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    Home»Costume e società»TURCHIA. STUPRI E UNIONI INFANTILI, LA SCONCERTANTE MOZIONE DEL GOVERNO
    Costume e società

    TURCHIA. STUPRI E UNIONI INFANTILI, LA SCONCERTANTE MOZIONE DEL GOVERNO

    Rita CugolaBy Rita Cugola20/11/2016Nessun commento3 Mins Read
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    foto :-federica-crociani
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    Revocare le condanne inflitte agli adulti che pur avendo accettato di convolare a nozze con le rispettive vittime sono stati incriminati per abusi su minori: quello che per il governo rappresenta un intervento a tutela esclusiva delle giovani spose rischia invece di trasformarsi in un potenziale incentivo ai soprusi indiscriminato.

    La mozione appena varata dall’assemblea turca sancisce infatti che relativamente a rapporti fisici consenzienti (dunque estranei a “coercizioni o minacce“) culminati in sedicenti “nozze riparatrici“, le sentenze punitive emesse dai tribunali entro l’11 novembre 2016 vengano automaticamente sospese. E’ uno dei 49 punti dell’articolato disegno di legge che i parlamentari si apprestano a esaminare il 22 novembre prossimo: occorrerà dunque attendere qualche mese per assistere, previa approvazione del presidente Recep Tayyp Erdogan, all’ implementazione del controverso emendamento. Ma tant’è.

    “Incoraggerà le unioni forzate e legalizzerà il matrimonio dei molestatori“, ha obiettato Omer Suha Aldan, membro del partito di opposizione Chp, “Un uomo di 50-60 anni potrebbe decidere anche dopo anni di legarsi a un’11enne di cui ha abusato in precedenza. Con enormi conseguenze per la bambina, immancabilmente proiettata verso un’esistenza da prigioniera“.

    Poichè in base alle normative vigenti in Turchia il consenso individuale non può prescindere dal compimento del 18° anno di età, simili relazioni dovrebbero essere aprioristicamente scongiurate, in ottemperanza alla locale legge antistupro. In realtà (specialmente se a essere convolti in atti sessuali sono 15-17enni) possono essere perseguite solo su istanza degli interessati. Va inoltre rilevato che proprio a luglio la Corte Costituzionale aveva annullato la pena per i reati commessi a danno di soggetti con meno di 14 anni.

    “Ignorando i risvolti legali, alcuni tendono a sposarsi e procreare piuttosto preocemente. E se il padre venisse rinchiuso in carcere, i figli si ritroverebbero abbandonati insieme alla loro madre“, è la tesi sostenuta dal premier Binali Yildirim. “Riteniamo che sia una condizione comune ad almeno tremila famiglie. Il nostro è un provvedimento atto a concedere il perdono ai trasgressori inconsapevoli. Durante la campagna elettorale tutti hanno promesso di risolvere la questione e adesso si defilano. Ribadisco: non si tratta di avallare la violenza. D’ora in poi questa situazione non sarà più tollerata“.

    Ulteriori ragguagli in merito sono giunti dal ministro della Giustizia Bekir Bozdag: “Si tratta di una regolamentazione temporanea la cui valenza retroattiva è limitata a una sola volta e coloro che insistono a considerarla un beneficio ai violentatori stanno travisando il reale obiettivo della proposta, ossia la salvaguardia dell’ ìnfanzia. Potremo finalmente ponderare gli elementi a carico dei condannati e scindere gli episodi di stupro dagli errori involontari commessi dai vari nuclei familiari“.

    A dispetto del limite minimo imposto anagraficamente dal Codice Civile (17 anni per entrambi i contraenti), il fenomeno dei matrimoni infantili sta rapidamente dilagando un po’ ovunque (l’appartenenza a contesti urbani o rurali non pare rappresentare un fattore particolarmente incisivo in tal senso). Ed è un’emergenza che – complici le celebrazioni circoscritte unicamente al rito religioso (giuridicamente precluso in assenza di riconoscimento civile) continua a sfuggire all’opera di monitoraggio da parte delle autorità preposte.

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    Rita Cugola
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    Milanese del ‘59 è giornalista professionista da molti anni. Nel periodo universitario si è dedicata alle recensioni musicali e cinematografiche su istanza di Amica, Cosmopolitan, NoiDonne, Il Borghese). In seguito si è però specializzata in questioni di politica estera e problematiche sociali internazionali (con peculiare attenzione all’universo femminile islamico e al fenomeno discriminatorio globale), scrivendo per svariate testate nazionali, tra cui Panorama.it, La Padania, La Stampa e Il Fatto Quotidiano. Già autrice e conduttrice di programmi giornalistici di approfondimento in emittenti private e tv locali ha deciso di creare un blog su tematiche di geopolitica internazionale (LOOK BEYOND, ritacugola.wordpress.com). Appassionata di egittologia, sufismo e filosofia ha lavorato a lungo con (Sp)Hera, mensile di storia, archeologia ed ermetismo. Per un triennio è stata condirettore di Alganews (magazine online fondato da Lucio Giordano). Attualmente scrive per Dol’s Magazine e il mensile Storica (gruppo RBA). Grazie alla conoscenza di quattro lingue (oltre all’Arabo che sta studiando nel tempo libero) collabora attivamente con la Libreria Islamica/Edizioni Al Hikma, traducendo testi ancora inediti di carattere filosofico/religioso.

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