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    Home»Costume e società»Viaggi»Bali una realtà, un sogno
    Viaggi

    Bali una realtà, un sogno

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre07/10/2015Nessun commento8 Mins Read
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    Bali è un’isola di origine vulcanica, con lunghe spiagge di sabbia scura e mare ondoso da una parte e piccole baie più riparate e con sabbia bianca dall’altro.

    di Marcella Saracco

    Dopo aver  visitato i siti dell’Unesco a Yoyakarta, siamo saliti sul vulcano Bromo, abbiamo raggiunto la cava Ijen e adesso ci spostiamo in auto verso il porto: ci aspetta il traghetto per Bali.

    Chi di noi non ha mai immaginato le palme, le corolle di fiori e il mare cristallino di questo paradiso terrestre!?!? Ecco, in realtà è un’isola di origine vulcanica, con lunghe spiagge di sabbia scura e mare ondoso da una parte e piccole baie più riparate e con sabbia bianca dall’altro. Bisogna girarla per scoprirne i tesori ma la sua vera bellezza è nascosta nell’entroterra.
    Ci riposiamo 2 giorni sulle rive oceaniche tra Kuta e Seminyak, dove si pratica il surf e non è molto facile fare il bagno perchè le correnti sono molto forti e permettono l’accesso alla balneazione sono in aree sorvegliate dai bagnini. La sera però l’aperitivo sulla spiaggia in attesa del calar del sole è unico. E già, perché dopo aver visto tante albe adesso è ora di godersi i tramonti. Vi sembrerà strano, ma qui il colore del cielo diventa rosa intenso, quasi fucsia e lilla.

    Non molto lontano da dove siamo c’è uno dei templi induisti più visitati dell’isola, si chiama Pura Tanah Lot, è dedicato alla divinità del mare per la sua posizione spettacolare sulla cima di un’imponente scoglio affacciato sull’oceano. Secondo le credenze, i serpenti marini velenosi che vivono ai piedi della roccia sono considerati i guardiani del tempio, proteggendolo così da demoni, intrusi e vari spiriti maligni. Una curiosità interessante è che sotto il tempio esiste una grotta con una sorgente di acqua dolce nonostante sia circondato dal mare.

    Il giorno successivo ci spostiamo all’interno dell’isola, facciamo una tappa nel capoluogo e centro amministrativo Denpasar, visitiamo il museo della città e gironzoliamo nel suo mercato caratteristico, poi proseguiamo per Ubud.
    Siamo nel cuore di Bali, attorniati da risaie e palme, la cittadina è davvero molto animata e le stradine nascondono locali caratteristici, negozi artigianali e il mercato. Questo posto attira il maggior numero di artisti ed è fonte di ispirazione per dipinti, sculture in legno ed altri tipi di arte. L’atmosfera è stupenda! Potrei dire che è stato il momento in cui mi sono sentita in vacanza, con tanta energia intorno.

    Al centro del paese troviamo l’Ubud Palace e il Puri Saren Agung, situati nel medesimo complesso, a pochi passi di distanza il Pura Marajan Agung, dove la famiglia reale esercita il proprio culto, quindi il Palazzo sull’acqua le cui acque alimentano il laghetto situato davanti al tempio. Ubud è sicuramente il posto migliore per godersi le tipiche danze balinesi che si svolgono due o tre volte la settimana; noi siamo capitati in concomitanza del festival, con bambine e ragazze che si sfidavano sul palco come migliore ballerina.

    Pare che molti viaggiatori siano giunti qui in cerca della felicità e non ne siano più andati affascinati dalla filosofia balinese del Tri Hita Karana, “le tre cause” ossia, l’armonia tra le persone, l’armonia con Dio, e l’armonia con la natura. Questo equilibrio viene accreditato per la prosperità dell’isola nel suo complesso: il suo sviluppo, le pratiche ambientali e la qualità complessiva della vita dei suoi abitanti.
    Questo principio si riflette anche nel sistema d’irrigazione naturale conosciuto come Subak, che consiste in dighe e canali che partono da un’unica fonte d’acqua a monte e giungono fino a valle. Questo sistema è protetto dall’UNESCO e le terrazze di riso di Jatiluwih coltivate secondo questo metodo sono immense e meravigliose!

    indonesia2

    Sempre nello stesso giorno ci siamo diretti verso la cascata di Munduk che in estate non è molto ricca, ma per raggiungerla si percorre un sentiero nella natura molto bello. Credevamo di fare il bagno nelle sue acque, ma la scarsità d’acqua e il clima non lo hanno permesso.
    mundukContinuando verso il monte Batur si arriva al Tempio Pura Ulun Danu Bratan che si erge sul lago omonimo ricoperto da ninfee, dedicato alla dea delle acque (Meru a 11 tetti) e alla dea del riso (Meru a 3 tetti). Benchè sia considerato tra i templi più belli di Bali, l’ho trovato un po’ snaturato dai pedalò turistici che si potevano affittare e dal caos all’interno.

    Rientrando verso Ubud, ci siamo fermati a visitare le piantagioni di cacao e caffè da cui nasce uno dei caffè più costosi del mondo: il Luwak coffee.
    Questo caffè viene prodotto con le bacche, che vengono mangiate, parzialmente digerite e defecate da un animaletto che si chiama zibetto, da cui deriva il nome Luwak. Chiaramente poi viene tostato e usato come un normale caffè. In un anno ne producono circa 230 kg e viene venduto a €500,00 – €900,00 al kg, con un prezzo a tazzina che può superare anche i 10€. Ovviamente dopo la degustazione di tè, caffè e cioccolate, abbiamo assaggiato anche questo. Nulla di chè.
    Prima di proseguire per il nostro viaggio vi spiego come mai in giro per le strade, sui marciapiedi e davanti alle case si trovano dei piccoli cestini con delle offerte, che includono: foglie di banano, riso, fiori e qualunque altra cosa, da biscotti a caramelle. Nella religione induista, i fedeli depositano ogni giorno queste offerte per placare i demoni maligni; mentre per rendere omaggio agli spiriti benevoli, si recano ai templi che sono orientati verso le montagne (kaja), il mare (kelod) o il sorgere del sole (kangin). Gli spiriti benevoli abitano le montagne e portano la prosperità, mentre i giganti e i demoni si nascondono nel mare.

    indonesia 1Sempre intorno alla cittadina merita la visita al Tempio Gunung Kawi (le tombe reali di Bali – foto a lato) dove le terrazze di riso fanno da cornice a queste tombe scavate nella roccia. Non molto lontano c’è uno tra i più importanti templi dell’isola per il potere magico attribuito all’acqua delle sue vasche, proveniente da sorgenti ritenute sacre, e dove la gente del luogo si reca per potersi immergere e purificare l’anima: il Tirta Empul.

    indonesia5Il mio tempio preferito però è senza dubbio il Tirta Gangga, ossia il tempio delle acque del Gange. Immaginatevi un labirinto di piscine e fontane circondate da giardini e sculture in pietra. Fu costruito nel 1946 dal defunto re del Karangsem ma fu distrutto quasi interamente dall’eruzione del monte Agung nel 1963. E’ stato accuratamente ricostruito e restaurato e ha un’aria di autentica magnificenza regale. In questo posto infatti ci sono delle piscine naturali in cui i reali facevano il bagno immersi tra i pesci, e ancor oggi aperte ai turisti.
    Potevamo perdere l’occasione di fare un bagno in un posto così!?!? E’ stato magnifico! Il caldo della giornata è stato placato da questo tuffo in tranquillità, nella vasca di acqua sorgiva.

    indonesia6Anche quì hanno sfruttato lo stesso principio di irrigazione delle terrazze di riso.
    Il fulcro del palazzo è la fontana a 11 livelli che vedete meglio nella foto accanto. Ci sono questi passaggi sull’acqua intervallati da statue, un posto rilassante che mette in pace con il mondo. Assolutamente da vedere.

    La nostra giornata è poi proseguita a nord-est, verso il Pura Basakih, situato sul fianco del Monte Agung, considerato il tempio dei templi, o il tempio Madre, ossia il più importante e più antico dell’isola (costruito tra il XIV e il XVII secolo) dove i fedeli si recano almeno 2 volte all’anno. Ci sono oltre 200 templi che rendono omaggio a Brahma (a destra), Shiva (al centro) e Visnù (a sinistra). Questa disposizione è sempre la stessa per ogindonesia7ni tempio indù. Da un lato il male e dall’altro il bene.
    Questa che vedete nella foto è la scalinata di ingresso al tempio.

    Prima di arrivare in questo luogo bisogna percorrere una lunga strada, scegliere una guida e poi iniziare la visita muniti di sarong (che è obbligatorio in tutti i luoghi sacri). Pensate che le donne con le mestruazioni non sono ammesse ai templi perché considerate impure.
    E’ difficile spiegare un posto che si estende in lungo e in largo con templi e tetti a perdita d’occhio. Davvero abbiamo chiuso in bellezza la parte culturale del nostro viaggio!!!

    Adesso è ora di fare qualcosa di avventuroso, e quindi cosa c’è di meglio di un rafting? Abbiamo prenotato 3 ore di discesa in gommone con in mezzo una cascata di 4 metri, pagaiando attraverso le risaie, le palme, la natura incontaminata, un posto incredibile!!! Lo consiglio vivamente, oltre al fatto che ci siamo divertiti tantissimo!

    Bene viaggiatori, siete indonesia8stanchi!? I giorni di ferie stanno per terminare ed è ora di un po’ di relax prima del ritorno in patria. Ci spostiamo a Nusa Dua, la zona balneare tra le più belle di Bali, dove il mare è azzurro e la sabbia bianca come da cartolina. Sole, mare, bagno senza onde…e la sera in taxi verso Jimbaran a mangiare il pesce in spiaggia al tramonto. Altra esperienza che non potete non fare recandovi a Bali.
    Una sorte di festa dell’unità sul mare: una moltitudine di ristoranti e chioschi che grigliano pesce disseminati su kilometri di spiaggia aspettando il tramonto, tra musicanti e gente in festa.

    Ragazzi, ci siamo, quando ci si diverte il tempo vola. Anche noi siamo arrivati alla fine del nostro viaggio ricco di paesaggi e di avventure, di storia e di cucina, di sorrisi e di risate che ci porteremo nel cuore.
    Spero che vi sia piaciuto viaggiare con noi!

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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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