Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • Racconti erotici per donne attempate
    • L’esuberante creatività di Carol Rama
    • Eddington
    • Per te
    • Il Teatro Evolutivo
    • Memorie smemorate
    • Material love
    • PREMIO GAMMADONNA 2024, SVELATE LE 6 FINALISTE
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      Eddington

      By Erica Arosio20/10/20250
      Recent

      Eddington

      20/10/2025

      Per te

      17/10/2025

      Il Teatro Evolutivo

      13/10/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Paese che vai velo che trovi
    Costume e società

    Paese che vai velo che trovi

    DolsBy Dols22/08/2012Updated:24/06/2014Nessun commento6 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    di Agnese Bertello

    Come l’usanza del velo si differenzia nei vari paesi musulmani

    Himar
    È il velo più classico, semplice e diffuso nel mondo islamico. Di lunghezza medio-corta, copre le spalle, ed è chiuso sotto il mento con una spilla oppure semplicemente con un nodo. Può essere di molti colori, in fantasia oppure in tinta unita. In Turchia si usa esclusivamente l’himar. In Egitto, invece, con questo stesso termine si intende un indumento leggermente diverso; i veli sono in realtà due: un primo raccoglie i capelli e viene legato dietro la nuca, un secondo, lungo fino alle ginocchia, viene appoggiato sopra questo e tenuto con le mani.

    Hijab
    la parola hijab deriva dal verbo arabo hajaba: ‘nascondere’. Anche lo hijab è composto da due pezzi: una prima cuffia che raccoglie e copre i capelli, tenendoli fermi, e un velo vero e proprio che viene appoggiato su questa. Spesso si lascia che la cuffia sporga da sotto il velo. È usato soprattutto dalle ragazze. Può essere solo legato sotto il mento oppure appuntato con una spilla. Le punte del velo possono essere lasciate cadere morbidamente sul corpo, oppure, per ragioni di praticità, possono essere avvolte attorno al collo a mo’ di sciarpa, in particolare quando si devono svolgere attività di tipo pratico.

    Ha’ik
    Il termine deriva dal verbo haka, che significa ‘tessere’ ed indica una stoffa tessuta in maniera tradizionale, in casa. A seconda delle diverse usanze possono essere usati fili di seta, come in Algeria, o di lana, come in Tunisia. L’haik viene tenuto stretto con la mano. Una volta era molto comune in Algeria, oggi invece è usato nelle occasioni speciali: le spose, per esempio, lo usano come mantello per coprire il loro abito da sposa all’inizio della cerimonia.

    Jallaba +jar
    Tipico del Marocco, la jallaba è una sorta di tunica con cappuccio legato sotto il mento e stretto intorno ai capelli. Jar è invece il nome del pezzo di stoffa che copre il volto.
    Il jar può riprendere la tonalità del cappuccio o del mantello e può avere elementi decorativi in pizzo. Anche la lunghezza può variare; in Marocco, ad esempio, il jar arriva a coprire con morbidi drappeggi il petto.

    Lihaf
    Questo abbigliamento è tipico delle regioni dell’est dell’Algeria. Si tratta di un lungo velo di colore chiaro trattenuto sulla testa della donna da una fascia, avvolta a mo’ di turbante. Occasionalmente, i veli potevano essere trattenuti sulla testa da una coroncina d’oro o di altro materiale prezioso, in questo caso venivano usati anche altri monili tradizionali: bracciali, collane, spille.

    Tarha
    Il tarha è un velo sottile, bianco o nero, usato soprattutto in Egitto per coprire i capelli. Ad esso possono essere abbinati diversi tipi di stoffe per coprire il volto: lo yashmak, veniva drappeggiato sul viso a partire da sotto gli occhi; il bisha, poteva invece coprire l’intero volto; il burqu’, da non confondersi con il burka, è un tessuto di rete sottile, legata intorno al capo, sotto gli occhi, e aveva al centro, sopra il naso, un piccolo decorativo cilindro d’oro o di ottone. Tradizionalmente, la scelta del tipo di velo per il volto dipendeva sostanzialmente dalla classe sociale: lo yashmak veniva usato dalle donne aristocratiche o di classe sociale elevata, il burqu’ tendenzialmente dalle donne di basso livello sociale, mentre il bisha non aveva precise connotazioni. Questo tipo di abbigliamento si usa molto anche nello Yemen, in Afghanistan, in Iran, decisamente meno nei paesi del nord Africa.

    Kinaa
    Questo velo viene usato tradizionalmente in Siria, si chiude intorno al viso ed è di norma di colore nero. La kinaa viene di solito abbinata ad un altro piccolo pezzo di stoffa che viene legata intorno alla testa a mo’ di corona, sopra gli occhi. Questo velo per il volto è fatto di due strati, uno più pesante e uno,quello più interno, più leggero e trasparente. A seconda delle situazioni, la donna che indossa la kinaa potrà scegliere di tenere abbassati sul volto entrambi i veli, di sollevare solo il velo esterno, più pesante e coprente, oppure, se la situazione lo permette, può sollevarli entrambi.

    Kambus
    Il kambus si usa soprattutto nel sud dell’Algeria. È una sorta di tunica che si infila dall’alto, copre il capo, viene legata in vita e ha un’unica piccola fessura che lascia libero un occhio. È di stoffa sottile, generalmente bianca. In Algeria esiste un velo analogo chiamato milaja.

    Niqab
    Il verbo arabo naqaba significa ‘velare la faccia’; il niqab è il nome del pezzo di stoffa che copre il volto della donna: ne esistono esemplari molto raffinati ed eleganti, con particolari in pizzo. In Egitto, il niquab è pesante e nero, attraversato da una sottile fessura per vedere. Nello Yemen e negli Emirati Arabi il niqab ha assunto una forma particolare: si tratta di una tunica intera infilata dalla testa che copre completamente capo, volto e corpo; all’altezza degli occhi vengono lasciate due aperture, i bordi di queste fessure sono spesso molto ricamati e gli occhi della donna che emergono sono molto truccati.

    Chador
    Nero, lungo fino ai piedi, viene chiuso esattamente all’altezza del mento, in modo tale che il solo volto emerga dal velo, quasi fosse disegnato. Il chador può essere appuntato con spille, ma può anche essere completamente cucito in maniera tale da lasciare emergere solo l’ovale del viso. È tradizionalmente usato dalle donne della minoranza sciita, ed è diffuso soprattutto in Iran.

    Burka
    Diffuso in Afghanistan, il burka copre integralmente la figura della donna lasciando solo una finestrella a rete davanti agli occhi per intravedere il mondo esterno. Può essere di colori molto accessi: verde, azzurro, arancio. Il termine deriva dal verbo arabo barqa’a: ‘velare’.
    Agnese Bertello – Dal 2007 collabora con Allea, agenzia di comunicazione e relazioni istituzionali specializzata in tematiche energetiche ed ambientali. In particolare, cura i contenuti del blog www.energiaspiegata.it Negli anni si è appassionata al tema del Consensus Building, in particolare con riferimento alle contestazioni a carattere ambientale. Nel 2010 ha seguito un corso di formazione per facilitatori nella gestione dei conflitti con Marianella Sclavi. Dall’inizio del 2006 è on line anche il suo blog sui temi legati al giornalismo: http://www.grovigli.splinder.com

    veli islamici
    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Avatar photo
    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

    Related Posts

    Eddington

    20/10/2025

    Per te

    17/10/2025

    Il Teatro Evolutivo

    13/10/2025
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Duomo di Parma Duomo di Parma
    Interessante mostra di Stefano Arienti. A Palazzo Interessante mostra di Stefano Arienti. A Palazzo Marchi a Parma con la curatela di Elena Bray
    Mostra di Stefano Arienti a Palazzo Marchi a Parma Mostra di Stefano Arienti a Palazzo Marchi a Parma con la curatela di Elena Bray
    Palazzo Marchi a Parma Palazzo Marchi a Parma
    Musica al museo della memoria Musica al museo della memoria
    Mostra di Stefano Arienti a Parma a Palazzo Marchi Mostra di Stefano Arienti a Parma a Palazzo Marchi con la curatela di Elena Bray
    Post su Instagram 18360082396092443 Post su Instagram 18360082396092443
    Sanseveria Sanseveria
    Hangar Bicocca Hangar Bicocca
    Post su Instagram 18159220348385999 Post su Instagram 18159220348385999
    Post su Instagram 18106256878614500 Post su Instagram 18106256878614500
    Post su Instagram 18082696603793264 Post su Instagram 18082696603793264
    Post su Instagram 17847029001580939 Post su Instagram 17847029001580939
    Post su Instagram 18097914964591272 Post su Instagram 18097914964591272
    Post su Instagram 18097783294679545 Post su Instagram 18097783294679545
    Mostra di Stefano Arienti a Parma dal 18 ottobre Mostra di Stefano Arienti a Parma dal 18 ottobre
    Inaugurazione a Parma il 18 ottobre palazzo Marchi Inaugurazione a Parma il 18 ottobre palazzo Marchi. Da vedere
    Palazzo in via Senato milano Palazzo in via Senato milano
    San Gregorio di padre Bernasconi padre al figlio D San Gregorio di padre Bernasconi padre al figlio Davide
    Riapre san Gregorio Riapre san Gregorio
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    le stagioni della verità

    Questo mio corpo

    Amazon.it : Questo mio corpo

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK