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    Home»Costume e società»I Cimiterini e la 194
    Costume e società

    I Cimiterini e la 194

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre30/05/2013Updated:21/06/2014Nessun commento4 Mins Read
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    di Mercedes Lanzillotta

    Si è ripreso a parlare della 194! Gott sei Dank.
    In questa strana Italia è fenomeno difficile da comprendere la ciclicità delle emergenze mai risolte, e lo possiamo dire forte, la 194 è una legge che vive in uno stato di emergenza attuativa da 35 anni.
    Langue da sempre, dominata dalla facile vincitrice, la Chiesa, che le consente con singhiozzi di funzionare malissimo.
    Il problema della Obiezione oggi non è meno drammatico di 10 anni fa, ma esso viene affrontato dal mondo delle donne come il grande problema!
    Non è così perchè, per capire l’obiezione dell’ 80% dei medici anestesisti e ginecologi, ma in questa percentuale si dimentica tutto il personale della sala operatori, bisogna comprendere tutto il mondo che gravita intorno alla 194.L’analisi non può prescindere dal contesto in cui lavoriamo!
    La Politica è assente, la sinistra non ne parla MAI, o quasi, perchè è una legge scomodissima e di difficile gestione pratica. Pensiamo a quanti politici nelle recenti campagne elettorali hanno parlato della 194 e su come modificarla perchè sia uniformemente fruibile.
    Ad ogni dibattito,  sollevato il problema le risposte avevano il suono di : non svegliare il can che dorme!
    Eppure in questi anni l’attacco ferale alla 194 l’hanno condotta trasversalmente in troppi e in tanti luoghi, sotto il vergognoso silenzio di gran parte della stampa e con una sinistra non convinta e mai incisiva.
    Sto parlando dei Cimiterini tanto cari alle maggioranze lombarde, ma non solo!
    Dalla Firenze di Matteo Renzi a Caserta, Agrigento passando per Monopoli, troppi Comuni hanno deliberato senza quasi opposizione: tutti bravi amministratori tronfi a parlare di diritto di sepoltura.

    I Cimiterini rappresentano l’attacco più grande che si è fatto alla 194 e alle donne, colpendole nell’intimo assoluto!
    Non esisteva e non esiste a riguardo nessun vuoto nella legislazione italiana eppure sono stati creati e è di gran moda andare in Consiglio Comunale, riempirsi la bocca compiendo l’operazione più indegna, trasformando il prodotto abortivo in un problema di cui la società deve farsi carico.
    Il dramma si è così ulteriormente amplificato perchè abortire è nella realtà legislativa un crimine compiuto dalle donne.

    Si, perchè pochi sanno che alla fruitrice delle 194, in Lombardia per esempio,viene chiesto, tra i vari consensi, anche quello per il funerale e , tenetevi forte, se se ne assume le spese.
    Pensate quanto è buono l’ospedale!
    La donna lo rifiuta? Ebbene l’Ente lo farà a suo carico.
    E’ un consenso informato in uso in tutta la Lombardia (Italia) e viene a fare parte della Cartella clinica.
    Nessuna donna da l’assenso, alcune scrivono NO, gran parte lo rifiutano e immaginate i volti, l’allontanamento del foglio in tutta la tragica gestualità al cospetto di quel medico, non obiettore, che è costretto a farselo firmare.
    Da quel momento, il prodotto che verrà aspirato in sala operatoria appartiene ad altri: è la premessa di una “cessione di proprietà”.
    L’embrione sotto la dodicesima settimana, è divenuto così, finalmente per il Movimento per la vita, soggetto giuridico, la cui responsabilità passa dalla donne allo Stato che ne fa quello che vuole.
    E non prendiamocela solo con Formigoni, la Moratti e CL, perchè a Firenze, Renzi per esempio , il suo Cimiterino l’ha bello e fatto.
    (Per onestà di cronaca non mi risulta che la Regione Toscana faccia firmare il Consenso al Funerale alle fruitrici della 194, è una prerogativa per ora della Lombardia).

    Tutta la campagna elettorale per la candidatura a Renzi Premier non è stata mai scalfita da questo orrore, che da solo rende il “bel giovine” invotabile e nemico delle donne.
    Non ho visto, tra le tante entusiaste femministe renziane, una sola che lo abbia preso alla gola dicendogli che il suo atto deliberativo ha calpestato la nostra storia e una lotta di diritto.
    I Cimiteri rappresentano, per chiunque voglia comprendere perchè la 194 non funziona, l’inizio di un percorso,di troppi interessi, nebbie e assenza di laicità di cui questa legge è intrisa.
    L’ autodeterminazione della donna non è mai stata al centro della discussione.

    Alla prossima puntata….Obiezione di coscienza !

    194 cimiterini
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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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    Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare barriere e confini, ai cambiamenti, alla PACE.
Protagoniste di una sfida femminile secolare che nessuna guerra potrà negare. Nessun futuro potrà prescinderne.

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La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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