Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • Donne di pace e di guerra
    • Non siamo sole
    • La solitudine dei non amati
    • Monia Romanelli artista, pittrice, stilista, curatrice di mostre e poetessa
    • LADRI E LADRUNCOLI
    • L’amico fedele
    • Almost Real: quasi vero a Torino
    • Re Lear è morto a Mosca
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      Donne di pace e di guerra

      By Marta Ajò09/06/20250
      Recent

      Donne di pace e di guerra

      09/06/2025

      Non siamo sole

      09/06/2025

      La solitudine dei non amati

      06/06/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Cultura»Film»NON SONO QUELLO CHE SONO
    Film

    NON SONO QUELLO CHE SONO

    DolsBy Dols14/11/2024Nessun commento7 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    di Adriana Moltedo

    Edoardo Leo torna di nuovo dietro la macchina da presa, e dirige quello che è il suo nono film da regista, di cui scrive la sceneggiatura, che si basa sulla tragedia shakespeariana di Otello, ma rielaborata in chiave moderna.

    Edoardo Leo, che con grande passione ha trasformato l’Otello in un noir moderno e quasi metafisico nel quale la lingua seicentesca di Shakespeare è stata tradotta in romanesco e in napoletano. 

    Il risultato è un film che conserva l’epicità della celeberrima pièce, accostandola però ai fatti di cronaca della nostra sciagurata epoca, in primis i femminicidi e la violenza fisica e/o psicologica sulle donne-

    Poi Edoardo Leo ha spiegato quale sia stato il suo apporto al dramma della gelosia di Otello: “Ho cercato di mettere delle immagini che non erano nell’Otello di Shakespeare, che tra l’altro ha pochissime didascalie. Siccome volevo fare un’opera di traduzione pura, il che significava non toccare il testo, ho pensato di ‘inserirmi’ negli spazi fra le parole. Il lavoro sulla lingua e sui corpi è stato la parte più entusiasmante di questo progetto.

    Esistono moltissime traduzioni in italiano dell’Otello e portano il testo in diverse direzioni: io avevo una strada molto precisa da seguire, che significava privare il protagonista dell’aura romantica che ci siamo portati dietro nei secoli. Oggi non è più il tempo di considerare Otello una vittima, e quindi per me era importante che non avesse dalla sua la pietas del pubblico, che poi è la ragione per cui tanti grandi attori del ‘900 lo hanno voluto interpretare.

    Se ben ricordate, Otello piangeva quando uccideva Desdemona, ma in questo momento storico nemmeno questo dolore giustifica il suo gesto. 

    Sono convinto che anche i classici più importanti non siano scritti nella pietra. Li dobbiamo usare per raccontare il presente. 

    Io mi auguro che l’Otello non possa essere più un classico per qualche secolo. Se sarà così, potremo dire che abbiamo sconfitto una dinamica, che poi è la dinamica del possesso”.

    Oltre alla regia, Edoardo Leo appare anche sullo schermo nei panni di Iago, mentre a rivestire i ruoli principali ci sono Javad Moraqib (Otello) e Ambrosia Caldarelli (Desdemona), insieme a Antonia Truppo, Matteo Olivetti e Michael Schermi.

    La direzione della fotografia è a cura di Marco Bassano (I migliori giorni, I peggiori giorni) e il montaggio di Consuelo Catucci, la quale ha già collaborato con Leo per Lasciarsi un giorno a Roma (2021). Le musiche originali del film sono di Gianluca Misiti, collaboratore di Leo da diverso tempo e candidato al David di Donatello per la migliore canzone originale per Buongiorno papà (2013), altro film di Edoardo Leo.

    Non sono quello che sono, si svolge agli inizi degli anni 2000 e racconta una storia eterna in cui il bene e il male si confondono in un turbinio di falsità, infedeltà e risentimento. 

    Una storia che non necessita di essere rielaborata o raccontata, ma soltanto riletta proprio così come è scritta con un’eccezione: la forza del dialetto per ambientarlo nel presente.

    Lago, Otello e Desdemona (Edoardo Leo, Javad Moraqib, Ambrosia Caldarelli) , sono ancora tra noi.

    La vicenda non si svolge a Venezia ma sul litorale laziale, e siamo nel 2001. Siamo anche in un romanzo criminale, perchè il Moro e i suoi sono armati fino ai denti e dediti al narcotraffico.

    Edoardo Leo ha dichiarato :”Ho cominciato a scrivere questo film prima di debuttare nella regia e forse ho anche immaginato che potesse segnare il mio esordio.  Poi ho cambiato idea e non l’ho proposto a nessuno, perché per un autore sconosciuto come me sarebbe sembrato veramente un azzardo. 

    Dopodiché ho fatto un percorso professionale che voi conoscete e che mi ha reso molto felice, ma ho continuato per tutto il tempo a lavorare sul testo di Shakespeare. 

    Il punto di partenza è stato un articolo di giornale in cui si parlava di un uomo che aveva ucciso la moglie e poi si era suicidato.

     Se ci pensate, questa è la sinossi brevissima dell’Otello. 

    Rileggendo la tragedia, mi sono chiesto come fosse possibile che una cosa scritta nel 1604 ci raccontasse in maniera così precisa le dinamiche psicologiche che portano un uomo ad assassinare la propria moglie. Per cercare una risposta, ho letto quasi tutte le traduzioni dell’Otello che sono state fatte dalla metà dell’800 in poi.

    Infine ho iniziato a lavorare alla traduzione della tragedia in dialetto, scoprendo quanto il dialetto fosse in grado di mantenere intatta la poesia e la violenza di certe metafore shakespeariane. Ho impiegato molto tempo ad attualizzare l’Otello e sono contento di non essermi messo all’opera immediatamente, perché forse non avevo la maturità necessaria per ottenere un grande risultato”.

    Nel film di Leo, siamo in un paesaggio che potrebbe sembrare lunare nonostante sia marino e che il più delle volte “contiene” unicamente i personaggi.

     Edoardo Leo ha curato molto questo aspetto, come lui stesso ha raccontato: “Il look del film è stato oggetto di lungo studio. Ho avuto un direttore della fotografia che non conoscevo e che mi ha dato dei suggerimenti giustissimi. Se c’era una sfida da vincere era riuscire a fare un film profondamente realistico, per questo ho usato sempre la macchina a mano.

     Volevo che Non sono quello che sono fosse quasi documentaristico, pur avendo un impianto narrativo caratterizzato da dialoghi fortemente letterari. Ero convinto che questa contraddizione potesse funzionare, ma per farla funzionare bisognava costruire un mondo che fosse coerente con la narrazione, e così ho scelto dei luoghi che sono dei non luoghi, e quindi tunnel, un castello che si trova a Nettuno, spiagge deserte. Inoltre ho svuotato il film delle figurazioni. Ad esempio i ristoranti sono vuoti, le strade sono vuote, le spiagge sono vuote.  Esistono solo i personaggi che parlano, perché volevo che la lingua fosse un’altra protagonista dell’Otello, che è e resta anche una tragedia di parola”.

    Edoardo Leo ha voluto trasformarsi nel personaggio negativo dell’Otello, che è certamente uno dei cattivi più famosi della storia del teatro

    Per interpretare Iago il regista ha deciso di trasformarsi fisicamente, proprio come fanno gli attori del metodo: “L’indagine sulla fascinazione del male ci riguarda tutti. Ne siamo tragicamente attratti e ci sono dei ruoli che per un attore sono dei veri e propri totem. In questo caso mi sono regalato da solo questa squisita opportunità in film che mi rappresenta più di quanto possiate immaginare, nel senso che i percorsi artistici di un attore dipendono molto dal successo che hanno alcune sue performance.

     Io ho fatto solo commedie, però dentro a questo film ci sono tante cose di me, ad esempio i miei studi universitari e il percorso artistico che ho fatto. Iago è un personaggio incredibile da recitare. 

    Nella maggior parte delle versioni dell’Otello viene deformato fisicamente. Io mi sono mosso a modo mio e sono ingrassato di 20 chili, e ho fatto un lungo lavoro sull’invecchiamento. 

    E’ stato un viaggio incredibile, però, se devo dirvi la verità, il lavoro sul personaggio non è stato diverso da quello che ho fatto su Pietro Zinni di Smetto quando voglio, perché ogni volta che faccio un film, mi ricostruisco la biografia, il passato del personaggio.

     L’aspetto fondamentale di Iago, o meglio quello su cui ho deciso di lavorare, e che mi sembra molto contemporaneo, è la voglia malata di manipolare la psicologia degli altri. Iago non riesce a resistere al fatto che gli piace manovrare le persone, e questa cosa è di una modernità sconcertante. E già che parliamo di modernità, credo che oggi non si possa più parlare della tragedia di Otello. Mi sembra più giusto chiamarla la tragedia di Desdemona.”

    moltedo-film

    Adriana Moltedo

    Esperta di cinematografia con studi al CSC Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Ceramista, Giornalista, Curatrice editoriale, esperta di Comunicazione politico-istituzionale per le Pari Opportunità. Scout.

    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Avatar photo
    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

    Related Posts

    La solitudine dei non amati

    06/06/2025

    L’amico fedele

    04/06/2025

    L’amore che non muore

    03/06/2025
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare barriere e confini, ai cambiamenti, alla PACE.
Protagoniste di una sfida femminile secolare che nessuna guerra potrà negare. Nessun futuro potrà prescinderne.

https://www.dols.it/2025/06/09/donne-di-pace-e-di-guerra/
    https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-n https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-non-amati/

La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
    Post su Instagram 18090652831721010 Post su Instagram 18090652831721010
    Post su Instagram 18048668675601778 Post su Instagram 18048668675601778
    Post su Instagram 17876335017241317 Post su Instagram 17876335017241317
    Post su Instagram 18063607010115356 Post su Instagram 18063607010115356
    De bello a Gresart De bello a Gresart
    Post su Instagram 18117014455479037 Post su Instagram 18117014455479037
    Post su Instagram 18227739895291385 Post su Instagram 18227739895291385
    Recensione di Adriana Moltedo Recensione di Adriana Moltedo
    Recensione di Erica Arosio Recensione di Erica Arosio
    Post su Instagram 17959636775930644 Post su Instagram 17959636775930644
    Ho visitato di recente la bellissima mostra Un alt Ho visitato di recente la bellissima mostra Un altro sguardo Opere dalla Collezione Gemma De Angelis Testa a Villa Panza, (Varese). aperta al pubblico dall’11 aprile al 12 ottobre 2025 che rappresenta l’inaugurazione di un ciclo espositivo dedicato al tema del collezionismo come espressione di un pensiero e strumento di indagine del presen

https://www.dols.it/2025/05/26/un-altro-sguardo-e-gemma-de-angelis-testa/
    Pianocity con Chiara Schmidt Pianocity con Chiara Schmidt
    YUKINORI YANAGI ICARUS 27.03 – 27.07.2025 mostr YUKINORI YANAGI
ICARUS

27.03 – 27.07.2025
mostra in corso – navate
    Post su Instagram 18278106160281511 Post su Instagram 18278106160281511
    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

https://www.dols.it/2025/05/22/fuori/
    https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lin https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lingue-porta-dappertutto/

Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
    Post su Instagram 18032179283653753 Post su Instagram 18032179283653753
    https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/ Re https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/

Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    non fu l’amore

    Non fu l'amore
    non fu l'amore

    Di cibo e di amore

    Di cibo e di amore - Marta Ajò - copertina

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK