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    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Cari Califfi, non avete capito nulla
    Costume e società

    Cari Califfi, non avete capito nulla

    Rita CugolaBy Rita Cugola25/09/2014Nessun commento4 Mins Read
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    Califfato
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    Non avete capito niente, cari califfi del terrore. Il pianeta non è diviso in due: voi, gli “eletti” dal cielo, da una parte; il resto dell’umanità dall’altra.

    Mettetevelo bene in testa: il sogno di imporre ovunque le regole assurde (nonché anacronistiche) di un presunto califfato – frutto evidente delle vostre menti deliranti – è destinato a non avere alcun seguito, malgrado i gesti eclatanti che continuate a compiere per piegare il mondo al vostro ridicolo volere. Nessuno intende cadere nella trappola che cercate di tendere all’intera umanità.

    Sostenete di disprezzare la vita e ribadite un amore viscerale per la morte: allora perché vorreste regalarla all’Occidente? Se morire è per voi così importante organizzatevi e inaugurate qualche festoso happening all’insegna del suicidio (vostro) di massa. Sarebbe più divertente, non vi pare?

    Non avete alcun rispetto né per il prossimo né tantomeno per voi stessi. Lo dimostrate quotidianamente, in ogni cosa che fate.

    Certo, siete abili registi. I video che diffondete in rete paiono piccoli capolavori dell’horror, d’accordo. I proclami con cui inondate l’etere, ossia i messaggi preventivamente redatti a tavolino e abilmente recitati da chi di dovere – vittime o carnefici poco importa – al momento opportuno, sono parole destinate a svanire nell’aria del deserto (tanto per citare l’ambiente a voi caro).

    Guardatevi allo specchio almeno una volta, sempre che non sia un peccato, beninteso: siete “uomini” o animali (con tante scuse a questi ultimi per il paragone azzardato)? Con quelle barbe incolte, quegli abiti sgualciti e sporchi, quegli occhi dall’espressione truce… Impossibile non provare ribrezzo.

    E la vostra presunta abilità politica, poi! L’attenzione che prestate al governo dei territori passati sotto il vostro dominio rappresenta chiaramente soltanto una futile propaganda pubblicitaria. Non siete nemmeno capaci di ammettere il trascorrere del tempo, se ancora non vi siete accorti di vivere nel Medioevo, e pretendete di occuparvi della realtà moderna che vi circonda?

    Fingete di occuparvi del benessere sociale con accorte politiche di welfare, volete tutelare i deboli. Finanziate e costruite strutture sanitarie per garantire a tutti coloro che avete reso schiavi di ricevere qualche sorta di assistenza (maldestro tentativo di ricalcare l’antica formula ben nota dello scambio di favori tra parti opposte?), pur non disponendo né di personale adeguato né di medicinali.

    Davvero credete con questo di rendervi credibili agli occhi del mondo? Assolutamente no. Così come non siete affatto temibili, malgrado le teste che continuate a brandire come trofei di guerra davanti alle telecamere.

    Le vostre donne vi odiano. Le nascondete sotto mantelli soffocanti, ve ne servite per assicurarvi una (in)degna discendenza. A nessuna di loro piace essere infibulata per un vostro capriccio. E trovatemene una – una sola – felice di sposarsi a tempo determinato con qualcuno di voi solo per soddisfare i vostri sordidi istinti bestiali.

    Se non avete alcuna considerazione dei desideri e delle aspirazioni altrui è perché voi stessi ne siete privi. Esercitate la violenza “in nome di Allah”: ignorate di essere in tal modo anche sacrileghi?.

    Non avete capito niente, cari califfi del terrore. Il pianeta non è diviso in due: voi, gli “eletti” dal cielo, da una parte; il resto dell’umanità dall’altra.

    Quella che cercate invano di giocare non è una partita a scacchi di scarsa portata: è una contrapposizione tra civiltà e barbarie ed è perfettamente inutile ricordarvi a quale categoria appartenete.

    Citate spesso qualche versetto coranico per assicurarvi un minimo di autorità. Tuttavia è evidente che non avete mai neppure sfogliato il Corano. Probabilmente a suo tempo qualcuno vi avrà fatto imparare a memoria citazioni manipolate ad hoc e adesso voi le ripetete come pappagalli, convinti di possedere le chiavi della Verità.

    Siete patetici, attorniati dall’aura di crudeltà che vi è propria. Immaginavate forse che il mondo sarebbe caduto ai vostri piedi?

    Quello che siete riusciti a ottenere finora è un’alta visibilità mediatica e una cospicua ricchezza. Nient’altro.

    Pero, pensandoci bene, un piccolo miracolo l’avete compiuto. Siete riusciti ad arrivare dove il vostro predecessore Osama bin Laden aveva volutamente fallito.

    Grazie a voi è infatti scomparso il divario di ostilità che si era aperto tra Oriente e Occidente (lo “scontro delle civiltà” caro a Samuel Huntington).

    Oggi infatti musulmani, ebrei, cristiani si ritrovano uniti. Uniti nella fede in un unico Dio. Uniti nella necessità impellente di pacifica convivenza. Uniti nel rispetto dell’esistenza stessa come valore inestimabile. Soprattutto uniti contro di voi, che vi servite di una visione distorta della religione per arrogarvi il diritto di decidere i destini altrui.

    Vedete? Volevate smembrare uomini e stati. imporre a chiunque le vostre leggi arcaiche, esportare l’idea del califfato da un capo all’altro della terra. Invece avete contribuito a rafforzare la solidarietà tra individui delle più svariate culture e tradizioni. Il destino vi ha riservato una bella beffa, non credete? E ricordatevi: è solamente l’inizio.

     

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    Rita Cugola
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    Milanese del ‘59 è giornalista professionista da molti anni. Nel periodo universitario si è dedicata alle recensioni musicali e cinematografiche su istanza di Amica, Cosmopolitan, NoiDonne, Il Borghese). In seguito si è però specializzata in questioni di politica estera e problematiche sociali internazionali (con peculiare attenzione all’universo femminile islamico e al fenomeno discriminatorio globale), scrivendo per svariate testate nazionali, tra cui Panorama.it, La Padania, La Stampa e Il Fatto Quotidiano. Già autrice e conduttrice di programmi giornalistici di approfondimento in emittenti private e tv locali ha deciso di creare un blog su tematiche di geopolitica internazionale (LOOK BEYOND, ritacugola.wordpress.com). Appassionata di egittologia, sufismo e filosofia ha lavorato a lungo con (Sp)Hera, mensile di storia, archeologia ed ermetismo. Per un triennio è stata condirettore di Alganews (magazine online fondato da Lucio Giordano). Attualmente scrive per Dol’s Magazine e il mensile Storica (gruppo RBA). Grazie alla conoscenza di quattro lingue (oltre all’Arabo che sta studiando nel tempo libero) collabora attivamente con la Libreria Islamica/Edizioni Al Hikma, traducendo testi ancora inediti di carattere filosofico/religioso.

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    Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare barriere e confini, ai cambiamenti, alla PACE.
Protagoniste di una sfida femminile secolare che nessuna guerra potrà negare. Nessun futuro potrà prescinderne.

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La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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