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    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Cultura»Carmen Pellegrino e ”Cade la terra”
    Cultura

    Carmen Pellegrino e ”Cade la terra”

    Cinzia FiccoBy Cinzia Ficco02/03/2015Updated:02/03/2015Nessun commento4 Mins Read
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    carmen-pellegrino
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    Un anarchico, un venditore di vasi da notte, una donna che non vuole sposarsi, un banditore cieco, una figlia che immagina favole, un padre abile nel distruggerle. Sono i personaggi del primo romanzo di Carmen Pellegrino.

    da tipitosti.it

    Cadon le foglie, cadono da lungi come fioccando da remote selve che avvizziscan pei cieli. Ed è, nell’atto, quasi una volontà d’annientamento.

    Lungo le notti, la terra, pesante cade, dagli astri, nella solitudine. Tutti. cadiamo. Questa mano, cade. Guàrdati intorno!… E tutto, intorno, cade.

    Ma uno Spirito v’è, che questo immenso universo cadere, entro le mani, con insonne pietà, regge ed eterna.

    Rainer Maria Rilke

    Un anarchico, un venditore di vasi da notte, una donna che non vuole sposarsi, un banditore cieco, una figlia che immagina favole, un padre abile nel distruggerle.

    Sono i personaggi del primo romanzo di Carmen Pellegrino, di professione abbandonologa, intitolato Cade la terra e pubblicato di recente da Giunti, ambientato in una realtà in disfacimento, Alento, dove si fa fatica a distinguere la vita dalla morte, ma dove forte è il desiderio di resistere al tempo che, scorrendo, porta case, strade e anche relazioni alla rovina. Estella è la cade-la-terraprotagonista, ed è quella che cerca con tutte le sue forze di invertire il destino di alcuni personaggi, di riempire con il suo amore la loro triste esistenza, ma, soprattutto, prova a tenere in vita la più difficile delle utopie: far coincidere la follia con la morale. Alento è una dimensione surreale, lo spazio dei “nati morti”, che vuole essere strappato alla terra, ma che nello stesso tempo non rinuncia ad esserne il frutto, in un tormento continuo. http://www.magazine.tipitosti.it/articolo/carmen-pellegrino–uno-mattina-caffe-ruderi–stifter-sebald-edward-morgan-forster/

    Carmen, il titolo del romanzo deriva da una poesia di Rilke. Perché questa scelta?

    Rilke, nella sua Autunno, fa riferimento a questo cadere che è di tutti, e all’infinita dolcezza di una mano che poi ci tiene. L’ho scelto perché credo nella forza di chi sopravvive nonostante certi dolori, confido nelle cose che resistono a questo incessante cadere. Se dovessi nominarla in qualche modo, la chiamerei ‘forza degli scampati’, questa salvezza fragile dei sopravvissuti.

    E Alento cosa rappresenta?

    Da un punto di vita geografico, è Roscigno Vecchia, borgo abbandonato del Cilento, ma simboleggia molti dei borghi desolati che mi è capitato di vedere. C’è un dato personale: sono nata in un posto scampato, con intorno diversi borghi abbandonati, ho vissuto a lungo in un casolare – oggi non più abitato – con i miei nonni che invecchiavano velocemente mentre io crescevo. In montagna si invecchia più in fretta che altrove, è una legge della fisica. Certi giorni sembrava che quel casolare ci dirupasse addosso, specie nei giorni di venti imbrogliati. E’ rimasta fissa in me, e definitiva, l’immagine di quella casa piena di spacchi.

    Estella sei tu?

    Scrivere è sempre un po’ ‘autobiografia dell’ombra’. C’è qualcosa di me in Estella, ma anche in Marcello, in Cola Forti, e in Maccabeo, persino in Gedeone, il cane pazzo di Estella. Tuttavia, nessuno di questi mi assomiglia.

    Solitudini, morte, parole d’amore che rimangono impronunciate, una piccola realtà che sta per franare, eppure Cade la terra è per te un inno alla vita.

    Esatto. E’ frutto di una ricerca specifica, che è anche una postura, il mio modo di stare nelle cose: cerco la vita là dove non la si sospetta, nelle anse in cui si è nascosta. Così, consentire alle pietre scabre di parlare, risuonare tanto più ora che hanno ormai perduto la destinazione d’uso, è mettersi in ascolto della vita che dicono, prima ancora che della morte, le attraversa.

    Da anni ti occupi di Comuni, oggetti abbandonati. Cosa c’è dietro questa passione?

    Mi pare che un borgo abbandonato sia quanto di più vicino possa esserci alla parte più profonda e forse più autentica di noi. Il tempo può andare avanti e indietro come un matto. D’improvviso si aprono squarci che ci mettono in contatto con ciò che eravamo. In un paese abbandonato può tornare il tempo o può sospendersi. Interi decenni possono essere percorsi in un soffio. Basta entrare in una casa abitata negli anni ’20 e, subito dopo, entrare in una abitata negli anni ‘80; si può addirittura cercare di cambiare i destini, ora che il destino che ha infuriato per anni si è concluso. C’è dietro forse un modo della resistenza: provo a resistere così a un presente sempre più vacuo, che non m’intriga, lanciato com’è verso non si sa cosa. C’è poi anche il desiderio di cercare un posto in cui stare, anche solo per poco. Una dimora provvisoria in cui posso restare in silenzio e sentirmi a casa, una casa qualunque.

    <<continua>>

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    Cinzia Ficco
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    Pugliese, classe ‘69, laureata in Scienze politiche, giornalista pubblicista, è responsabile del magazine www.tipitosti.it, il blog di chi non molla. Sposata, ha una bambina che si chiama Greta, si diverte a scrivere per lei racconti. Ha pubblicato Josuè e il filo della vita, Il re dalle calze puzzolenti, Tina e la Clessidra, con la casa editrice Edigiò. L’ultimo è Mimosa nel regno di sottosopra, pubblicato da Intermedia.

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    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
    Post su Instagram 18064505543304814 Post su Instagram 18064505543304814
    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
https://www.dols.it/2025/04/30/il-valore-del-rispetto-in-un-mondo-che-ha-dimenticato-lumanita/
    Si approssima maggio Si approssima maggio
    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

https://www.dols.it/2025/04/26/chiamatemi-francesco-il-papa-della-gente/
    Oratorio Filippo Neri a Torino Oratorio Filippo  Neri  a Torino
    Da Picasso a Wothol aTorino https://abbonamentomu Da Picasso  a Wothol aTorino https://abbonamentomusei.it/mostra/forma-e-colore/
    Cherasco Cherasco
    CHERASCO PIEMONTE CHERASCO PIEMONTE
    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

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