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    Home»Pari opportunità»Donne esibite, uomini in cravatta
    Pari opportunità

    Donne esibite, uomini in cravatta

    DolsBy Dols26/10/2012Updated:21/06/20143 commenti5 Mins Read
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    di Caterina Della Torre

    Questa è la relazione presentata durante il convegno ”Non lo faccio più” organizzato da Donne in Rete con il coordinamento di Cristina Obber del 25 ottobre 2012 a Palazzo Isimbardi, Milano.

    ”La Tv per anni ci ha propinato l’immagine di una donna addomesticata e prona ai desideri di una società maschile. Che se prima seguiva le vicissitudini e  i voleri delle società, poi è diventata anacronistica. Ma di questo anacronismo l’Italia non si è resa conto. Continuando a presentarci una donna vista con gli occhi di uomo. Una donna così avvezza a ritenersi oggetto che quando passano in TV immagini che la vedono scollacciata, se non smutandata, non se ne indigna, ma talvolta se ne compiace desiderando e mirando a diventare come ”lei” la donna oggetto. Ed il meccanismo rischia di travolgere anche il mondo del giornalismo femminile: dalla cronaca allo sport. Una figura invisibile anche nei talk show in cui la donna ed il suo pensiero brillano per la loro assenza.

    E l’uomo sempre in giacca e cravatta o in maglioncino e camicia. E la sua presenza diventa onnipresenza, senza contraddittorio al femminile. E soprattutto, un uomo circondato da uomini.
    Quando questa immagine riportata frequentemente e costantemente dai media influisce sulla società?

    La tv in Italia è nata nel 1954. E da allora ha svolto il ruolo di informare, intrattenere ed educare. Così è stato per i nostri padri e madri e per noi stessi. Ricordate carosello? E i primi telefilm che sono rimasti nella nostra memoria storica…

    Ma poi qualcosa è cambiato più intrattenimento che servizio. Ed anche l’intrattenimento ha preso strade involute che invece di educare, unire, stimolare nuovi interessi e predisposizioni, ha pensato solo a commercializzare.

    La Tv quindi da nostra amica a nemica. Entra in quasi tutte le case e affidiamo spesso a questo strumento tecnologico il ruolo di baby sitter quando i figli crescono e si appassionano dapprima ai cartoni animati, poi alle serie tv, infine magari la guardano con noi.

    Che immagine ne ricevono?
    Una donna comprimaria (anche la pubblicità educa in questo senso) ma ciò che è peggio, sono poche le donne viste con occhio femminile e filtrate da un occhio maschile. Tanto che le ragazze spesso si autoconvincono che il tacco 12 cm è meglio di una sana calzatura sportiva. Perché così è più sexy.

    Una donna sempre scamiciata, inverno ed estate e gli uomini sempre compressi fino alla gola in assurdi vestiti scuri con cravatta. Solo Marchionne ha di recente sfatata il mito dell’uomo in cravatta, apparendo in pubblico con un semplice girocollo.

    Qualcosa cambia quando i programmi sono presentati da donne (a meno che non sia Sanremo). Vestite con abiti ‘’seriosi’’ tipo scafandro, sembrano emulare i loro colleghi maschi.

    Ma allora è vero che l’abito non fa il monaco? E se è così cosa arriva alla mente dei ragazzi che guardano la tv? Che le donne nei talk show sono invisibili, che non gestiscono l’audience ma sono guidate da dietro le quinte da mani maschili che le accettano solo se sono loro alter ego.

    E quanto appare loro può influire sull’immaginario comune che identifica la donna solo come ‘’oggetto’’ non indispensabile?

    Molte ‘’pensatrici’’ e giornaliste come Lorella Zanardo e Daniela Brancati hanno già toccato questo tema che hanno individuato come dis-educativo. Perché nelle case arriva la donna che non decide, che ammalia, ma che puoi ‘’prendere’’

    La colpa è della pubblicità? Non direi, o quantomeno la pubblicità avvalla quello che già nella società è ricorrente: che un uomo non deve chiedere ma prendere.

    Ma oltre la pubblicità, grande incriminata, i programmi televisivi, che immagine riportano?
    Addirittura la Ferrari ha presentato il mondiale in decolté stile bambola.

    Adesso che i canali si sono moltiplicati con il digitale terrestre e sono quindi più sfuggevoli le cose sono cambiate? Direi di no.

    Anche qui che messaggio passa ai nostri ragazzi? Ragazzi, appunto. In età scolare i ragazzi guardano la tv o preferiscono socializzare/ informarsi/intrattenersi su altri media?

    Il telefonino per esempio, per arrivare poi al web dove postano le immagini raccolte con questo. Quindi dobbiamo spostare il discorso dalla TV che è vista da tutti (anche dai genitori ) e quindi controllata, a ciò che i ragazzi fanno ‘ in privato’’ tra virgolette.

    Come si legge nelle pagine del libro di cristina, i ragazzi spesso danno libero sfogo alla loro immaginazione più scandalosa e cruenta e questa arriva dalle loro menti o da ciò che hanno letto/sentito/visto

    Prendiamo una fiction che è passata di recente in TV, ‘’Onore e rispetto’’ con Gabriel Garko. Un attore amatissimo dalle donne perché ‘’bello’’. Ma che messaggio passava? L’uomo che si infilava nel letto di tutte le belle donne della fiction che poi morivano per lui. E la malvagità arrivava anche da una donna, la ‘’prostituta’’ offesa che per vendicarsi aveva ucciso tutti i figli dei capomafia che aveva servito, che avevano osato stuprare in branco la figlia e poi ucciderla.

    Ho seguito tutta la fiction, perché volevo vedere dove portava la violenza della storia.
    Non fidarsi mai di nessuno perché anche la persona più intima potrebbe essere il tuo nemico e carnefice.

    Alla mente dei nostri giovani arriva il concetto di violenza, non solo contro la donna, ma contro chiunque. Ed una donna che adopera le proprie armi seduttive per vendicarsi.

    Quindi ai giovani arriva un’immagine svilita della donna, che non dirige ma è succube, una donna immagine creata per compiacere l’uomo (tacchi a spillo e perizoma), una società violenta da riassettare. E i videogames che uccidono, squartano, smembrano, che sembrano innocui, ma poi passare dalla finzione alla realtà non è così difficile ed anche la finzione può sembrare un gioco. Un gioco con la vita. Solo che dal gioco non si esce. E la realtà rimane.”

    Cristina Obber Donne esibite uomini in cravatta
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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    3 commenti

    1. paolam on 26/10/2012 14:35

      Grazie, mi fermo ad uno degli aspetti che toccate, e mi chiedo: che cosa spinge una conduttrice televisiva, che spesso è una giornalista, oppure una competente nella materia trattata, a presentarsi scosciata, scollata, e sbracciata, al di fuori dei mesi estivi, in uno studio in cui gli uomini presenti, come ospiti o co-conduttori, se ne stanno in giacca e cravatta? Mi piacerebbe sapere se sono questi ultimi che son costretti a soffrire il caldo, oppure se è la conduttrice che si adegua a soffrire il freddo. E perché?

      Reply
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      Dols on 26/10/2012 14:40

      Sai Paola, me lo sono chiesta spesso anche io 🙂

      Reply
    3. Pattyd on 30/10/2012 12:29

      Ieri sera sono stata a una conferenza dove Luce Irigaray parlava dei sui studi e delle sue ricerche sulle differenze fra i sessi e fra le persone e sull’incapacità del nostro “mondo” di ascoltare. Non sono in grado di riassumere le sue parole. Volevo solo dire che le vostre riflessioni mi hanno riportato ai suoi insegnamenti. E le domande che ponete trovano forse una risposta nelle sue parole.

      Reply
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    Donne di dols

    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

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Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
    La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio ha anche scritto la sceneggiatura, spiega: «I personaggi sono nati e si sono sviluppati, per lo più, già con il volto di chi li avrebbe interpretati, il loro corpo, i loro modi. Questo ci ha aiutato molto nello scrivere il film, perché, laddove la sceneggiatura non poteva e non doveva dire, potevamo immaginare un colpo d’occhio, un movimento, un gesto, una espressione che riempissero quel “vuoto”. 

https://www.dols.it/2025/05/20/lisola-degli-idealisti/
    È il tempo delle rose È il tempo delle rose
    Bolle all'arcibmboldi Bolle all'arcibmboldi
    https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia A https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia

Aspettiamo con ansia l’imminente uscita del La trama fenicia del mitico texano.

La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
    Rose rosse per me Rose rosse per me
    Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbi Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbigliamento italo africano. Nasce dall’incontro tra Valeria Zanoni e Cheikh Diattara Lui senegalese e sarto, lei italiana ed esperta di comunicazione. Prende origine da questa amicizia, dalla voglia di creare qualcosa di bello insieme e di condividerlo.

https://www.dols.it/2025/05/09/amici-di-ago-e-filo/
    di Eugenio Alberti Schatz L’8 maggio si è inau di Eugenio Alberti Schatz

L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

https://www.dols.it/2025/05/11/punti-di-attrazione-di-anna-golubovskaja/
    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
https://www.dols.it/2025/05/12/te-metaforico/
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    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
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