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    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»VIOLENZA: NON VOLTIAMO PAGINA
    Costume e società

    VIOLENZA: NON VOLTIAMO PAGINA

    Rita CugolaBy Rita Cugola26/10/2017Nessun commento3 Mins Read
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    ITALY-VIOLENCE-WOMEN-WALL
    A woman walks past a wall displaying 107 figures with the names of the women who have been killed by men in Italy during the year on November 25, 2012 in Rome as part as the International Day for the Elimination of Violence against Women. AFP PHOTO / FILIPPO MONTEFORTE (Photo credit should read FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)
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    La violenza di genere è costantente oggetto di riflessione e dibattito. Senza dubbio è semplice ed eticamente appagante disquisire dei soprusi (estesi a maltrattamenti domestici, aggressioni e persecuzioni sociali) sistematicamente perpetrati a danno esclusivo dell’altra metà del cielo.

    Le varie, impercettibili sfumature di questo lato oscuro e intenzionalmente sottovalutato della realtà corcostante si stanno purtroppo palesando nella loro assurda complessità. Abusi sessuali, fisici e psicologici, assurti repentinamente a oggetto di sterili dissertazioni a opera di chi si affida all’impatto mediatico della demagogia per simulare una vaga opera di sensibilizzazione collettiva.
    Mi riferisco a coloro che – per un motivo o per l’altro – si sentono attratti dai salotti televisivi ideati a esclusivo beneficio dello share.  Alludo a uomini decisamente poco coinvolti dalle problematiche femminili (forse troppo astratte e sfuggenti) ma anche ad alcune autorevoli esponenti del cosiddetto sesso debole, che schiave delle concezioni tradizionaliste – principale ostacolo a qualsiasi analisi razionale – seguitano incomprensibilmente ad addurre  vuote considerazioni di facciata, ricorrendo spesso a luoghi comuni e  frasi di circostanza.

    rapeSalvo rare eccezioni insomma, la questione inerente la lotta allo stupro non sembra focalizzare l’opinione pubblica.
    Evidentemente i fautori dell’indifferenza e i cultori della retorica tendono tuttora a minimizzare l’entità di un problema che trascende gli impenetrabili confini del loro egocentrico microcosmo.
    Non conoscono i reconditi risvolti del terrore, le molteplici incertezze (sopravvivenza inclusa) che derivano dalla consapevolezza di ritrovarsi impotenti in balìa dei carnefici. E nemmeno l’angoscia, il senso di umiliazione (talvolta persino di colpa) che affligge le reduci dall’inferno.
    Ignorano il significato dell’umiliazione: mani incatenanti – estreme propaggini di corpi luridi e viscidi –  pronte a strappare l’anima; colpi devastanti che cessano di arrecare dolore nell’istante stesso in cui cominciano a delinearsi quali inevitabili complementi dello scempio in atto.

    Una tragica rappresentazione destinatata a rimanere impressa nella memoria delle interessate, restìe per istinto alla condivisione verbale del dramma vissuto: del resto,  quasi nessuno sarà disposto ad ascoltare i lamenti provenienti da cuori tormentati e vilipesi senza incorrere nell’insidiosa trappola della stigmatizzazioe sociale.
    Argomentare impropriamente sulle sofferenze inflitte alla popolazione femminile rischia quindi di sviare pericolosamente l’attenzione generale da ciò che quotidianamente avviene in ogni angolo del pianeta. Sarebbe auspicabile un maggior coesione da parte delle donne stesse, al fine di contrastare la persistenza di un retaggio patriarcale da cui gli aguzzini (biechi individui dalle menti labili) insistono a trarre linfa vitale per i loro crimini.
    Oltretutto – è impellente ribadirlo – l’assenza di empatia nei confronti delle vittime equivale spesso a tacita condiscendenza con gli aggressori.

    donne-violenza Europa muri violenza
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    Rita Cugola
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    Milanese del ‘59 è giornalista professionista da molti anni. Nel periodo universitario si è dedicata alle recensioni musicali e cinematografiche su istanza di Amica, Cosmopolitan, NoiDonne, Il Borghese). In seguito si è però specializzata in questioni di politica estera e problematiche sociali internazionali (con peculiare attenzione all’universo femminile islamico e al fenomeno discriminatorio globale), scrivendo per svariate testate nazionali, tra cui Panorama.it, La Padania, La Stampa e Il Fatto Quotidiano. Già autrice e conduttrice di programmi giornalistici di approfondimento in emittenti private e tv locali ha deciso di creare un blog su tematiche di geopolitica internazionale (LOOK BEYOND, ritacugola.wordpress.com). Appassionata di egittologia, sufismo e filosofia ha lavorato a lungo con (Sp)Hera, mensile di storia, archeologia ed ermetismo. Per un triennio è stata condirettore di Alganews (magazine online fondato da Lucio Giordano). Attualmente scrive per Dol’s Magazine e il mensile Storica (gruppo RBA). Grazie alla conoscenza di quattro lingue (oltre all’Arabo che sta studiando nel tempo libero) collabora attivamente con la Libreria Islamica/Edizioni Al Hikma, traducendo testi ancora inediti di carattere filosofico/religioso.

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