogliamo anche le rose del 2007.

    alehinaAlehina Musumeci
    Originaria del Sud Italia, dopo gli studi alla Facoltà di Lingue, si specializza in Museologia e Comunicazione Visiva. Operatrice culturale, artista, ed imprenditrice si occupa di Turismo Culturale, Cultura di Genere e Spiritualità Femminile. E’ ecologista ed animalista.

     

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    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

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Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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    Cherasco Cherasco
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    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
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