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    Home»Costume e società»”La chiesa smetta di far soffrire i gay”
    Costume e società

    ”La chiesa smetta di far soffrire i gay”

    DolsBy Dols28/09/2011Updated:22/06/2014Nessun commento5 Mins Read
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    di Cinzia Ficco

    Parla Anna Paola Concia, deputata del Pd.

    “E basta parlare di donne vittime. Usciamo da questa gabbia. Non solo. La Chiesa smetta di far soffrire gli omosessuali. Il messaggio di Cristo era diverso!”

    Anna Paola Concia, deputata del Pd (eletta in Puglia) e componente della Commissione Giustizia, non ne può più. E invita a non parlare sempre di stupri e maltrattamenti. Ma non solo gli uomini. Lo sfogo è indirizzato soprattutto alle sue compagne di partito che, con il loro vittimismo, non farebbero altro che tenere il sacco agli uomini.
    Nello stesso tempo l’onorevole, che di recente ha proposto con Alessandra Mussolini di assegnare il 50% dei vertici Rai al gentil sesso ed è reduce dalla cena con Italo Bocchino, deputato del Pdl, con cui avrebbe parlato di lavoro precario e disoccupazione, confessa: “Se la Chiesa seguisse una linea diversa, i gay non soffrirebbero più. Vorrei ci si accorgesse che la diversità fa tutti più ricchi”.

    Di recente ha criticato le sue compagne di partito, accusandole di parlare troppo di violenza sulle donne, e poco di lavoro femminile.
    Non ritiene sia sempre meglio non abbassare mai la guardia?
    Certo che non si deve mai abbassare la guardia, ma mi rifiuto di dovermi confrontare solo e sempre con l’immagine delle donne come vittime; insieme alle azioni necessarie per mettere in campo tutte le misure possibili affinché le donne siano sicure nei luoghi dove vivono e lavorano, vorrei anche parlare dell’eccellenza e della forza delle donne. E c’è davvero tanto da dire.

    Secondo lei è strategico parlare di donne stuprate? Le si vuole vittime, fragili, così si può negare loro di far carriera?
    Strano che lo facciano le donne. E poi le donne del Pd.
    Sto esattamente cercando di combattere questa gabbia dove ci vogliono richiudere: il destino di vittime. La politica delle donne del PD deve crescere da questo punto di vista.

    Ma forse non è strano, visto che fino ad ora non si è mai parlato di una donna alla segreteria del partito. Le donne del Pd schiacciate dal potere maschile e quindi falsamente progressiste?
    Sono d’accordo, c’è molto da fare anche dentro il PD

    Una donna che le piacerebbe vedere a capo del Pd? E alla presidenza del Consiglio?
    Vorrei una Angela Merkel italiana, c’è da lavorare, si può fare.

    Torniamo un attimo alle ronde: Pieluigi Battista sul Corriere di qualche giorno fa ha detto che a New York e a San Francisco, a Chicago e Filadelfia non un incidente ha deturpato la missione dei Guardian Angels, i volontari armati solo di telefoni cellulari e berretti rossi che aiutano la polizia nella protezione dei quartieri. In Italia è forte la paura delle ronde. Si ipotizzano “derivesquadristiche”. Ma perché?
    In Italia stiamo perdendo il senso civico. E lo vogliamo sostituire con le Ronde. Noi non siamo un paese pronto a questo genere di cose. Trovo pericolosissimo istituzionalizzare un ruolo che viene svolto nei comuni (vedi Bologna) da molti anni da associazioni di volontariato che hanno ruoli ben diversi da quelli delle ronde. In questo momento in Italia c’è una recrudescenza di xenofobia, razzismo, omofobia il clima è pessimo e le ronde potrebbero sentirsi legittimate ad andare oltre il loro ruolo. Voglio che la sicurezza pubblica venga gestita dalle forze dell’ordine.
    Professionisti della sicurezza. Perché hanno tagliato in finanziaria le risorse per polizia e carabinieri?

    Continuiamo a parlare di violenza. Chi ha sempre “maltrattato la sua “diversità? Tra le teodem e le donne del centrodestra, quali sono le meno ipocrite?
    Senza dubbio le donne di centro destra.

    Fattore diversità: in politica guasta o aiuta?
    Nessuna delle due. Penso che dia la possibilità di vedere le cose da un punto di vista “altro”.

    Cosa pensa delle polemiche sollevate dalla canzone di Povia? Era davvero offensiva?
    La canzone affermava un principio: gay infelice etero felice. Più che offensiva la definirei diseducativa! C’è un numero incredibile di giovani omosessuali, donne e uomini, che combattono quotidianamente contro il pregiudizio nei loro confronti, sia da parte della società che delle loro famiglie…ci mancava solo il messaggio ambiguo di una canzone al Festival nazionalpopolare più seguito in Italia, per complicare loro la vita.

    Se la Chiesa cambiasse la sua linea nei confronti degli omosessuali, cosa succederebbe? E cosa vorrebbe che dicesse un giorno il Papa?
    Succederebbe che i gay e le lesbiche soffrirebbero di meno. E ci sarebbe una maggiore accettazione sociale dell’omosessualità.
    Che siamo tutti figli di Dio e che la Chiesa accoglie tutti. Il messaggio di Cristo è un messaggio inclusivo.

    Secondo lei per chi è più difficile dichiararsi e vivere l’omosessualità, per un uomo o per una donna?
    E’ più difficile per una donna. Perché per noi donne, purtroppo, nella nostra società tutto è più difficile.

    Le parole che non ha mai detto? E a chi le direbbe ?
    “Amo le donne”. A mia madre che è morta molti anni fa prima che io trovassi il coraggio di dirglielo.

    Le parole che le piacerebbe sentire e da chi?
    ”La diversità fa tutti più ricchi. Gli omosessuali devono avere gli stessi diritti, perché sono cittadini come tutti gli altri. I diritti degli omosessuali non tolgono niente a nessuno, aggiungono civiltà ad un Paese”. Dal Capo dello Stato o dal Presidente del consiglio il giorno in cui verrà approvata la prima legge in favore dei cittadini gay e lesbiche.

    La sua arma nei confronti di espressioni o atteggiamenti poco rispettosi?
    Di solito l’ironia, dipende. Se non basta bisogna stigmatizzare e sottolineare.

    Cosa la imbarazza di piu?
    Quando mi fanno i complimenti.

    Le piacerebbe fondare un partito? Quale sarebbe il suo primo impegno?
    No, non mi piacerebbe. Ce ne sono già troppi per i miei gusti. Vorrei rendere migliore il PD. Comunque rimane importante la lotta alle discriminazioni per genere, razza, religione, orientamento sessuale e identità di genere.

    Come trova la Puglia? Quale la città che l’ ha colpita di più?
    La Puglia è bellissima tutta. Trovo i pugliesi caldi e accoglienti. Sarò banale, ma i piccoli paesi del Salento mi commuovono.

    Anna Paola Concia chiesa Donne Donne violenza
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    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare barriere e confini, ai cambiamenti, alla PACE.
Protagoniste di una sfida femminile secolare che nessuna guerra potrà negare. Nessun futuro potrà prescinderne.

https://www.dols.it/2025/06/09/donne-di-pace-e-di-guerra/
    https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-n https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-non-amati/

La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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