Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • Amici di ago e filo
    • David di Donatello 2025 è femmina
    • Sara, Chiara, Sophie e le altre: l’allarme atti persecutori
    • Black Bag – Doppio gioco
    • One to One: John & Yoko
    • ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE.In dialogo con Mariangela Gualtieri
    • Ri-creare la vita 
    • Ho visto un re
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      Sara, Chiara, Sophie e le altre: l’allarme atti persecutori

      By Alexia Di Filippo09/05/20250
      Recent

      Sara, Chiara, Sophie e le altre: l’allarme atti persecutori

      09/05/2025

      Black Bag – Doppio gioco

      08/05/2025

      One to One: John & Yoko

      07/05/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Cultura»Tra le mura
    Cultura

    Tra le mura

    DolsBy Dols21/10/2011Updated:16/06/2014Nessun commento8 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    Un libro di Marcella Reni e Carlo Paris

    Il libro romanzo parla dell’incontro, tra le mura del carcere di alta sicurezza di Milano-Opera, tra sette detenuti, ad elevato spessore criminale, e sette vittime in un percorso di umanizzazione e di riconciliazione.

    Il libro ha un obiettivo di informazione, sensibilizzazione e di allargamento dei punti di vista della società civile su questi temi, in più si introduce la Giustizia Riparativa che vogliamo introdurre in Italia, come raccomandato dall’ONU, e già presente in altri paesi del mondo.

    La storia descrive la Prison Fellowship International (www.pfi.org), presente in 130 paesi del mondo, la nascita della Prison Fellowship Italia in Italia (www.prisonfellowshipitalia.it) ; e il Progetto Sicomoro (www.progettosicomoro.org)

    E’ un progetto di elevato valore sociale e umanitario .

    il libro è andato in stampa in questi gg, il ricavato proveniente dalla vendita di questo libro, che descrive il nostro progetto nel Carcere di Milano-Opera, viene devoluto al 100% a due Onlus,
    1) Victim Fellowship Italia che si occupa delle Vittime di reati (tipo Libera di Don Ciotti), dei loro familiari e del loro reinserimento sociale e lavorativo;
    2) Prison Fellowship Italia Onlus che si occupa del reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti, ex detenuti e loro famiglie;

    Abstract

    «Un sasso, quando cade nello stagno, provoca delle onde circolari che si allargano sempre di più fino a creare delle piccole onde sulla riva. È il crimine, il suo impatto si allarga sulle vittime e sull’intera comunità». Decenni di studi sulla teoria retributiva della pena caduti così. Come un sasso nello stagno.
    È Carlo il primo a prenderti per mano per farti entrare nelle sue intimità più profonde. I suoi dubbi diventano i tuoi dubbi. Le sue paure le tue paure, le sue domande le tue domande. La lettura è fluida, scorrevole. Di pancia, si direbbe in gergo. Ma in realtà sono continui pugni nello stomaco. Uno dietro l’altro, fino ad arrivare sulla riva di quel lago in una mattina limpida. Sulla riva Carlo passa il testimone a Marcella. Amorevole, dolce, certa della meta da raggiungere. Anche se continua a guardarsi le scarpe con la paura di non avere con sé gli strumenti adatti.
    Il lago è fermo, loro si muovono con te sulla riva. Te lo fanno vedere da diverse angolature. Ti indicano i luoghi più segreti, quelli più conosciuti e frequentati, le insenature nascoste dove qualcuno ha abbandonato detriti. Non sai perché sei lì. Non sai perché ti hanno portato con te. Non sai dove andranno, né se rimarrai con loro. Eppure sei già parte del loro viaggio, della loro esperienza. Non ne hai preso subito consapevolezza, ma hai avuto questa sensazione da quando hai iniziato a leggere: fin dalle prime pagine hai avuto l’urgenza di andare avanti, di scoprire con loro, di sapere.
    Non fai più domande, perché la domanda ce l’hai tra le mani. Sono parole che scorrono veloci, dubbi che si accavallano ai dubbi. Sono uno scrigno inaccessibile che ha preso la forma di un libro, e che contiene i sogni fermati, i futuri rubati, le speranze uccise delle tante anime imprigionate tra le pagine.
    Anche se non sai cos’è Sicomoro, anche se non ti sei mai preoccupato di sapere che esistono organizzazioni internazionali che lavorano accaventiquattro per restituire un senso a vite spezzate, continui a leggere. Continui ad avvertire, davanti a te, la presenza di quel lago, fermo. Senti l’odore dei dubbi di Carlo, il profumo della fede di Marcella, che ti accarezzano mentre ti addentri sempre di più nella loro storia, nella loro esperienza.
    Al primo cambio di velocità, al primo cambio di scena, alzi gli occhi e ti accorgi che non sono piccole onde, a muovere la superficie del lago. Sono turbini concentrici. Scuri. Sono il riflesso della tempesta che è arrivata di colpo. Il cielo si incupisce, il rumore del vento diventa assordante. Guardi meglio. I sassi sono macigni. Sono storie orrende. Sono incubi che non vuoi vivere. Ma ti hanno già preso, sei già parte di loro. Per un attimo arrivi a odiare la tua voglia di andare avanti, di camminare tra le mura dell’anima. Per un attimo vorresti non esserti mai fatto catturare da quella copertina di mattoni e movimento, che solo ora ti accorgi avere lo stesso colore del sangue. Ti viene in mente che il sicomoro è un albero africano. Immenso, lo immagini. Lo vedi affiorare accanto a ciascun sasso. Ricordi che gli antichi egizi ne utilizzavano il legno per costruire i sarcofaghi a protezione delle mummie. Vorresti scappare, ma ormai è tardi. Ormai Marcella e Carlo ti hanno preso, ciascuno per una mano, e ti fanno entrare in quel lago, che ti toglie il fiato.

    Non sai quando succede esattamente. Non sai quando inizi a riconoscere i nomi e le caratteristiche dei sette detenuti ai quali è rivolto il primo progetto Sicomoro, all’interno del carcere di Opera. Non sai quando inizi a pensare che forse anche il loro punto di vista deve essere ascoltato e compreso. Se l’hai letto, ti viene in mente il romanzo di Yasmina Khadra, l’attentatrice. Destabilizzante nello scoprire i tuoi pregiudizi sul mondo islamico, sulle ragioni che possono portare a diventare un kamikaze. Nel vedere le cose da un altro punto di vista, che non è il tuo, ma esiste. Sei destabilizzato come allora: ti stai affezionando a dei delinquenti, dei reietti, dei detenuti, proprio come si stanno affezionando i familiari delle vittime che costituiscono l’altro peso sulla bilancia del Sicomoro. Pensi ad Anubi, al bilancino per pesare il cuore dei defunti, per vedere se è leggero come la piuma di Maat, e dunque non diverrà pasto per il coccodrillo, mentre vedi Carlo e Marcella armeggiare con i sette passi e le otto sessioni del progetto, con la stessa maestria. Con lo stesso bilancino di precisione. Con la stessa volontà di alleggerire i cuori.
    Quando arrivi alla fine del diario, alla fine dell’esperienza, alla fine della tua immersione in quel lago, vorresti riprendere dall’inizio. Vorresti dire “rifacciamolo”. Subito.
    Esci da quel lago, che è tornato una tavola di cristallo, senza bisogno di aiuto. Marcella e Carlo sono stati i tuoi traghettatori, come Virgilio per Dante, dall’inferno al purgatorio. Il paradiso può attendere.

    È impossibile rendere in una prefazione l’universo di emozioni, dolci e destabilizzanti, che aggrediscono ad ogni passo, ad ogni descrizione, ad ogni parola. Tra le mura dell’anima è un libro da leggere in apnea, senza domande. È un percorso unico nel suo genere, è la conferma che ciascuno di noi può caricarsi un po’ di peso degli altri, ed essere alleviato nei propri. Non ci sono misure, in tra le mura dell’anima. C’è amore, c’è dolore. Ma c’è anche gioia, c’è anche e soprattutto condivisione.
    Mentre si sgretola, mattone dopo mattone, il muro dell’anima di ciascuno dei sette detenuti, mentre ti innamori ancora maggiormente, di un amore rabbioso, della dolcezza delle vittime, si sgretola qualcosa anche dentro di te. Cadono i muri, in quella mano tesa. Cadono i pregiudizi, i non detti, gli egoismi che costituiscono i tanti mattoni dietro i quali cerchiamo, miopi – se non, addirittura, ciechi – di nascondere le nostre paure.
    E queste sono solo alcune delle infinite ragioni per le quali non smetterò mai di essere grata a Marcella e Carlo, al loro progetto, ai loro “sette nani”, ma soprattutto ai familiari delle vittime innocenti delle mafie.

    Questo lavoro è arrivato nel momento giusto. E completa un mio personalissimo ciclo, dà un senso agli ultimi anni di domande in una terra che ti entra dentro e non ti lascia più.
    Mario Congiusta e Nicoletta Inzitari, coprotagonisti di Sicomoro, sono due ricchezze della punta dello Stivale, capaci di un amore smisurato in memoria di Gianluca e Francesco. Capaci, grazie a Marcella e Carlo, di dare un qualcosa che è ancora più prezioso dell’amore, perché è merce rara, rarissima: il perdono.
    Ho camminato con loro in punta di piedi, mi sono scoperta sorella di due ragazzi incredibili cui è stato rubato il futuro. Due ragazzi che, da sei e due anni, sono simboli e monito dell’urgenza di abbandonare l’indifferenza e iniziare a indignarsi, nonostante l’impotenza assoluta di fronte ai troppi, continui, omicidi di ’ndrangheta.
    Li ho ritrovati sotto una nuova luce, dopo Sicomoro. Dopo Opera. Dopo Marcella e Carlo. Li ho trovati ancora più determinati ad andare avanti. Ancora più convinti che “cambiare si può”.

    Tra le mura dell’anima è una terapia. Lo è stata anche per me: la terapia del ricongiungimento. Una terapia utile a chiunque, almeno una volta nella vita, si sia chiesto «cosa posso fare io, per cambiare le cose?».
    A Marcella e Carlo, ma anche e soprattutto ad Alberto, Alessandro, Antonella, Chiara, Daniela, Eugenio, Fabio, Francesco, Giorgio, Mario, Nicoletta, Roberto, Rocco, Rosario, Salvatore, semplicemente, grazie.

    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Avatar photo
    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

    Related Posts

    Black Bag – Doppio gioco

    08/05/2025

    One to One: John & Yoko

    07/05/2025

    Ho visto un re

    05/05/2025
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
    Post su Instagram 18064505543304814 Post su Instagram 18064505543304814
    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
https://www.dols.it/2025/04/30/il-valore-del-rispetto-in-un-mondo-che-ha-dimenticato-lumanita/
    Si approssima maggio Si approssima maggio
    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

https://www.dols.it/2025/04/26/chiamatemi-francesco-il-papa-della-gente/
    Oratorio Filippo Neri a Torino Oratorio Filippo  Neri  a Torino
    Da Picasso a Wothol aTorino https://abbonamentomu Da Picasso  a Wothol aTorino https://abbonamentomusei.it/mostra/forma-e-colore/
    Cherasco Cherasco
    CHERASCO PIEMONTE CHERASCO PIEMONTE
    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

⸻
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    non fu l’amore

    Non fu l'amore
    non fu l'amore

    Di cibo e di amore

    Di cibo e di amore - Marta Ajò - copertina

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK