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    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Infibulate per legge
    Costume e società

    Infibulate per legge

    Rita CugolaBy Rita Cugola24/07/2014Updated:25/07/2014Nessun commento3 Mins Read
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    infibulazione-e-legge
    blog.ilgiornale.it
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    Lo scorso 21 luglio 2014 un nuovo breve editto  annunciava lapidariamente che da quel momento in poi tutte le donne del califfato sarebbero state infibulate.

    Nemmeno un mese fa, il 29 giugno 2014, il leader jihadista Abu Bakr al-Baghdadi aveva proclamato la nascita dell’Isil (o Isis), lo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante, compreso nell’area tra la città siriana di Aleppo e quella irachena di Mosul.
    La ferocia e l’intransigente rigorismo integralista di al-Baghdadi lasciava presupporre un destino ancora più crudele per la popolazione femminile dell’area, già pesantemente vessata dalle imposizioni imposte dalla tradizione religiosa. E in effetti i risultati non si erano certo fatti attendere: in poco tempo, con due secchi comunicati riferiti a Mosul, il neo califfo aveva
    introdotto la segregazione di genere negli atenei e imposto il “jihad del sesso”, ovvero l’obbligo di concedere
     ai jihadisti le ragazze vergini di ciascun ambito familiare.

    Lo scorso 21 luglio un nuovo breve editto – questa volta relativo ad Aleppo – annunciava lapidariamente che da quel momento in poi tutte le donne del califfato sarebbero state sottoposte all’infibulazione. Recita infatti il testo: “per proteggere lo Stato islamico in Iraq e nel Levante e nel timore che il peccato e il vizio si propaghino tra gli uomini e le donne nella nostra società islamica, il nostro signore e principe dei fedeli Abu Bakr al Baghdadi ha deciso che in tutte le regioni dello Stato islamico le donne debbano essere cucite”. “Una notizia agghiacciante”, per Souad Sbai, scrittrice e giornalista italo-marocchina, secondo la quale “almeno 28 ragazzine hanno già patito questa sorte nei giorni scorsi “. La Sbai inoltre non dimentica di sottolineare ” quanto pericoloso sia, nella sua follia, questo personaggio a cui l’Occidente continua colpevolmente a lasciare mano libera. Dopo le lapidazioni di due donne, ora la orrenda e disumana volontà di infibulare tutte le donne irachene.
    In Europa nessuno ha notizia di questo, ma i media arabi e le associazioni di donne arabe ne parlano in maniera preoccupata: la comunità internazionale non può rimanere a guardare, nell’attesa che si compia questo crimine orrendo contro l’umanità”.
    Africa, Medio Oriente e sud-est asiatico restano le zone maggiormente legate a questa pratica cruenta, intollerante inconcepibile, che interessa attualmente 125 milioni di bambine (solo in Italia, nonostante l’esplicito divieto imposto per legge, sono circa 40.000 le vittime dell’infibulazione) e che in base ai calcoli dell’Unicef nei prossimi dieci anni coinvolgerà altri 30 milioni di innocenti.
    Numeri impressionanti, che prevedibilmente aumenteranno se con il folle pretesto di rispettare tutte le usanze la barbarie continuerà a prevalere sulla ragione civile.

    Alcune senatrici del Pd (tra cui Josefa Idem e Laura Puppato) hanno immediatamente richiamato l’attenzione della Farnesina, nella persona del Ministro Federica Mogherini.
    “Le mutilazioni genitali femminili”, hanno fatto sapere, “rappresentano una grave violazione dell’integrità psicofisica e del corpo delle bambine, delle ragazze e delle donne e per questo costituiscono una pratica in contrasto con il rispetto dei diritti umani, in violazione delle principali convenzioni internazionali, come la Convenzione universale dei Diritti Umani e la
    Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia. L’Onu e la comunità internazionale non possono accettare che l’infibulazione venga imposta per legge, è necessario un intervento determinato contro questa decisione dell’Isil”.

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    Rita Cugola
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    Milanese del ‘59 è giornalista professionista da molti anni. Nel periodo universitario si è dedicata alle recensioni musicali e cinematografiche su istanza di Amica, Cosmopolitan, NoiDonne, Il Borghese). In seguito si è però specializzata in questioni di politica estera e problematiche sociali internazionali (con peculiare attenzione all’universo femminile islamico e al fenomeno discriminatorio globale), scrivendo per svariate testate nazionali, tra cui Panorama.it, La Padania, La Stampa e Il Fatto Quotidiano. Già autrice e conduttrice di programmi giornalistici di approfondimento in emittenti private e tv locali ha deciso di creare un blog su tematiche di geopolitica internazionale (LOOK BEYOND, ritacugola.wordpress.com). Appassionata di egittologia, sufismo e filosofia ha lavorato a lungo con (Sp)Hera, mensile di storia, archeologia ed ermetismo. Per un triennio è stata condirettore di Alganews (magazine online fondato da Lucio Giordano). Attualmente scrive per Dol’s Magazine e il mensile Storica (gruppo RBA). Grazie alla conoscenza di quattro lingue (oltre all’Arabo che sta studiando nel tempo libero) collabora attivamente con la Libreria Islamica/Edizioni Al Hikma, traducendo testi ancora inediti di carattere filosofico/religioso.

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    Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare barriere e confini, ai cambiamenti, alla PACE.
Protagoniste di una sfida femminile secolare che nessuna guerra potrà negare. Nessun futuro potrà prescinderne.

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La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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