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    Dol's Magazine
    Home»Uncategorized»Il 2 giugno, festa della Repubblica
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    Il 2 giugno, festa della Repubblica

    DolsBy Dols02/06/2019Updated:01/06/2024Nessun commento5 Mins Read
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    2.giugno
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    Di fatto la Repubblica Italiana è nata anche grazie al voto delle donne

    Sin da quando ero bambina visualizzavo la Repubblica Italiana come una donna, probabilmente influenzata dal bel profilo femminile raffigurato sulle monete (ricordo soprattutto quelle da 20 lire e poi quelle da 200 lire dove dalla testa del profilo di donna erano sparite le spighe di grano, quasi ad indicare l’evoluzione della Repubblica italiana da paese agricolo a paese industriale) o su alcuni tagli di francobolli. Ma sicuramente influenzata anche dalla parola al femminile e poi dalla potente fotografia della bellissima ragazza dal volto radioso (pubblicata dal Corriere della Sera del 3 giugno del 1946 per annunciare la nascita della Repubblica italiana) che era già “virale” qualche decennio fa.

    foto 1
    Foto 2
    Di fatto la Repubblica Italiana è nata anche grazie al voto delle donne. In realtà, il primo voto delle donne era stato alle amministrative di qualche mese prima del Referendum, quando non solo le donne votarono per la prima volta ma circa 2 mila candidate vennero elette nei Consigli comunali. Simbolicamente, però, l’ottenimento del suffragio universale femminile in Italia è collegato al Referendum del 2 giugno, quando l’89% delle donne sopra i 21 anni, insieme all’89,2% degli uomini, si recò alle urne. Indossando il vestito della festa, perché era forte la consapevolezza di stare vivendo qualcosa che andava celebrato come un momento speciale.
    Il 2 giugno non si scelse solo la Repubblica ma si votò anche per la Costituente: furono elette 21 deputate e 5 di loro, Nilde Iotti, Teresa Noce, Lina Merlin, Maria Federici e Angela Gotelli, entrarono a far parte della “Commissione dei 75” incaricata di elaborare e proporre il progetto di Costituzione Repubblicana.
    La partecipazione attiva delle donne alla vita politica del nostro paese cominciò dunque insieme alla Repubblica stessa e da subito le Costituenti cominciarono a fare fronte comune sui temi dell’emancipazione femminile e a far sentire la loro voce con decisione per superare gli ostacoli che rendevano difficile la partecipazione delle donne alla vita politica. Ad esempio fu Lina Merlin a volere, nella formulazione dell’articolo 3 della Costituzione, l’introduzione della locuzione “di sesso” nell’elenco delle discriminazioni da superare e fu Teresa Mattei a volere la fondamentale aggiunta “di fatto” alla frase “limitando la libertà e l’uguaglianza dei cittadini”, nel comma sugli ostacoli di ordine economico e sociale da rimuovere per consentire lo “sviluppo della persona umana” e la partecipazione dei lavoratori e delle lavoratrici alla vita del Paese. Fu importantissimo il loro ruolo per il diritto di famiglia, la partecipazione delle donne alla vita extrafamiliare, l’accesso alle carriere pubbliche. Ci sarebbe stato molto da fare, ancora, per il cammino per i diritti delle donne, nella seconda metà del secolo scorso, ma tutto cominciò dall’impegno delle Madri Costituenti.
    Molte di loro venivano dalla Resistenza, avevano subito il fascismo sulla loro pelle, provenivano da una società in cui a causa della guerra tante donne erano state chiamate a svolgere ruoli fino ad allora tipicamente maschili: il voto e la partecipazione politica non poteva più essere loro negato. (Tutto ciò è ben raccontato a ragazze e ragazzi nel romanzo Corse di tram di Eleonora Laffranchini che sono stata felice di pubblicare https://www.matildaeditrice.it/libri/corse-di-tram).
    È importante ricordare tutto ciò oggi, perché negli ultimi mesi abbiamo vissuto una stagione difficile non solo per i diritti delle donne ma per la democrazia, la libertà di espressione, la tutela dei diritti in generale tenendo presente che sono soprattutto le donne che li stanno difendendo, scendendo in piazza, facendo sentire le loro voci, autentiche e competenti, anche su tanti altri temi. È dalle donne che in questi mesi è venuta l’opposizione più forte.
    Non possiamo tacere dell’esito del voto del 26 maggio alle elezioni europee. Per ora in Europa la democrazia rimane solida nonostante l’avanzata dei sovranisti in alcuni Stati Membri ma il rischio che la democrazia in Italia venga meno è fortissimo e dobbiamo essere consapevoli che prima di tutto sono i diritti delle donne ad essere a rischio. Nazionalismo, populismo, sovranismo portano con sé sessismo e misoginia, se non era ancora chiaro a tutte lo ha ben chiarito il Convegno di Verona di fine marzo. Chi ci definisce “nazifemministe”, chi invoca un ritorno ai ruoli familiari del passato, chi fa propaganda per considerare l’aborto un omicidio o un atto più grave di uno stupro, chi considera “subnormali” le donne che non fanno figli, chi nega la violenza contro le donne o addirittura dice che la violenza domestica ha le chiavi di casa e porta i tacchi a spillo, chi considera la famiglia un “fatto sociale”, chi auspica la riapertura delle “case chiuse”. Avrebbero mai potuto immaginare le Madri Costituenti questo pericoloso ritorno indietro?
    Dunque questo 2 giugno cade in un momento simbolicamente molto importante per ricordare che la Repubblica, nata anche grazie alle donne, deve oggi il suo rimanere democratica al ruolo delle donne sia per la difesa dei propri diritti che di quelli di tutti e tutte e potrà rimanere tale se si contrasteranno con decisione i passi indietro sui diritti delle donne.
    È bello sottolineare tutto ciò con il video “Mameli Rap” (https://www.youtube.com/watch?v=t4YaPwv7dpA&fbclid=IwAR0CZrBwSuDqdf—w_kgYBc_Rkx6SvRXz1Gy73-h5zrhlUW7fuk1DaBKjo) un Progetto dell’I.I.S “A. Olivetti” Polo 3 Fano premiato alla I edizione del concorso Sulle vie della parità nelle Marche, tappa regionale del concorso nazionale Sulle vie della parità (edizione V) indetto da Toponomastica femminile.

    fonte: https://vitaminevaganti.com/2019/06/01/il-2-giugno-festa-della-repubblica/?fbclid=IwAR0A5Kc9EZrSJwoGwhvzXCHDo0ZpaH8kZ0MHLQS5dsJeF3O1i3sP9aUptzY

     

    Articolo di Donatella Caione

    donatella_fotoprofiloEditrice, ama dare visibilità alle bambine, educare alle emozioni e all’identità; far conoscere la storia delle donne del passato e/o di culture diverse; contrastare gli stereotipi di genere e abituare all’uso del linguaggio sessuato. Svolge laboratori di educazione alla lettura nelle scuole, librerie, biblioteche. Si occupa inoltre di tematiche legate alla salute delle donne e alla prevenzione della violenza di genere.

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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
    Post su Instagram 18064505543304814 Post su Instagram 18064505543304814
    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

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    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

⸻
    Regia di Guido Chiesa Prodotto da Iginio Straffi e Regia di Guido Chiesa
Prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai
Con Micaela Ramazzotti, Edoardo Leo, Gloria Harvey, Andrea Pisani, Anna Bonaiuto
Al cinema dal 17 aprile
https://www.dols.it/2025/04/15/30-notti-con-il-mio-ex/
    https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-mil https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-milano-al-pac-con-body-of-evidence/

E’ la prima ampia mostra personale in Italia dell’artista iraniana; che attraverso le sue opere filmiche e fotografiche esplora le rappresentazioni identitarie del femminile e del maschile nella sua cultura.
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