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    Home»Costume e società»La meritocrazia fa bene alle donne
    Costume e società

    La meritocrazia fa bene alle donne

    DolsBy Dols03/05/2012Updated:17/06/2014Nessun commento4 Mins Read
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    di Caterina Della Torre

    Un approccio diverso al mondo della leadership e del lavoro femminile, quello di Roger Abravanel.

    Più donne ai vertici delle aziende quotate e non solo miglioramenti nelle infrastrutture aziendali. Le persone migliori nei posti migliori. Escludere le donne più qualificate dai board d’amministrazione è un danno per tutti, non solo per le donne.

    Questo è ciò che afferma e propone Roger Abravanel. Ingegnere, nato a Tripoli, nel 1946, emigrato in Italia nel 1963 dove si laurea in ingegneria chimica Lavora come ricercatore fino al 1970, e in seguito consegue un Master in Business Administration presso la business school INSEAD. Per 35 anni lavora poi per la società di consulenza McKinsey & Company, terminando la sua esperienza nel 2006. Attualmente svolge l’attività di advisor per Alcuni fondi di cui uno in Israele. Partecipa inoltre ai consigli di amministrazione di Luxottica Group S.p.A., Banca Nazionale del Lavoro S.p.A., Teva Pharmaceutical Industries Ltd e dell’Istituto Italiano di Tecnologia. È presidente dell’Insead Council italiano.
    La sua vasta esperienza di lavoro l’ha portato più volte a considerate il ruolo delle donne all’interno delle aziende, divenendo un loro serio sostenitore fino a definirsi “amico delle donne” e a riportare nel suo libro Meritocrazia un punto dei quattro proposti, dedicato proprio a loro.

    Non crede che questo interesse per il mondo delle donne da parte del mondo economico oggi sia strumentale alla crisi?
    La questione femminile è nata molti anni fa. Ricordo di aver partecipato nel 1975 a Città del Messico alla prima Conferenza Mondiale sulle donne indetta dalle Nazioni Uniti. Mi ritrovai insieme a uno sparuto manipolo di altri uomini, in mezzo ad un oceano di delegate donne, intente a discutere di diritti, opportunità, sviluppo e disarmo. Sperimentai allora sulla mia pelle come ci si trova quando la leadership del gruppo appartiene in stragrande maggioranza all’altro sesso.
    Infatti,fu la prima conferenza dell’ONU in cui, tra i capi delegazione nazionali, 113 su 133 erano donne.
    Da allora di acqua ne è passata sotto i ponti ed il ruolo delle donne nella società si è modificato, indebolito o rafforzato, ma da quella esperienza ho imparato che non è bene che la leadership appartenga solo ad un gruppo
    La leadership al femminile è un tema a cui penso, sostengo e che promuovo da oltre trent’anni. Dal 1975 ad oggi, certamente qualche progresso, anche in Italia, si è fatt, da Tina Anselmi a Nilde Iotti a Marisa Bellisario. Ma purtoppo è ancora insufficiente.

    Cosa propone per rompere il “tetto di cristallo”?
    Un’azione positiva sul modello norvegese per aumentare il numero di leader donna nei consigli di amministrazione delle aziende, accompagnata dall’incentivazione a periodi di maternità più brevi e dalla creazione di una vera rete di asili nido pubblici e privati.
    L’impatto di una normativa simile a quella norvegese, che prevede che i consigli siano costituiti per il 40 per cento da donne, da noi sarebbe enorme: oggi l’Italia, con il 3 per cento, è il fanalino di coda in Europa. Inoltre di questo dii questo 3 per cento la metà sono mogli, figlie e fidanzate dell’imprenditore di riferimento, a riprova della scarsa meritocrazia del nostro capitalismo.

    Quindi “quote rosa”?
    Questa proposta è stata osteggiata da diverse donne, in parte perché richiama le quote rosa della politica e in parte perché le migliori donne non amano l’idea di avere vantaggi non meritati per promuovere la meritocrazia.

    Ma….
    Sono convinto che un ”acceleratore temporaneo” sia necessario per creare quei ”role models” di donne leader, ma anche mogli e madri.

    Perché partire dai consigli di amministrazione?
    Perché una volta che le donne faranno parte di questi, facilmente tutte le azioni positive cadranno a cascata sui manager, la struttura dell’azienda e quindi i dipendenti. E’ un’attività necessaria ed utile a scardinare il sistema egemonico maschile presente in Italia.
    Del resto nell’ultimo quindicennio la mobilità sociale delle donne, come quella degli uomini, sembra aver subito una battuta d’arresto facendo dell’Italia la società più ineguale e ingiusta del mondo occidentale.

    Ineguale perché la distanza tra le élite e i poveri è ai livelli americani e inglesi, e ingiusta perché, contrariamente a quanto avviene nel mondo anglosassone, non esistono meccanismi di pari opportunità che permettano ai giovani di talento di emergere.

    E’ ormai discorso comune che il rilancio dell’economia italiana dovrà passare attraverso il lavoro delle donne. Ma qual è la sua proposta ?
    E’ necessario che il ”role model donna” venga interiorizzato portando a sfruttare il proprio talento lavorativo con la costruzione di un curriculum che permetta di concorrere ad armi pari). Del resto tagliare fuori dalle società quelle teste, le donne, che hanno studiato e si sono fatte valere nel mondo economico è un danno per tutta la società. Se vogliamo che l’Italia riparta, dobbiamo fare loro spazio.

    meritocrazia tetto di cristallo
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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
    Post su Instagram 18032179283653753 Post su Instagram 18032179283653753
    https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/ Re https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/

Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
    La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio ha anche scritto la sceneggiatura, spiega: «I personaggi sono nati e si sono sviluppati, per lo più, già con il volto di chi li avrebbe interpretati, il loro corpo, i loro modi. Questo ci ha aiutato molto nello scrivere il film, perché, laddove la sceneggiatura non poteva e non doveva dire, potevamo immaginare un colpo d’occhio, un movimento, un gesto, una espressione che riempissero quel “vuoto”. 

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Aspettiamo con ansia l’imminente uscita del La trama fenicia del mitico texano.

La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
    Rose rosse per me Rose rosse per me
    Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbi Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbigliamento italo africano. Nasce dall’incontro tra Valeria Zanoni e Cheikh Diattara Lui senegalese e sarto, lei italiana ed esperta di comunicazione. Prende origine da questa amicizia, dalla voglia di creare qualcosa di bello insieme e di condividerlo.

https://www.dols.it/2025/05/09/amici-di-ago-e-filo/
    di Eugenio Alberti Schatz L’8 maggio si è inau di Eugenio Alberti Schatz

L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

https://www.dols.it/2025/05/11/punti-di-attrazione-di-anna-golubovskaja/
    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
https://www.dols.it/2025/05/12/te-metaforico/
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    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
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