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    Home»Costume e società»Tunisia: le donne non torneranno indietro
    Costume e società

    Tunisia: le donne non torneranno indietro

    DolsBy Dols10/08/2012Updated:24/06/2014Nessun commento4 Mins Read
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    di Rita Cugola

    Un vero e proprio attentato alla parità di genere. Un bieco tentativo di “soppressione del principio di uguaglianza dei sessi e di rifiuto dei diritti femminili”.

    Con la recente approvazione di un nuovo articolo della Costituzione, in cui viene specificato che “lo Stato assicura la protezione dei diritti della donna, sotto il principio della complementarità con l’uomo in seno alla famiglia, e in qualità di associata all’uomo nello sviluppo della Patria”, l’Assemblea costituente tunisina ha inferto un colpo durissimo alla dignità e al diritto di cittadinanza femminili. Amnesty International e l’Associazione tunisina delle donne democratiche ne sono certi.

    Alle numerose lotte condotte nell’ambito della cosiddetta primavera araba in Tunisia (esplose il 17 dicembre 2010 a Sidi Bouzid dal gesto di autoimmolazione del giovane ambulante Mohammed Bouazizi, e conclusasi il 14 gennaio 2011 con la caduta del regime di Ben Ali, al potere da 23 anni) le donne hanno avuto un ruolo di primo piano. Hanno combattuto, resistito, supportato esattamente al pari degli uomini. Eppure i risultati ottenuti, che facevano ben sperare in termini di evoluzione democratica, rischiano ora di far precipitare la Tunisia in un passato da dimenticare, lontano anni luce dalla sua dimensione reale.
    Dodici parlamentari hanno espresso un parere favorevole all’art. 27 (quello ora incriminato) e tra di essi alcune donne, le quali, a ben vedere, è come se avessero votato contro se stesse.
    E’ interessante notare che la questione della parità tra i sessi era tra l’altro già stata oggetto di esame e di approvazione unanime proprio da parte di quella stessa commissione che sta adesso procedendo a riscrivere la Costituzione, tanto che la nuova versione dell’art. 22 recita: “i cittadini sono uguali per quanto concerne diritti e libertà davanti alla legge senza discriminazione di sorta”.
    In quest’ottica, quindi, l”art. 27 parrebbe violare ogni procedura democratica in base alla quale un argomento approvato diventa incontestabile.
    Selma Mabrouk, deputata della coalizione Ettakatol, ne ha diffuso entrambe le versioni, per una valutazione attenta:

    versione originale:
    Lo Stato garantisce i diritti delle donne e le loro conquiste in tutti i settori. E’ fatto divieto di promulgare qualsiasi legge che possa compromettere tali diritti.
    Lo Stato si impegna a lottare contro tutte le forme di discriminazione o di violenza fisica o psicologica contro le donne
    (approvato da 8 deputati: Selma Baccar, Hasna Marsit, Mourad Amdouni, Noureddine Mrabti, Ahmed Brahim, Mohamed Allouch, Brahim Gassas, Selma Mabrouk);

    versione modificata:
    Lo Stato assicura la protezione dei diritti delle donne e delle loro conquiste, sotto il principio della complementarietà con l’uomo in seno alla famiglia e in quanto associata all’uomo nello sviluppo della patria.
    Lo Stato garantisce l’eguaglianza delle opportunità per le donne in tutte le responsabilità.
    Lo Stato garantisce la lotta contro qualsiasi tipo di violenza sulle donne.
    (votato da 12 deputati: 9 del partito Ennahdha, 2 del CPR (Souhir Dardouri et Mohamed Karray) e un indipendente, Brahim Hamdi)
    La Mabrouk richiama l’attenzione su due aspetti in particolare della revisione apportata all’art. 27. In primo luogo, come si evince dall’esame del testo, nella nuova rilettura il concetto di “eguaglianza” sembra aver ceduto il posto a quello di “complementarità” tra i sessi. Poi – cosa alquanto più grave – la dicitura “sotto il principio della complementarità con l’uomo in seno alla famiglia” lascerebbe supporre che potrebbero anche scomparire i diritti delle donne nubili, in quanto lo Stato garantirebbe solo quelli complementari in seno al nucleo familiare.
    La considerazione a cui giunge la Mabrouk è drastica: “Nonostante per due volte io abbia avanzato obiezioni sull’illegalità insita nella ridiscussione di emendamenti già approvati, Madam Ferida Laabidi ha concesso ai suoi colleghi parlamentari la piena libertà di scelta nei confronti di questo cavillo costituzionale”, ha concluso.

    donne tunisine rita cugola
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    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

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    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
    La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio ha anche scritto la sceneggiatura, spiega: «I personaggi sono nati e si sono sviluppati, per lo più, già con il volto di chi li avrebbe interpretati, il loro corpo, i loro modi. Questo ci ha aiutato molto nello scrivere il film, perché, laddove la sceneggiatura non poteva e non doveva dire, potevamo immaginare un colpo d’occhio, un movimento, un gesto, una espressione che riempissero quel “vuoto”. 

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Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
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A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
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E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
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