Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • Donne di pace e di guerra
    • Non siamo sole
    • La solitudine dei non amati
    • Monia Romanelli artista, pittrice, stilista, curatrice di mostre e poetessa
    • LADRI E LADRUNCOLI
    • L’amico fedele
    • Almost Real: quasi vero a Torino
    • Re Lear è morto a Mosca
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      Donne di pace e di guerra

      By Marta Ajò09/06/20250
      Recent

      Donne di pace e di guerra

      09/06/2025

      Non siamo sole

      09/06/2025

      La solitudine dei non amati

      06/06/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Educhiamo i bambini contro gli stereotipi di genere
    Costume e società

    Educhiamo i bambini contro gli stereotipi di genere

    Francesca LemmiBy Francesca Lemmi09/04/2013Updated:05/08/20142 commenti5 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    stereotipi-di-genere
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    Viviamo in un contesto socio-culturale intriso di stereotipi di genere duri a morire

    Già da tempo coltivavo il desiderio di scrivere in merito all’educazione dei bambini contro gli stereotipi di genere; poi il confronto sull’argomento con Grazia Anatra, organizzatrice del Festival della Salute in programma per il prossimo maggio a San Giuliano Terme, e l’ultimo articolo di Antonio Turi “il sessismo amichevole”, mi hanno dato la spinta ultima e decisiva.

    E’ palese a tutti come ancora viviamo in un contesto socio-culturale intriso di stereotipi di genere duri a morire e che tuttora continuano a fare la parte da leone e a sottendere a meccanismi decisionali e di potere, per cui sulle poltrone importanti continuano a sedere sempre e comunque uomini, per lo più veterani e senior. Esistono anche figure femminili di rilievo che riescono a sfondare il “tetto di cristallo”, ma sono in numero ancora troppo esiguo ed inferiore rispetto all’egemonia maschile che in virtù di un maschilismo conservatore e sessista, continua a prevalere e a dettare “il bello e il brutto tempo” (soprattutto quest’ultimo, purtroppo) del Paese.
    Se altrove, sia in Europa che nel mondo, cambiamenti sostanziali già si vedono e si toccano con mano, in Italia la strada da fare è ancora lunga.
    Come scrive Antonio nel suo ultimo articolo, il sessismo trova diverse forme di espressione: da quelle più palesi ed evidenti a quelle più subdole e camuffate, ma pur sempre tali.

    Che cosa possiamo fare per debellare definitivamente questi assurdi e offensivi stereotipi di genere?
    La strada è una sola e passa attraverso due corsie. L’unica strada possibile consiste infatti nel cambiare l’atteggiamento mentale delle persone.
    La storia ha fatto il suo corso, la rivoluzione sessuale e il femminismo hanno rotto vecchi schemi e ad oggi si hanno le conoscenze scientifiche, gli strumenti e gli elementi oggettivi per superare vecchie credenze secondo cui gli uomini sono da considerarsi intellettivamente superiori e legittimati a muoversi outside, mentre le donne, stile Penelope, destinate ad aspettare chiuse entro le mura domestiche senza possibilità di espressione e di realizzazione personale al di fuori della famiglia.
    Ad oggi sappiamo che il cervello maschile non è superiore a quello femminile ma semmai diverso, che le donne riescono bene e meglio degli uomini negli studi, che esistono donne meritevoli alla stregua di uomini capaci e che essere donna non significa solo corpo o genitrice e curatrice di figli, ma anche testa e capacità.
    Pertanto i tempi sono maturi per prendere le distanze dalle discriminazioni di genere e quindi per iniziare a concepire le differenze di genere come un valore aggiunto, in quanto è proprio nella differenza e nell’integrazione che si cresce, ci si arricchisce e possono emergere le idee e i progetti migliori. Solo in questo modo possiamo prendere definitivamente le distanze da posizioni assurde e stereotipate che da una parte, vogliono continuare a mantenere una visione di superiorità dell’uomo sulla donna e dall’altra, spingono verso un annullamento delle differenze, come se la soluzione stesse nel rendere le donne un surrogato maschile.

    Come già detto in altre occasioni, il cambiamento può avvenire se le donne per prime iniziano a credere nelle proprie capacità, a fare rete e creare sinergie fra loro, al fine di dare voce ad un sentire comune che può fare la differenza.
    Tuttavia oltre a questo, credo che il vero grande cambiamento si possa avere se e quando iniziamo ad educare i bambini e i ragazzi, ovvero le donne e gli uomini di un domani, nella direzione della valorizzazione delle differenze di genere.
    Non più tardi di qualche giorno fa una cara amica mi raccontava che una sera la figlia, non ancora alle elementari, ha esordito dicendo: “papà, per una volta puoi sistemare tu la cucina, così mamma gioca con me?”. La mamma in questione rifletteva perplessa: “per quanto cerchi di trasmettere a mia figlia l’idea della parità di genere, evidentemente le arrivano comunque messaggi sbagliati”.
    Partiamo da un assunto: educare i figli non è semplice.
    Educarli alla parità e alla valorizzazione di genere ancora meno. Tuttavia è nostra responsabilità orientarci in questa direzione, se vogliamo dare e trasmettere alle nuove generazioni un futuro diverso e migliore.

    In che cosa consiste educare alla parità di genere?
    – educare alla parità di genere pur rispettandone e valorizzandone le differenze comunicando ai bambini il concetto che maschi e femmine sono diversi fisicamente, hanno un diverso modo di comportarsi, relazionarsi e comunicare ma questo non significa che uno è superiore all’altro, in quanto seppur diversi, devono avere gli stessi diritti, meriti, opportunità e riconoscimenti;
    – la comunicazione non può essere solo verbale ma deve trovare conferma e coerenza con il comportamento che i figli osservano in famiglia: la bambina dell’esempio probabilmente vede spesso la madre in cucina e quindi in virtù di questo, ha costruito la fallace convinzione che la cucina è egemonia femminile e che se il papà lava i piatti è un’eccezione e un favore che fa alla madre;
    – riconoscere e valorizzare i nostri figli per come sono e per le peculiarità capacità e abilità che hanno, evidenziando come l’aspetto fondamentale che fa la differenza sia dato dalle capacità e potenzialità personali piuttosto che dal genere di appartenenza e/o allo status sociale;
    – aiutare i bambini a sviluppare un pensiero critico rispetto agli stereotipi di genere veicolati dal sistema sociale nel quale viviamo, dai messaggi pubblicitari, dai racconti che tuttora si trovano nei libri di scuola…

    Sono convinta che solamente crescendo e educando la nuova generazione all’insegna della valorizzazione delle differenze di genere e della parità (vera e reale) di genere circa la possibilità di espressione e di realizzazione personale, si possa arrivare finalmente ad una svolta definitiva e quanto mai necessaria.

    bambini educazione stereotipi di genere
    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Francesca Lemmi
    • Facebook
    • LinkedIn

    Dr. Francesca Lemmi, Psicologo Clinico, Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale e Sessuologa. Dopo un’esperienza pluriennale nella realtà ospedaliera, svolge attività di psicologo e psicoterapeuta con bambini, adolescenti, adulti e coppie come libero professionista. Inoltre si dedica ad attività di formazione, in particolare nell’ambito della genitorialità, della coppia e della psicologia e pedagogia di genere. In virtù del grande interesse per la materia della famiglia, coppia e figli, da molti anni si dedica ed esercita anche nell’ambito della psicologia giuridica in situazioni di separazione/divorzio e affido minori.

    Related Posts

    Donne di pace e di guerra

    09/06/2025

    Non siamo sole

    09/06/2025

    La solitudine dei non amati

    06/06/2025

    2 commenti

    1. antonio on 09/04/2013 12:46

      che dire, francesca, condivido parola per parola quello che hai detto :-)))

      Reply
    2. Mariapaola un'educatrice per mamma on 09/04/2013 14:30

      Davvero molto interessante e condivido in pieno!
      Anch’io tempo scrissi più o meno su questo tema, partendo dal chiedermi se esistessero differenze fin a partire dai giochi. Non è facile per i bambini crescere evitando di essere influenzati da pregiudizi e stereotipi…

      (http://www.mammeacrobate.com/bambini/3-10-anni/1142-cose-da-femmina-e-cose-da-maschio.html)

      Reply
    3. Luciano on 10/04/2013 19:01

      Condivido pienamente il pensiro di Francesca, tanto che da anni ho creato su facebook un gruppo del nome “Valorizzare i generi nelle differenze” a cui hanno aderito donne e uomini nel numero attuale di 1150. Uno studio commissionatoi dalla Regione Puglia e presentato al CNR con successo, evidenziava che già dalle scuole materne i bimbi di entrambi i sessi erano condizionati da stereotipi, tanto che di fronte ad una immagine di orso assessuato seduto in poltrona con giornale lo hanno individuato come un ORSO, mentre in piedi con grembiule ad una ORSA. Ebbene si, bisognerebbe agire su vari fronti. Un’altro è condannare sempre più e sempre con più enfasi le pubblicità sessiste sia nella cartellonistica che sui media (giornali e tv), agire perchè i libri scolastici non usino un linguaggio apparentemente e scorrettamente dichiarato Neutro, ma evidentemente maschile.
      Poi, agire sui bimbi ! ma come ? esiste un gioco (i bambini e bambine vanno portati sul loro terreno di divertimento) che mescola gli sterotipi, studiato da una insegnante toscana, ma che non ha attecchito. Volevo trasportarlo in gioco web, ma non è stato possibile (finoad ora)…lavoriamoci su oltre che parlarne ! Usiamo sempre più (fra mille ridolini e nasi storti) le dizioni al femminile dei vari tipi di lavoro (Ministra. assessora, dottora, Direttora, ecc) perchè anche così si gretolano gli stereotipi, lo ha riconosciuto anche l’Accademia della Crusca, che mOnti vuole eliminare !!! Lavoriamoci…sono disponibile !

      Reply
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    La solitudine dei non amati, firmato e diretto dal La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
    https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-n https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-non-amati/

La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
    Post su Instagram 18090652831721010 Post su Instagram 18090652831721010
    Post su Instagram 18048668675601778 Post su Instagram 18048668675601778
    Post su Instagram 17876335017241317 Post su Instagram 17876335017241317
    Post su Instagram 18063607010115356 Post su Instagram 18063607010115356
    De bello a Gresart De bello a Gresart
    Post su Instagram 18117014455479037 Post su Instagram 18117014455479037
    Post su Instagram 18227739895291385 Post su Instagram 18227739895291385
    Recensione di Adriana Moltedo Recensione di Adriana Moltedo
    Recensione di Erica Arosio Recensione di Erica Arosio
    Post su Instagram 17959636775930644 Post su Instagram 17959636775930644
    Ho visitato di recente la bellissima mostra Un alt Ho visitato di recente la bellissima mostra Un altro sguardo Opere dalla Collezione Gemma De Angelis Testa a Villa Panza, (Varese). aperta al pubblico dall’11 aprile al 12 ottobre 2025 che rappresenta l’inaugurazione di un ciclo espositivo dedicato al tema del collezionismo come espressione di un pensiero e strumento di indagine del presen

https://www.dols.it/2025/05/26/un-altro-sguardo-e-gemma-de-angelis-testa/
    Pianocity con Chiara Schmidt Pianocity con Chiara Schmidt
    YUKINORI YANAGI ICARUS 27.03 – 27.07.2025 mostr YUKINORI YANAGI
ICARUS

27.03 – 27.07.2025
mostra in corso – navate
    Post su Instagram 18278106160281511 Post su Instagram 18278106160281511
    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

https://www.dols.it/2025/05/22/fuori/
    https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lin https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lingue-porta-dappertutto/

Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
    Post su Instagram 18032179283653753 Post su Instagram 18032179283653753
    https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/ Re https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/

Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    non fu l’amore

    Non fu l'amore
    non fu l'amore

    Di cibo e di amore

    Di cibo e di amore - Marta Ajò - copertina

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK