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    Dol's Magazine
    Home»Vie e disparità»Petronilla e il dott. Amal
    Vie e disparità

    Petronilla e il dott. Amal

    DolsBy Dols09/08/2013Updated:09/08/2013Nessun commento5 Mins Read
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    di Marilena Bergamaschi

    Breve biografia della pediatra Amalia Moretti Foggia

    Studiosa, caparbia e intelligente, Amalia Moretti Foggia fin da piccola rivela un carattere riflessivo e tranquillo. Nata nel 1872 in una famiglia che da due secoli coltivava l’arte degli speziali a Mantova, passava ore a osservare il padre che trafficava con gli ingredienti nel retrobottega della farmacia. Dopo gli studi liceali, preferisce però iscriversi a Scienze a Padova. Si avvicina agli studi di Medicina per amore di un giovane assistente che segue a Bologna, dove si laurea con lode nel 1898, anche se il rapporto fra i due si interrompe per il trasferimento di lui. La giovane dottoressa si dimostra subito una ragazza decisa: diventa assistente del professor Augusto Murri, luminare della medicina e celebrità internazionale, il cui appoggio le sarà indispensabile per vincere le diffidenze mascoline verso il medico donna. In quegli anni le professioniste della medicina in Italia erano solamente tre: grande è la soddisfazione dei familiari della neo dottoressa per la sua laurea annunciata sulla Gazzetta di Mantova. Addirittura la regina Margherita, accesa femminista, venuta a conoscenza della sua storia, vuole conoscerla personalmente, invitandola a Roma dove è sua ospite per alcuni giorni.

    Dopo la tesi, Amalia parte per Firenze per diventare assistente all’ospedale, con il progetto di specializzarsi in Pediatria, un’idea assolutamente d‘avanguardia per i tempi. Ma a Firenze era anche complicato mantenersi: l’irrequieta dottoressa decide allora di partire per Milano senza indugio, dove sbarca nel 1899. Lì era ancora viva l’eco della grande tragedia che la città aveva vissuto, le repressioni sanguinose e la rivolta dell’anno precedente, il malumore operaio ancora palpabile, la piazza in tumulto, i militari che sparavano a vista, l’ingiustizia sociale, i problemi di emancipazione della donna.

    La signorina Moretti Foggia aveva fatto però una chiara scelta di vita: va a stare in una camera ammobiliata che costa 12 lire al mese e mangia alla Cooperativa. Si presenta alle femministe dell’epoca, chiede di essere aiutata, trova posto alla Società operaia femminile come medico fiscale. Lo stipendio era poco e il lavoro tanto, ma già si delinea la sua forte personalità: la svolta arriva quando Amalia viene assunta alla Poliambulanza di Porta Venezia, l’ambulatorio all’interno della neoclassica costruzione del 1828. A questo punto ha la sicurezza del reddito fisso e una piccola clientela che si è creata nella cerchia privata di famiglie che avevano avuto fiducia in lei facendole curare i propri bambini: era l’unica a Milano ad avere il diploma di pediatra.
    Finalmente mette su casa e fa venire a vivere con sé il fratello che voleva studiare a Brera. Amalia conosce il dottor Domenico Della Rovere, anche lui medico e la coppia si sposa il 10 settembre del 1902. Arriva la Grande guerra e la vita diventa difficile: come medico si butta nel lavoro che vive con partecipazione ed entusiasmo. Aiuta i malati più difficili, cura i bambini, diventando la beniamina delle mamme, soprattutto quelle più povere, e cerca di alleviare le pene delle famiglie.
    Fra i personaggi eminenti che conosce in quel periodo c’è Eugenio Balzan direttore editoriale e amministratore del Corriere della Sera, fondatore della Domenica del Corriere. Ed ecco che nel 1926 dalla direzione avanzano una proposta: perché non scrive di medicina dando consigli spiccioli al popolo? Nella sua rubrica “Il parere del medico” firmata con lo pseudonimo di Dott. Amal dispensa pillole di saggezza medica con una rubrica salutistica che dà un contributo all’educazione sanitaria, rivolta alle massaie e alle madri di famiglia, orientata verso la sobrietà e la semplicità, la prevenzione e l’educazione alimentare. La sua popolarità è in continuo crescendo e nasce un’altra idea: dal momento che è perfetta padrona di casa e appassionata di cucina, Balzan le propone una collaborazione di consigli culinari intitolata “Tra i fornelli”. Nel 1927 Amalia accetta la nuova rubrica settimanale firmandola Petronilla, per la gioia delle signore borghesi e delle massaie proletarie. Nel 1935 ecco la raccolta delle ricette pubblicate in un volume. Esce “Ricette di Petronilla“, presso Olivini di Milano, cui seguirà la triade “Altre ricette di Petronilla” e “Ancora ricette di Petronilla” nel 1941: libri che si vendono molto e fruttano ovviamente qualche soldino anche all’autrice.

    Come lei vivesse gli anni del fascismo non è possibile sapere. Certamente le sue antiche amicizie con femministe e socialisti, le lezioni tenute all’Università popolare, la frequentazione dell’ambiente progressista meneghino, collegano Amalia all’associazionismo laico che gira intorno alla Società umanitaria: difficile supporre una conversione al nuovo regime per convenzione e per convenienza. Arriva la guerra e Petronilla si dedica solo ai figli di quelli che una volta ha curato da bambini. La guerra diventa sempre più dura e più difficile. Esce nel 1941 “Ricette di Petronilla per i tempi eccezionali”, quando il peggio doveva ancora venire: erano le donne a lottare ogni giorno per la scarsità delle razioni, poco c’è e nulla si butta. La sua popolarità è straordinaria e riceve montagne di lettere, come scrive Miriam Mafai nel suo libro “Pane Nero”, dedicato alla vita quotidiana delle donne nella seconda guerra mondiale: “Petronilla suggerisce nuove tecniche e accorgimenti che consentano di mettere in tavola gli stessi piatti di prima, ma senza gli stessi ingredienti ormai introvabili: è un vero e proprio inganno al palato che permette con qualche virtuosismo di servire una crème caramel senza latte né uova, la maionese senza olio, la cioccolata in tazza senza cioccolata, la polenta senza polenta, la torta margherita senza farine e così via”. Gravemente malata, la dottoressa morirà l’11 luglio 1947: il Corriere e la Domenica del Corriere le dedicano un’intera pagina di necrologio, attraverso il commosso rimpianto dei compagni di lavoro. Il 24 maggio 1997 l’Accademia italiana della cucina ha tenuto un convegno nazionale dedicato a Petronilla a 50 anni dalla sua scomparsa, ma l’odonomastica la ignora.

    Ora, tenuto conto del suo contributo scientifico, sociale e culturale alla collettività, non sarebbe il caso di dedicarle una strada, un parco, un’aula pubblica per tenerne viva la memoria nelle città dove ha vissuto e operato (Mantova, Padova, Bologna, Firenze, Milano)?

    Petronilla e il dott. Amal
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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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    Da Picasso a Wothol aTorino https://abbonamentomu Da Picasso  a Wothol aTorino https://abbonamentomusei.it/mostra/forma-e-colore/
    Cherasco Cherasco
    CHERASCO PIEMONTE CHERASCO PIEMONTE
    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

⸻
    Regia di Guido Chiesa Prodotto da Iginio Straffi e Regia di Guido Chiesa
Prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai
Con Micaela Ramazzotti, Edoardo Leo, Gloria Harvey, Andrea Pisani, Anna Bonaiuto
Al cinema dal 17 aprile
https://www.dols.it/2025/04/15/30-notti-con-il-mio-ex/
    https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-mil https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-milano-al-pac-con-body-of-evidence/

E’ la prima ampia mostra personale in Italia dell’artista iraniana; che attraverso le sue opere filmiche e fotografiche esplora le rappresentazioni identitarie del femminile e del maschile nella sua cultura.
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