Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • La solitudine dei non amati
    • Monia Romanelli artista, pittrice, stilista, curatrice di mostre e poetessa
    • LADRI E LADRUNCOLI
    • L’amico fedele
    • Almost Real: quasi vero a Torino
    • Re Lear è morto a Mosca
    • L’amore che non muore
    • Mani nude
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      La solitudine dei non amati

      By Dols06/06/20250
      Recent

      La solitudine dei non amati

      06/06/2025

      LADRI E LADRUNCOLI

      05/06/2025

      L’amico fedele

      04/06/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Pari opportunità»Donne e sport»Vittoriose ma dilettanti
    Donne e sport

    Vittoriose ma dilettanti

    luisa rizzitelliBy luisa rizzitelli14/09/2015Updated:14/09/2015Nessun commento6 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    vittoriose ma dilettanti
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    Per lo Stato e lo Sport italiano nessuna disciplina sportiva femminile è qualificata come professionistica. nemmeno il tennis.

    Adesso proprio tutti sanno chi sono Flavia (Pennetta) e Roberta (Vinci). Il potere dell’attenzione televisiva le ha consegnate alla memoria dell’Italia sportiva e non; tutti e tutte non potremo non ricordare l’emozione di vedere queste due atlete nella Finale di un torneo di tennis tra i più competitivi e difficili al mondo: gli U.S. Open. Nessuno, nemmeno gli addetti ai lavori, nemmeno i più devoti tifosi, avrebbero potuto sognare una giornata così, per due atlete che rappresentano una Nazione più piccola di quasi tutti i 50 Stati degli States. E invece, eccole lì, una con il nome scritto per sempre sul trofeo del Torneo e l’altra con quel sorriso meraviglioso di chi sa insegnare che non solo si gioisce vincendo un torneo, ma  che si può godere immensamente per aver raggiunto un fantastico secondo posto.

    A tutto ciò aggiungiamo la decisione di Flavia, comunicata a sorpresa e in diretta tv, di chiudere la sua carriera. Una decisione che va solo rispettata e che ci auguriamo non debba subire una marea di pressioni da ogni direzione. Insomma una “sceneggiatura” del destino meravigliosa e che ci dice alcune cose su cui riflettere. Innanzitutto che nulla di questo risultato appartiene solo alla buona sorte. Queste due campionesse, come le loro compagne di Fed Cup Schiavone ed Errani, sono arrivate così in alto nella loro carriera sportiva grazie al talento, alla dedizione e all’umiltà di chi è disposto a sacrificare una vita per un obiettivo. Anni e anni di lavoro durissimo: ben pagato certo, ma sono sicura l’avrebbero fatto anche per poche migliaia di euro e se dite “figuriamoci”, è perché non avete mai praticato sport agonistico. Anni di rinunce e sacrifici in un sistema giuridico (statuale e sportivo) che le consegna alla Storia con l’inaccettabile qualifica di “dilettanti”. E sì: per lo Stato e lo Sport italiano nessuna disciplina sportiva femminile è qualificata come professionistica. Flavia e Roberta hanno costruito il loro percorso allenandosi e giocando 365 giorni all’anno, Flavia da tempo in Spagna, Roberta a Palermo, tra un torneo e l’altro. Sono, insomma, un esempio meraviglioso di tenacia e impegno uniti a una meravigliosa umiltà. Ma in Italia le chiamiamo “dilettanti”.

    Pensavo, guardando la Finale, che il primo grande insegnamento di Flavia e Roberta è che nessun talento, nessuna straordinaria qualità fisico-atletica, nessuna condizione privilegiata può farti diventare una campionessa e un campione, se non hai le qualità che queste due donne hanno tenuto come punti fermi per tutta una vita.

    La seconda riflessione, impossibile evitarla, la dobbiamo fare non solo sul successo planetario delle due tenniste pugliesi, ma su cosa lo Stato Italiano “restituisce” alle atlete che stanno costellando di successi lo Sport italiano da almeno 15 anni a questa parte.

    Giusto per la cronaca, voglio ricordarvi che negli ultimi due mesi abbiamo assistito alle imprese stratosferiche di Federica Pellegrini, di Tania Cagnotto, del mitico Setterosa, delle schermitrici, delle tenniste Pennetta e Vinci, della fenomenale Nazionale di ritmica oro ai Mondiali e delle delle beacher italiane oro in un evento del Grand Slam, proprio come le tenniste. Bene, a fronte di questi successi indiscutibili, l’Italia dello Sport femminile si divide in due categorie accomunate da uno stesso paradosso: le categorie delle atlete nei Corpi militari (stipendio fisso, tutele, nessuna ansia di perdere anni di contributi..) e di quelle che non sono nei Corpi e, in comune, il paradosso inaccettabile: sono tutte dilettanti. Quest’ultima questione è talmente poco nota che in questi giorni, ma per la verità da 15 anni, sono costretta a correggere la marea di sciocchezze che i “soloni dei social” produco negando l’evidenza. La racconto ancora una volta, perdonatemi, solo in poche righe. La donne che praticano agonismo, anche se di altissimo livello.

    In Italia non possono accedere alla qualifica di professioniste ma sono destinate, per legge, ad essere “dilettanti” a vita, con conseguente grave compressione di diritti fondamentali quali quelli a tutela della maternità e della malattia, ma anche l’accesso a trattamenti pensionistici nonché l’equità retributiva. E’ vero che è così anche per molte discipline sportive maschili chiamate insensatamente anch’esse “dilettanti”, ma il punto gravissimo è che, secondo quanto stabilito da CONI e Federazioni (essendo loro a decidere, come previsto dalla Legge 91 del 1981 sul professionismo sportivo) ci sono SEI discipline sportive in Italia che sono “pro”. Con un piccolo particolarino: sono TUTTE maschili. E quindi, cari lettori, il risultato è che, in Italia, esiste una Legge (quella appunto sul professionismo sportivo) a cui nemmeno la più titolata delle nostre atlete può avvalersi. Nessuna, ripeto.

    In questo paradosso c’è tutta la sottovalutazione non solo delle donne, ma della necessità di riscrivere il sistema sportivo italiano, drogato da finti rimborsi spese e dall’incapacità di chiamare lavoro ciò che “prestazione lavorativa” innegabilmente è.

    E badate, per ogni atleta che guadagna moltissimo e che può sopperire alla mancanza di tutele con i propri soldi o con i propri sponsor, ce ne sono mille che guadagneranno cifre “normali”, come reddito unico, per anni, costituendo un esercito di precarie invisibili e senza diritti. E senza QUELLE atlete, noi non avremmo nessuna campionessa e nessuna stella da celebrare.

    DI questo e di tanto altro saranno proprio le atlete a parlare il 26 settembre prossimo a Roma, al Meeting Nazionale dello Sport Femminile. Un evento voluto da Assist Associazione Nazionale Atlete imaggiori Sindacati di atleti e atlete italiani, AIC (calcio), GIBA (basket), AIPAV (volley), AGP (pallanuoto), AIR (rugby) e AIAC (allenatori calcio) e patrocinato dal Senato della Repubblica, dal Municipio I del Comune di Roma e dal Telefono Rosa.

    A parlare saranno Azzurre stellari del calibro di Tania DI Mario (capitana del Setterosa con oltre 300 presenze in Nazionale), Patrizia Panico (capitana azzurra per anni mito del calcio femminile, attualmente campionessa d’Italia in carica), Arianna Cau (astro nascente del wakeboard e dello snowboard e tra le prime al mondo in queste specialità) e Josefa Idem, da sempre a fianco delle donne dello sport, ben prima di diventare una politica e una ministra. Altre se ne stanno aggiungendo in queste ore. Ad aprire i lavori sarà la vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli e la Presidente del Municipio I del Comune di Roma, Sabina Alfonsi. A seguire, gli interventi delle atlete, dei presidenti dei loro maggiori Sindacati e dell’esperto di diritto del lavoro e diritto sportivo, Avv. Filippo Biolè.

    Forse, davvero l’obiettivo di questa giornata si può sintetizzare in un claim molto semplice: vogliamo che lo Sport Femminile abbia il RISPETTO che merita. Vogliamo che l’Italia, anche nello sport, sappia rispettare i diritti delle donne.

    www.assistitaly.it

    Pennetta sport tennis Vinci
    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    luisa rizzitelli

    Luisa Rizzitelli - Luisa Rizzitelli, classe '69, pugliese, è una professionista esperta di comunicazione, marketing, eventi e relazioni istituzionali cui è stato riconosciuto, nel 2003, il prestigioso Premio Marisa Bellisario. Giornalista, iscritta all'albo Giornalisti è amministratrice e proprietaria della Communis srl con la quale cura la comunicazione, media relations e social marketing per diversi clienti, tra cui la storica associazione nazionale antiviolenza Telefono Rosa. Nel corso della sua vita, ha ricoperto per 5 anni il ruolo di responsabile comunicazione dei Progetti di Italia lavoro, agenzia tecnica del Ministero del lavoro. Con Communis ha curato l'ufficio stampa per i noti rotocalchi TV7 e Speciale Tg1. Con l'emittente La 7 ha effettuato per tre anni consecutivi, le telecronache dei Campionati del Mondo di pallavolo femminile. Appassionata di diritti civili, in particolare dei diritti di genere e dei diritti delle atlete agoniste, ha sempre fatto del volontariato un importante impegno della sua vita. E' presidente e fondatrice di Assist, unica associazione in Europa che opera per la tuteli dei diritti delle donne nello sport, in tutte le discipline sportive. Ha ricoperto il ruolo di Portavoce della Ministra Josefa Idem, nel suo breve mandato.

    Related Posts

    Lea Pericoli: nessuna come lei

    06/10/2024

    Rebecca, medaglia crocifissa

    06/09/2024

    Volley femminile

    11/08/2024
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    La solitudine dei non amati, firmato e diretto dal La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
    https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-n https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-non-amati/

La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
    Post su Instagram 18090652831721010 Post su Instagram 18090652831721010
    Post su Instagram 18048668675601778 Post su Instagram 18048668675601778
    Post su Instagram 17876335017241317 Post su Instagram 17876335017241317
    Post su Instagram 18063607010115356 Post su Instagram 18063607010115356
    De bello a Gresart De bello a Gresart
    Post su Instagram 18117014455479037 Post su Instagram 18117014455479037
    Post su Instagram 18227739895291385 Post su Instagram 18227739895291385
    Recensione di Adriana Moltedo Recensione di Adriana Moltedo
    Recensione di Erica Arosio Recensione di Erica Arosio
    Post su Instagram 17959636775930644 Post su Instagram 17959636775930644
    Ho visitato di recente la bellissima mostra Un alt Ho visitato di recente la bellissima mostra Un altro sguardo Opere dalla Collezione Gemma De Angelis Testa a Villa Panza, (Varese). aperta al pubblico dall’11 aprile al 12 ottobre 2025 che rappresenta l’inaugurazione di un ciclo espositivo dedicato al tema del collezionismo come espressione di un pensiero e strumento di indagine del presen

https://www.dols.it/2025/05/26/un-altro-sguardo-e-gemma-de-angelis-testa/
    Pianocity con Chiara Schmidt Pianocity con Chiara Schmidt
    YUKINORI YANAGI ICARUS 27.03 – 27.07.2025 mostr YUKINORI YANAGI
ICARUS

27.03 – 27.07.2025
mostra in corso – navate
    Post su Instagram 18278106160281511 Post su Instagram 18278106160281511
    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

https://www.dols.it/2025/05/22/fuori/
    https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lin https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lingue-porta-dappertutto/

Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
    Post su Instagram 18032179283653753 Post su Instagram 18032179283653753
    https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/ Re https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/

Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    non fu l’amore

    Non fu l'amore
    non fu l'amore

    Di cibo e di amore

    Di cibo e di amore - Marta Ajò - copertina

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK