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    Home»Costume e società»Cultura»Rock mama singer
    Cultura

    Rock mama singer

    DolsBy Dols06/11/2014Updated:06/11/2014Nessun commento7 Mins Read
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    janis-joplin
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    Janis Lyn Joplin fu una cantante profondamente viscerale che attinse a piene mani il suo canto dalla tradizione del blues nero.

    leggi introduzione

    Janis Lyn Joplin (Port Arthur, 19 gennaio 1943 – Hollywood, 4 ottobre 1970) è la prima del nostro poker di regine della musica rock.

    Come potete leggere nel suo sito: “That voice – high, husky, earthy, explosive – remains among the most distinctive andgalvanizing in pop history.But Janis Joplin didn’t merely possess a great instrument; she threw herself into every syllable, testifying from the very core of her being”: la sua voce, acuta, rauca, sgranata, esplosiva, rimane fra le voci più distinctive e coinvolgenti nella storia della musica popolare. Ma Janis Joplin non possedeva solo una grande strumento, lei esprimeva tutta se stessa in ogni sillaba, come testimonianza del suo essere profondo”.

    In parole semplici, Janis fu una cantante profondamente viscerale che attinse a piene mani il suo canto dalla tradizione del blues nero e lo mescolò con la nuova scena del rock psichedelico americano (in particolare San Francisco e la sua “Summer of love”) della seconda metà degli anni 60’.

    Di fatto Janis fu l’archetipo della “Rock mama singer”.

    Divenne nota come cantante del gruppo Big Brother and the Holding Company e successivamente per i suoi lavori da solista. La sua carriera continuò fino alla morte per overdose all’età di 27 anni. La rivista statunitense Rolling Stone la pone al 28º posto della lista dei 100 artisti più importanti della storia e al 28º della classifica del 2008 dei 100 cantanti più importanti di tutti i tempi.

    Riconosciuta e ricordata per l’intensità delle sue interpretazioni, nel 1995 è stata inserita nella Rock and Roll Hall of Fame e nel 2005 è stata insignita del Grammy Award alla carriera.

    Infanzia e studi

    Janis Joplin nacque a Port Arthur in Texas il 19 gennaio 1943 da Dorothy East, impiegata in un college, e Seth Joplin, un ingegnere della Texaco. La Joplin era la maggiore di tre fratelli, Michael e Laura.

    Adolescente inquieta, ancora molto giovane si avvicinò al blues. Iniziò a cantare nel coro cittadino e ad ascoltare artisti come Leadbelly, Bessie Smith, Odetta e Big Mama Thornton. Durante la frequentazione della Thomas Jefferson High School il suo interesse primario era il disegno e, solo successivamente, iniziò a cantare blues e folk insieme ad alcuni amici, accompagnandosi con l’autoharp nei club di Austin, Beaumont e dintorni.

    Si diplomò nel 1960 e si iscrisse alla Università del Texas di Austin, ma non completò mai gli studi. In quel periodo visse in un edificio comunemente chiamato “The Ghetto” che si trovava al 2812 di Nueces Street. Nel 1965 si iscrisse alla facoltà di Scienze Sociali presso l’Università di Houston/Lamark con un profitto quasi massimo nelle prove di esame (99/100).

    La carriera

    Il 25 giugno del , la Joplin e il futuro chitarrista dei Jefferson Airplane  Jorma Kaukonen registrarono alcuni standard blues, dove in sottofondo si può sentire una macchina da scrivere (la moglie di Kaukonen stava scrivendo, da qui il titolo del bootleg: The Typewriter Tape). Queste session vennero incise con un registratore a bobine mono, e includevano sette brani: Typewriter Talk, Trouble in Mind, Kansas City Blues, Hesitation Blues,Nobody Knows You When You’re Down and Out, Daddy, Daddy, Daddy e Long Black Train Blues. Altre registrazioni di quei primi anni si possono trovare nella raccolta Janis, The Early Performances del 1974 e Janis del 1993, incluse le tracce What Good Can Drinkin’ Do, Mary Jane e No Reason for Livin’.

    Dopo quell’esperienza la Joplin ritornò a Houston per riprendere gli studi, ma nel 1965 fece ritorno in California, dove si esibì come cantante nei locali di Venice e San Francisco. Ritornata in Texas l’anno successivo per aggregarsi a un gruppo country & western, venne presto contattata da un impresario musicale texano trapiantato a San Francisco, Chet Helms: la formazione californiana dei Big Brother and the Holding Company era alla ricerca di una vocalist, e Helms la incoraggiò a farsi avanti. La Joplin ripartì per la California, prese contatto coi Big Brother e si unì al gruppo di San Francisco. Gli show super coinvolgenti della band ottennero subito un largo seguito di fan e l’attenzione dell’industria discografica. Firmarono con la Columbia Records e incisero il primo album dei debutto nel 1967

    Janis  da subito divenne famosa anche per il suo particolare look sartoriale: occhialini tondi, capelli “aggrovigliati” (frizzed), abiti di chiara foggia Hippie.

    Coi Big Brother and the Holding Company si esibì in diversi concerti effettuati in vari locali della California, e il giugno del 1967 vide la sua partecipazione al Festival Pop di Monterey, dove si registrò il trionfo dell’artista che eseguì con personalità un’indimenticabile versione del brano Ball and Chain (Big Mama Thornton)].

    Nel 1968 incise Cheap Thrills, secondo album del gruppo (tra i brani una cover di Summertime di Gershwin e Piece of My Heart), lavoro che Rolling Stone colloca al posto 338 nella lista dei 500 album più grandi di sempre e che entrò velocemente nella classifica Billboard raggiungendo il n. 1 e mantenendo tale posizione per otto settimane.

    Nel 1969 iniziò la carriera solista e scelse come gruppo d’accompagnamento la Kozmic Blues Band, con il quale pubblicò l’album I Got Dem Ol’ Kozmic Blues Again Mama! in cui fa mostra delle proprie qualità di performer (Kozmic Blues, Little Girl Blue, Maybe, Work Me, Lord).

    La sua ricerca e il suo perfezionismo musicale (nella dinamica dell’improvvisazione) la misero in conflitto con i gruppi musicali con cui si esibiva. Cambiò ancora gruppo scegliendo la Full-Tilt Boogie Band: l’album Pearl fu pubblicato postumo nel gennaio 1971 ed entrò subito in classifica al n. 1 mantenendo tale posizione per 9 settimane. Il primo singolo tratto dall’album fu Me and Bobby McGee, che raggiunse il primo posto nella classifica dei singoli Billboard Hot 100 per due settimane, terza in Svizzera, settima in Austria ed ottava in Germania, seguito da altri brani come Cry Baby, Get It While You Can,Mercedes Benz, Trust Me e My Baby.

    Condivise apertamente l’ideale Peace & Love che caratterizzò il movimento hippy: partecipò con altri cantanti e gruppi musicali al Festival di Woodstock e al concerto in memoria di Martin Luther King. Lo stile emancipato della Joplin fu votato alla difesa dell’uguaglianza fra bianchi e neri e sostenuto da una particolare ammirazione per la musica delle sue cantanti blues preferite. Anche per questo, prima della propria morte acquistò una lapide più dignitosa per la cantante nera Bessie Smith, deceduta a seguito di un incidente stradale e non soccorsa subito per via del colore della sua pelle.

    Sempre nel 1969 fu fermata dopo il concerto tenutosi il 17 novembre a Tampa, stato della Florida, schedata e denunciata dalle forze di polizia con le accuse di disturbo dell’ordine pubblico e linguaggio volgare e osceno tenuto sul palco, la corte decretò poi in suo favore, in quanto esercitava la libertà di espressione.

    È lei la protagonista della canzone di Leonard Cohen Chelsea Hotel #2, nella quale il cantautore canadese rievoca una loro fugace storia avvenuta tra le lenzuola del mitico hotel.

    La morte

    Il 4 ottobre 1970 Janis Joplin fu trovata morta nella stanza di un motel di Hollywood: l’esame autoptico ipotizzò una morte accidentale causata da overdose di eroina. Fu trovata 18 ore dopo il decesso con il viso riverso sul pavimento, con fuoriuscite di sangue, ormai coagulato, dal naso e dalla bocca; il corpo era incuneato fra il comodino e il letto, e da ciò si deduce la mancanza di qualsiasi riflesso teso a evitare l’ostacolo

    Il corpo dell’artista fu cremato al Westwood Village Memorial Park Cemetery, e le sue ceneri furono sparse nell’Oceano Pacifico.

    continua

     

    Autore
    ADOLFO PACCHIONI

    Una vita passata dai clienti a vendere il prodotto più difficile e discutibile del mondo – la pubblicità -, cercando di metter d’accordo la creatività sviluppata in agenzia con il senso pratico e, spesso, la poca a volte totale impreparazione dei direttori marketing  delle aziende clienti.
    Oggi esodato (in)felice, si occupa del suo prodotto preferito: la musica. In qualità di musicista non professionista e di autore di articoli sul suo blog History of rock  http://adolforock.blogspot.it/ .
    A breve l’uscita del suo nuovo CD – prodotto con la sua band Avalon Legend – “ Un mondo per sognare”: pop rock venato di progressive con testi in italiano.
    Adolfo pacchioni si occupa anche di temi sociali e politici in quanto membro dell’Associazione culturale Bottega Partigiana (http://bottegapartigiana.org/).

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