Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • Donne di pace e di guerra
    • Non siamo sole
    • La solitudine dei non amati
    • Monia Romanelli artista, pittrice, stilista, curatrice di mostre e poetessa
    • LADRI E LADRUNCOLI
    • L’amico fedele
    • Almost Real: quasi vero a Torino
    • Re Lear è morto a Mosca
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      Donne di pace e di guerra

      By Marta Ajò09/06/20250
      Recent

      Donne di pace e di guerra

      09/06/2025

      Non siamo sole

      09/06/2025

      La solitudine dei non amati

      06/06/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Cultura»La ragazza con le scarpe di tufo
    Cultura

    La ragazza con le scarpe di tufo

    Cinzia FiccoBy Cinzia Ficco10/09/2011Updated:06/02/2015Nessun commento5 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Stellenane
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    …senza tagliare le radici. Alla ricerca di un linguaggio nuovo.

    E’ la ragazza con le scarpe di tufo perchè si tuffa nel mondo ”anglopackweb” senza tagliare con le sue radici.

    Si tratta della protagonista del romanzo ”Le tue stelle sono nane” (Fazi editore) di Caterina Venturini, nata in Umbria nel 1975, oggi insegnante in un liceo di Roma e impegnata in un saggio di prossima pubblicazione su Amelia Rosselli. Il suo lavoro è statao elogiato dalla critica per il linguaggio sperimentale adottato.

    L’abbiamo intervistata.

    Perchè la ragazza con le scarpe di tufo?
    Le scarpe di tufo per me rappresentano le radici, ho scelto il tufo perchè è un materiale tipicamente umbro, però in generale credo che ognuno (tras)porti dentro sé qualcosa di molto intimo, accumulato negli anni, soprattutto durante la propria infanzia e adolescenza, difficile da estirpare. E’ anche una forma di resistenza, che acquista valore negativo o positivo a seconda dei casi.

    Quanto è difficile rimanere ancorati al proprio piccolo mondo antico mentre ci si butta nel mondo anglopacKweb?
    Non credo si debba rimanere necessariamente ancorati a qualcosa. In fondo si vive proprio per modificarsi costantemente; l’interessante per me è stato da sempre mostrare la commistione tra vecchio e nuovo, il momento dello scontro, della lotta; dal punto di vista estetico, non mi interessa poi chi vinca.

    Saresti riuscita a sviscerare il mondo liquido, cybernetico, precario se non fossi salita sul colle del poeta di Recanati?
    Per me Leopardi è un mentore, un maestro di vita e di pensiero. E oltre a lui, ho altre madri e padri da ringraziare, che mi hanno regalato una bussola sul mondo, insegnandomi a risalire sempre agli aspetti primari dell’esistenza, cioè ai desideri dell’umanità, al desiderio di felicità e di amore. Sono le risposte ad essere cambiate, nel corso dei secoli.

    Da dove è nata l’idea di sperimentare un linguaggio nuovo? Facile farlo passare?
    Mi è sembrato naturale partire da esigenze che ho spesso trovato nelle mie letture di questi anni. Il linguaggio nasce per me dalla stessa urgenza di raccontare: questa storia di precarietà poteva essere raccontata solo così, mescolando il linguaggio letterario che la protagonista apprende a scuola e che diventa un suo rifugio, una consolazione negli anni adolescenziali, e d’altro canto un gergo aziendale importato dall’America, spesso arido e vuoto proprio perché decontestualizzato. E’ una storia, dunque, che come avviene per la poesia, viene già raccontata con i suoni.
    E’ stato difficile far passare questo sperimentalismo, che poi invece, una volta pubblicato il romanzo, è stato messo in primo piano dai recensori.

    Nei momenti in cui sei costretta a fermarti nel gioco della vita a cosa ti aggrappi?
    Non credo ai momenti riflessivi come arresto di gioco, credo piuttosto che non ci si fermi mai.

    E, soprattutto, cosa speri di incontrare?
    La mia scrittura, sempre e ovunque.

    Perchè le tue stelle sono nane?
    Perchè qualsiasi desiderio è il surrogato di una mancanza, di una precarietà, di una mancanza di senso, che è della vita stessa.

    Cosa è rimasto di solido e fisso” nella tua vita da precaria?
    Non vorrei che la fissità fosse scambiata per un valore e la precarietà per un disvalore. L’unico valore positivo per me è la libertà di scelta, la consapevolezza di se stessi, la lucidità del momento.

    Un libro, un quadro, un film che piu di tutti hanno rappresentato la liquidità tipica dei nostri tempi?
    Tutto il lavoro di Celestini, a teatro e fuori. Sicuramente il libro di Michela Murgia ”Il mondo deve sapere”, da cui poi Virzì ha tratto il film ”Tutta la vita davanti”, se vogliamo attenerci strettamente al tema del precariato. Ho trovato invece ridicoli alcuni film che parlano di questo tema, in cui i personaggi hanno case meravigliose, seppure in quartieri ormai finto-popolari. Veniva da dire al regista, guarda non funziona proprio così… Il miglior racconto del nostro tempo l’ho trovato nelle Canzoni da spiaggia deturpata di Vasco Brondi (Le luci della Centrale elettrica) e nell’ultimo disco dei Baustelle, Amen. Il titolo sfottò ”Le tue stelle sono nane” mi è venuto in mente proprio ascoltando una loro canzone, ”Il liberismo ha i giorni contati”.

    Descrizione

    La Ragazza con le scarpe di tufo arriva un giorno in cui la pioggia batte le vie del centro come un martello pneumatico. La partita è
    cominciata: è stata scelta. Ora può trovare il varco di accesso, capire il più  in fretta possibile le regole di sopravivenza, superare una serie di prove che  potranno condurla, un livello dopo l’altro, a conquistare il premio finale. Gli  altri partecipanti sono agguerriti, il pegno in gioco è molto alto: la conquista  di una casa, di un lavoro, di una stabilità che sembra sempre sfuggire di mano.
    Il rischio è invece tornare indietro, come in uno strano gioco dell’oca in cui penalità e tentazioni rallentano la corsa. Ma il premio dov’è? Quando finisce la  partita? Dalla sua casella, la Ragazza guarda ogni notte verso le luci artificiali al centro del circuito. Qualcuno le ha detto che, da qualche parte,  c’è stato uno scontro di galassie: dallo scontro sono nate delle stelle nuove,
    ma la loro luce è ancora flebile, lontana. “Le tue stelle sono nane” è un  romanzo sulla precarietà come non ne sono mai stati scritti prima, che si snoda lungo un percorso in bilico tra reale e virtuale grazie a una lingua che gioca  con il vecchio e con il nuovo, mescolando Leopardi, il web e il gergo aziendale.
    E nel quale il racconto del precariato diventa altro: la metafora di un tempo  spietato, che scandisce i ritmi di una società globale e internettiana che più si finge libera, reticolare e aperta, più si rivela intransigente e ossessiva.

    linguaggio nuovo realtà virtuale web
    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Cinzia Ficco
    • Website
    • Facebook

    Pugliese, classe ‘69, laureata in Scienze politiche, giornalista pubblicista, è responsabile del magazine www.tipitosti.it, il blog di chi non molla. Sposata, ha una bambina che si chiama Greta, si diverte a scrivere per lei racconti. Ha pubblicato Josuè e il filo della vita, Il re dalle calze puzzolenti, Tina e la Clessidra, con la casa editrice Edigiò. L’ultimo è Mimosa nel regno di sottosopra, pubblicato da Intermedia.

    Related Posts

    La solitudine dei non amati

    06/06/2025

    L’amico fedele

    04/06/2025

    Almost Real: quasi vero a Torino

    04/06/2025
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare barriere e confini, ai cambiamenti, alla PACE.
Protagoniste di una sfida femminile secolare che nessuna guerra potrà negare. Nessun futuro potrà prescinderne.

https://www.dols.it/2025/06/09/donne-di-pace-e-di-guerra/
    https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-n https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-non-amati/

La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
    Post su Instagram 18090652831721010 Post su Instagram 18090652831721010
    Post su Instagram 18048668675601778 Post su Instagram 18048668675601778
    Post su Instagram 17876335017241317 Post su Instagram 17876335017241317
    Post su Instagram 18063607010115356 Post su Instagram 18063607010115356
    De bello a Gresart De bello a Gresart
    Post su Instagram 18117014455479037 Post su Instagram 18117014455479037
    Post su Instagram 18227739895291385 Post su Instagram 18227739895291385
    Recensione di Adriana Moltedo Recensione di Adriana Moltedo
    Recensione di Erica Arosio Recensione di Erica Arosio
    Post su Instagram 17959636775930644 Post su Instagram 17959636775930644
    Ho visitato di recente la bellissima mostra Un alt Ho visitato di recente la bellissima mostra Un altro sguardo Opere dalla Collezione Gemma De Angelis Testa a Villa Panza, (Varese). aperta al pubblico dall’11 aprile al 12 ottobre 2025 che rappresenta l’inaugurazione di un ciclo espositivo dedicato al tema del collezionismo come espressione di un pensiero e strumento di indagine del presen

https://www.dols.it/2025/05/26/un-altro-sguardo-e-gemma-de-angelis-testa/
    Pianocity con Chiara Schmidt Pianocity con Chiara Schmidt
    YUKINORI YANAGI ICARUS 27.03 – 27.07.2025 mostr YUKINORI YANAGI
ICARUS

27.03 – 27.07.2025
mostra in corso – navate
    Post su Instagram 18278106160281511 Post su Instagram 18278106160281511
    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

https://www.dols.it/2025/05/22/fuori/
    https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lin https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lingue-porta-dappertutto/

Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
    Post su Instagram 18032179283653753 Post su Instagram 18032179283653753
    https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/ Re https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/

Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    non fu l’amore

    Non fu l'amore
    non fu l'amore

    Di cibo e di amore

    Di cibo e di amore - Marta Ajò - copertina

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK