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    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Eventi»Il lavoro visto dalle donne
    Eventi

    Il lavoro visto dalle donne

    DolsBy Dols06/11/2011Updated:25/06/20142 commenti5 Mins Read
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    Una piazza pubblica per incontrarsi e parlare di lavoro. Un’iniziativa nata dalla libreria delle donne di Milano per riunire donne di tutte le generazioni a parlare di lavoro. Parla Giordana Masotto

    Come è nata questa iniziativa?
    L’idea di un’Agorà del lavoro a Milano ci è venuta, alla fine del 2010, nel Gruppo lavoro della Libreria delle Donne di Milano, che da anni ragiona e scrive di lavoro e di economia nell’intento di portare alla luce il grande e ancora sottovalutato impatto, politico e teorico, del protagonismo delle donne. Abbiamo subito condiviso questa idea con i molti gruppi e singole (ma anche alcuni uomini) che in questi ultimi anni a Milano hanno pensato e scritto su questi stessi temi. Ci siamo dette: creiamo una verà agorà, una piazza pubblica per incontrarsi, scambiare. Un luogo che ci piaccia e ci corrisponda. Un appuntamento fisso, una volta al mese, a cui ritornare e da cui ripartire. Abbiamo incominciato così, nella primavera di quest’anno (2011).

    Quali gli obiettivi?
    Mettere al centro dello spazio pubblico il lavoro e l’economia, illuminandoli con il punto di vista che nasce dall’esperienza e dal pensiero delle donne. E cioè: ripensare tutto il lavoro a partire da quell’intreccio imprescindibile di vita e lavoro, produzione e riproduzione, denaro e riconoscimento, autonomia e dipendenza, individualità e relazioni in cui siamo immerse/i. Noi vediamo quell’intreccio come una forza su cui fare leva per tutti, non come una debolezza delle donne. Scommettiamo su quella forza. E dunque, ad esempio, diciamo che non bisogna mai perdere di vista le priorità, anche in tempi di crisi, anche quando si tratta di difendersi dai ricatti usurai della finanza globale.
    Vogliamo far crescere a Milano un luogo autorevole, una piazza pensante che vada anche oltre l’indignazione, che dia più forza e visibilità a ognuna/o nei suoi contesti di vita e lavoro, nei suoi desideri ma anche nelle contrattazioni e nei conflitti. E che sappia contaminare con le sue idee e le sue pratiche le politiche correnti dei partiti, dei sindacati, delle Amministrazioni pubbliche.

    Chi partecipa? Donne giovani, mature?
    Entrambe, anche se per le giovani, con la loro vita multitasking, è più faticoso garantire continuità di presenza. Ma cerchiamo di riparare con il blog (https://agoradellavoro.wordpress.com/). È importante che l’Agorà sia un luogo in cui si possono incontrare generazioni diverse di donne. Per colmare le distanze che le separano e per trovare parole per superare l’isolamento che caratterizza la condizione di lavoro oggi. Un isolamento che ha radici sia nella diversità di esperienza politica e relazionale sia nelle vorticose trasformazioni del mercato del lavoro. Ma qualcosa di interessante e inedito emerge: per esempio nell’ultimo incontro affiorava con chiarezza il seme delle madri nelle istanze attuali delle figlie e figli.

    Quanti e quali incontri ci sono già stati?
    Dopo la prima Agorà, il 23 maggio 2011, cui hanno partecipato oltre 200 persone, in maggioranza ma non esclusivamente donne, abbiamo mantenuto, a parte la pausa estiva, il ritmo mensile che ci eravamo date: giugno, settembre, ottobre. I primi incontri erano autofinanziati (le sale a Milano costano!), ma con la ripresa autunnale abbiamo anche chiesto alla nuova Amministrazione comunale l’uso di una sala e l’abbiamo ottenuto: Cristina Tajani, assessora al lavoro, si è mostrata molto interessata al nostro esperimento.

    Quali i temi toccati?
    Moltissimi in questi primi incontri. Ed è stato interessante vedere come ci sia un grande bisogno di demolire banalità e luoghi comuni, le frasi fatte che moltiplicano la cattiva conoscenza, per esempio quando si parla di precariato – una parola opaca e deprimente che tanti giovani cominciano a rifiutare – ma anche di pensione (intesa come “fine del lavoro”), di soldi e remunerazioni, di riconoscimento e gratificazioni, di organizzazione del lavoro, di competizione e carriera. Gli spunti sono stati davvero molti e penso che andranno via via ripresi anche per fissare i contenuti più condivisi e dirompenti e farli circolare.

    Sono tavole rotonde o forum nei quali tutti possono prendere la parola?
    L’Agorà è stata pensata come un luogo aperto a tutte le donne e gli uomini che vogliono liberamente dire e ascoltare esperienze e pensieri sul lavoro in senso ampio, economia/vita/lavoro, come dicevo prima. Quindi massima libertà di parola, ma con una regola: perché ci sia vera parola ci deve essere ascolto, altrimenti ognuno parla solo a se stesso e la parola è morta. Per questo chiediamo di fare uno sforzo negli interventi, per collegare la propria riflessione e il proprio racconto agli interventi precedenti. Insomma niente di precotto, ma confronto vero che ti mette in gioco.

    Si tengono solo a Milano o ce ne sono in giro anche per l’Italia?
    Noi viviamo a Milano e partiamo dal nostro contesto, ma non escludiamo affatto che altre donne possano prendere iniziative simili nella loro città. Sta già accadendo: a Bologna vogliono fare la stessa cosa e si stanno organizzando. E anche in altre città ci sono donne e gruppi che cominciano a pensarci e cercano compagne di viaggio.

    Prossimi appuntamenti?
    Il prossimo appuntamento, il quinto, sarà il 28 novembre 2011 dalle 18,30 alle 21. Il luogo è la sala che ci ha messo a disposizione il Comune di Milano, in Viale D’Annunzio, 15 (tram 2 e 14, P.za General Cantore; 3 e 9, P.za 24 Maggio; metro 2,Sant’Agostino).

    agorà Il lavoro visto dalle donne
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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    2 commenti

    1. Pingback: Si parla di agorà | agoradellavoro

    2. Bianca Buchal on 14/11/2011 19:45

      Care Amiche, sono assolutamente d’accordo sul tema del lavoro. Ho lavorato anche io tutta la vita per assoluta necessità, però, col tempo,ho maturato dentro di me un pensiero che mi accompagna costantemente. Dove e quando è possibile, se vogliamo veramente un Mondo migliore, dobbiamo sapere che LA DONNA E’ LA MADRE DELL’UMANITA’. La Natura ha dato solo alla Donna il potere di mettere al mondo la prole. La Donna lo ha sempre fatto, ma senza rendersi conto dell’importanza di questo compito. La Donna ha in mano l’evoluzione dell’Umanità. Se dà vita ai suoi figli con tutte le cure possibili e sopratutto con tanto Amore, (figli che dovranno essere desiderati dalla coppia)avremo un mondo migliore…..E’ un discorso importante.Ci sarebbe tanto da dire. Se siete interessate ad approfondire questo tema, io ne sarò felice e sempre a vostra disposizione.Se anche voi siete a Milano, sarà facile incontrarci.
      Un affettuoso saluto – Bianca

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    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare barriere e confini, ai cambiamenti, alla PACE.
Protagoniste di una sfida femminile secolare che nessuna guerra potrà negare. Nessun futuro potrà prescinderne.

https://www.dols.it/2025/06/09/donne-di-pace-e-di-guerra/
    https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-n https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-non-amati/

La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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