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    Home»Costume e società»Cultura»le donne di casa medici»VIOLANTE BEATRICE WITTELSBACH DI BAVIERA
    le donne di casa medici

    VIOLANTE BEATRICE WITTELSBACH DI BAVIERA

    DolsBy Dols13/11/2017Updated:13/11/2017Nessun commento6 Mins Read
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    Alla fine del XVII secolo il casato Medici è sull’orlo di un baratro, iniziano a mancare eredi maschi che garantiscano la continuità del potere.
    Quella stessa famiglia che per quasi cinque secoli è riuscita a controllare e governare le sorti di Firenze e poi della Toscana, ora minaccia di estinguersi per sempre.

    di Livia Cruciani

    princess-violante-di-bavier_medIl Granduca di Toscana Cosimo III e i suoi due figli maschi portano sulle loro teste questa spada di Democle: se moriranno senza discendenti, non essendo prevista una successione per linea femminile, la gloriosa dinastia scomparirà con loro.
    Il primogenito Ferdinando, destinato a ereditare il titolo di granduca, non sembra affatto incline al matrimonio, tantomeno lo sembra il fratello minore Gian Gastone, apertamente omosessuale. Un matrimonio è però necessario, anzi fondamentale. È per questo motivo che Violante Beatrice di Baviera giunge a Firenze, per sposare Ferdinando nella speranza di dare eredi maschi alla famiglia Medici.
    Certo, i presupposti perché non sia un matrimonio felice e duraturo ci sono tutti: il futuro marito ha accettato le nozze solo in cambio di un viaggio a Venezia e fa di tutto per ritardare l’incontro con la promessa sposa. Violante è giovane, all’epoca ha solo 15 anni, sembra perfetta per il gravoso compito: di indole gentile, si dimostra tranquilla, rispettosa e mite. Figlia del duca di Baviera Ferdinando Maria, Elettore del Sacro Romano Impero, e di Enrichetta Adelaide di Savoia, nipote di Enrico IV di Francia, fa il suo arrivo in terra toscana alla fine del 1688. Queste nozze hanno molteplici scopi: stabilire alleanze solide con uno dei maggiori Stati della Germania, rafforzare i rapporti con la famiglia reale dei Borbone e dare nuova prole al ramo ormai secco del casato Medici. Nel rigido gennaio 1689, dopo un solenne ingresso a Firenze, hanno luogo le celebrazioni delle nozze, seguite dai festeggiamenti in concomitanza con le rappresentazioni del carnevale e da giochi, tra cui anche una partita di calcio storico fiorentino disputata in piazza di Santa Croce.

    violante3Anna Banti fa di Violante di Baviera la protagonista del libro “La camicia bruciata” accanto a Marguerite Louise d’Orleans, la suocera mai conosciuta. Se la granduchessa francese viene dipinta come una figura punzecchiante, fastidiosa, insistente e poco “politica”, paragonata a una noiosissima zanzara (”Non parla, ronza sibila punge. Non vede la finestra, sbatte sui vetri”), ribelle e incapace di accettare il ruolo che le hanno costruito e al quale l’hanno costretta, Violante è una protagonista positiva, “dolcissima, docile, premurosa, l’esatto contrario di Marguerite Louise: nessun capriccio o stravaganza da assecondare o compatire”. La prima si ribella a suo modo, con scenate e atteggiamenti sprezzanti, fino alla fuga in Francia; la seconda, obbediente e silenziosa, rimane legata al mondo toscano; Violante ama il marito, Marguerite Louise detesta il suo trovandolo meschino e bigotto.

    Se Violante si innamora di Ferdinando de’ Medici, lui no e continua la sua vita dissoluta e disordinata. Lentamente, nel tempo, tutte le speranze riposte in queste nozze sfumano, gli anni passano uno dopo l’altro senza che la coppia dia alla luce un bambino o una bambina. A Cosimo III appare sempre più evidente che la sua politica matrimoniale ha fallito, che non saranno questo figlio e la sua consorte a dare il tanto desiderato erede.

     

     

    ViolanteBeatrixViolante_of_BavariaLa vita di Violante sembra perdere ogni giorno di importanza, condannata a rimanere senza prole accanto a un marito malato di sifilide che deperisce sotto gli occhi di tutti fino a spegnersi nel 1713. Nei suoi primi anni a Firenze, Violante ha ricoperto il ruolo di première dame a palazzo Pitti, assumendo su di sé gli oneri di unica figura femminile di rappresentanza, dopo che Margherita D’Orleans è fuggita in Francia, Anna Maria Luisa si è trasferita in Germania per le nozze con Giovanni Guglielmo elettore Palatino, e Vittoria della Rovere è morta. La sua devozione religiosa la fa amare particolarmente dal suocero, ma Violante non è solo pia e alla salda fede unisce un’intelligenza tutt’altro che bigotta e ristretta. È una donna colta, poliglotta, iniziata alla musica, amante della poesia e attratta dai circoli arcadici ai quali aderisce con il nome di Elmira Telea. Il suo mecenatismo, anche se passato in secondo piano rispetto alla promozione delle arti operata dal marito, è degno delle altre donne della famiglia Medici che l’hanno preceduta. Pittori, pittrici, poeti, commediografi, orologiai, gioiellieri e scultori trovarono protezione e commissioni sotto la giovane tedesca. Ora però, dopo la morte del marito, la sua posizione a corte rischia di indebolirsi visto il suo stato di vedova senza figli: quale ruolo potrebbe avere questa donna straniera, non bella, dal volto emaciato ed esile, che non ha saputo adempiere ai suoi “doveri” femminili, sola e senza solidi legami familiari in una terra rimasta in fondo straniera? Si prospetta all’orizzonte un ritorno in terra natia; ma il suo rientro a Monaco può essere per Cosimo III più un danno che un vantaggio perché, alla sottoscrizione del contratto di matrimonio, la famiglia Medici si era impegnata a restituire metà della dote in caso di morte del consorte. Meglio trovare un compromesso e nominare Violante governatrice di Siena. È il 1717 e per la prima volta Violante sembra prendere in mano il suo destino, seguendo la sua strada, svolgendo il suo compito con precisione e puntualità, facendosi amare dal popolo. Il suo nome si lega indissolubilmente a Siena e, per la precisione, a un evento ancora molto importante: il Palio, la giostra equestre medievale che vede sfidarsi nella corsa le diverse contrade cittadine. La passione dei sudditi per questo gioco è talmente forte e le rivalità tra le varie zone urbane così sentite che da tempo appare necessario promulgare una nuova regolamentazione. Per questo, nel 1721, viene emesso un bando che è alla base del moderno regolamento del Palio e, nel 1729, è redatta la Nuova divisione dei confini delle contrade. Sempre durante il governatorato di Violante si decide di ripetere la giostra due volte l’anno, a luglio e ad agosto.

    Monogrammista_L.,_med._di_violante_beatrice_di_baviera,_argConsiderata una donna di valore anche dai suoi contemporanei, riceve in dono da papa Benedetto XIII la Rosa d’oro, un importante riconoscimento attribuito a coloro che si distinguono per virtù e a sostegno della fede.
    Violante Beatrice di Baviera si spegne a Firenze nel 1731 e le sue spoglie, su sua richiesta, vengono sepolte nel monastero di Santa Teresa, a porta Santa Croce. È stata una donna dalle diverse anime, fra loro saldamente unite, considerata leale e rispettosa ma allo stesso tempo capace di non soccombere e non essere trascinata lungo la china discendente di una corte ormai estinta.

    Il testo è tratto dalla ricostruzione storica pubblicata su “Memorie” nel sito www.toponomasticafemminile.com

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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

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    Regia di Guido Chiesa Prodotto da Iginio Straffi e Regia di Guido Chiesa
Prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai
Con Micaela Ramazzotti, Edoardo Leo, Gloria Harvey, Andrea Pisani, Anna Bonaiuto
Al cinema dal 17 aprile
https://www.dols.it/2025/04/15/30-notti-con-il-mio-ex/
    https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-mil https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-milano-al-pac-con-body-of-evidence/

E’ la prima ampia mostra personale in Italia dell’artista iraniana; che attraverso le sue opere filmiche e fotografiche esplora le rappresentazioni identitarie del femminile e del maschile nella sua cultura.
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