Scritto dal regista Jia Zhangke che ha diretto una storia sospesa tra documentario e finzione, con la sceneggiatura di Zhangke Jia e Wan Jiahuan, Generazione romantica è interpretato dalla musa di Jia Zhangke, Zhao Tao, insieme a Li Zhubin.
Racconta di un uomo e una donna, “una storia d’amore come tante”, come indica la trama ufficiale.
Si svolge a Datong, in Cina, all’alba del nuovo millennio, in rapido cambiamento.
Le cose tra Bin e Qiao Qiao sembrano andare bene, la vita scorre leggera a ritmo di musica, ma Bin decide improvvisamente di partire: questione di affari.
Tornerà? Qiao Qiao si fida. Lo aspetta. Poi, visto che non torna, si mette in viaggio per cercarlo.

Attraversando città e paesaggi trasformati dall’avanzare della modernità, la giovane donna affronta le contraddizioni di un paese che corre veloce verso il futuro, lasciando dietro di sé legami e certezze.
Sul suo percorso, Qiao Qiao incontra persone che riflettono le speranze e le disillusioni della sua generazione: lavoratori migranti in cerca di un domani migliore, anziani che osservano con nostalgia il passato, giovani come lei sospesi tra l’illusione dell’amore e la dura realtà. Il viaggio si trasforma così in un percorso di crescita.
La coppia si rincorre in vent’anni di storia cinese, mentre il paese cambia e attraversa l’era digitale fino a entrare in quella attuale segnata dall’intelligenza artificiale.

“Volevo creare una sorta di film itinerante, ha dichiarato il regista,- prendendo la macchina da presa, andando con i miei attori sul campo a girare, registrando i loro dialoghi. Il tempo svolge un ruolo cruciale per me, Generazione romantica inizia nel 2001 e si conclude al giorno d’oggi. Mi sono incuriosito su come gli individui cambiano. Il corpo e l’età portano a una variazione, condizionato anche dalla società. Per dare un quadro completo dei personaggi e della loro storia, adottando anche un punto di vista più storico, ho voluto compiere questo tipo di scelta. Quindi ho sentito l’esigenza di andare in contrapposizione con il rapporto con il tempo che avevo avuto nei film presenti. Mi sono focalizzato in particolare sulla tecnologia.- ha proseguito Jia Zhangke.

Mi sono reso conto, durante la pandemia, che tutto si era fermato, a parte la tecnologia, che continuava a svilupparsi e progredire. Ho vissuto l’era di internet, poi quella del digitale, ora stiamo entrando in quella caratterizzata dall’intelligenza artificiale.”
Il grande amore per la Cina supera quello per i protagonisti. Jia Zhangke ce la fa conoscere, ce la fa amare nel bene e nel male. E’ una nuova Cina.

Adriana Moltedo
Esperta di cinematografia con studi al CSC Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Ceramista, Giornalista, Curatrice editoriale, esperta di Comunicazione politico-istituzionale per le Pari Opportunità. Scout.