Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • Musica con vista 2025
    • Donne di pace e di guerra
    • Non siamo sole
    • La solitudine dei non amati
    • Monia Romanelli artista, pittrice, stilista, curatrice di mostre e poetessa
    • LADRI E LADRUNCOLI
    • L’amico fedele
    • Almost Real: quasi vero a Torino
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      Musica con vista 2025

      By Dols10/06/20250
      Recent

      Musica con vista 2025

      10/06/2025

      Donne di pace e di guerra

      09/06/2025

      Non siamo sole

      09/06/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Se questa è informazione…
    Costume e società

    Se questa è informazione…

    DolsBy Dols12/01/2013Updated:01/07/201410 commenti6 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    di Caterina Della Torre

    Ero attonita durante l’ultima puntata di ”Servizio Pubblico” di Santoro di giovedì 10 gennaio su la 7 dedicata a Silvio Berlusconi. Attonita perchè mi aspettavo altro, forse un ‘a fondo’ che la Gruber su ”Otto e mezzo” non era riuscita a portare. Forse per troppa ”eleganza”, mi ero detta, o forse perchè con cotanto ospite bisognava usare toni ”fonici” più elevati e più forti ed argomentazioni più stringenti ed accusatorie. Perchè  c’erano tutte, insieme alle menzogne e i continuativi stereotipi utilizzati,  e speravo che Travaglio su ”Servizio Pubblico”  lo avrebbe messo alle strette. Invece anche lui sembrava silenziato dalla presenza dell’ammaliatore che attaccava per non difendersi.

    Anche le due intervistatrici che alla fine sono state le uniche che gli hanno avanzato accuse fondate e concrete,  sono state messe a zittire dal super ego del presentatore.  Due grandi ego a confronto, l’avrei intitolata la puntata. Questa non è nè informazione, nè politica.

    Insomma sono rimasta disgustata e amareggiata. Ma non essendo capace di scriverne obiettivamente, preferisco riportare un bell’articolo di Sabina Ambrogi su Goleminformazione, che condivido pienamente.

     

    Servizio Pubblico: perché ha vinto il berlusconismo

    Le battute, alcune delle quali efficacissime (quella che non può chiamare il centralino di Mediaset è forse una delle migliori), hanno trasformato la trasmissione in un varietà. Tutto c’era meno che la politica: l’Italia di oggi.
    Servizio Pubblico: perché ha vinto il berlusconismo
    Santoro sbanca l’auditel e ovunque si celebrano gli ascolti della serata di Servizio Pubblico: 8.670.000 gli spettatori pari al 33,58% di share. L’ eccezionalità dell’ evento ha giocato il ruolo decisivo: da quasi dieci anni i due si insultavano da lontano e da dieci anni Santoro e Travaglio hanno fatto della guerra contro Berlusconi il centro della loro carriera.

    E’ vero come faceva notare il conduttore all’ex premier : “ammetterà che lei è un bell’argomento…” e che “ appena scriviamo dieci pagine già n’ha fatte e dette altre cento”, ma è vero anche che la polarizzazione su alcuni argomenti, i magistrati e le inchieste, i lavoratori che urlano in massa con Ruotolo in mezzo, le donne usate come strumento di indignazione con sottofondo di moralismo, hanno reso il confronto televisivo di Servizio Pubblico un concentrato degli ultimi dieci anni di politica italiana, basata sul come si appare, sulla quantità di scempiaggini dette, con il pubblico consapevole che le accetta come si fa a teatro.
    In mezzo, mancavano i giornalisti e le domande.

    E’ vero che l’anno di Monti ha molto attutito il clima di rabbia ma non si è chiesto nulla, dati alla mano, su cosa abbia fatto dell’istruzione, dei cervelli fuggiti all’estero, del rapporto con la chiesa, con l’industria, con il lavoro. Si poteva chiedere dell’omofobia, delle spese per la difesa, dei soldi negati alla sanità, della chiusura dei teatri. Si potevano fare domande anche generiche sulla famiglia, sulle donne e i loro diritti. Avrebbe negato tutto, ovviamente, straparlato, pasticciato i dati, ma almeno loro avrebbero fatto il loro mestiere. Perfino la battuta delle scuole serali poteva essere una riflessione sulla dispersione scolastica, invece è diventata una gag.

    Costamagna e Innocenzi, le due bionde schierate sperando che il vecchio satrapo cadesse nel trabocchetto del solito complimento, sono state le uniche a fare delle domande reali, mentre i capi show si battevano sullo stesso terreno da cabaret, con delle punte di massima inutilità come il commento dell’espressione di Merkel mentre lui, ovviamente, ha potuto dire che parlava con Erdogan per salvare la candidatura di Rasmussen.

    Tale predominanza dello spettacolo, con una certezza da parte di entrambi del colpo grosso degli ascolti, hanno fatto emergere un po’ ovunque nei social network che Berlusconi abbia giganteggiato. E’ vero. Solo che non ha prevalso lui appunto, ma il berlusconismo. La sottocultura, la mancanza di misura, la politica ridotta a cabaret per vecchi incipriati, hanno trasmesso un messaggio finale infantile e per questo angosciante.

    Così, non è la “vittoria di Berlusconi”, ma è la percezione collettiva che abbia vinto Berlusconi il punto centrale della serata. Il berlusconismo è una categoria culturale talmente introiettata nell’anima del paese da risuonare vittorioso perché il pubblico ha percepito familiari le menzogne, le frasi da bauscia, la vanitosa autoironia che ridiventa tracotanza, l’odio celato dietro il sorriso, la battuta per scavallare le difficoltà, il ricorso alla categoria “comunista” e ai magistrati che gli hanno impedito di compiere quello che non è riuscito in venti anni.

    A questi topoi narrativi non si è opposto “altro” ma qualcosa di complementare. L’uno che gli dà del delinquente ladro, l’altro che lo accusa di diffamare, le battute poi, alcune delle quali efficacissime (quella che non può chiamare il centralino di Mediaset è forse una delle migliori), hanno trasformato la trasmissione definitivamente in un varietà. Tutto c’era meno che la politica. Ossia l’Italia di oggi.
    Spicca, a riprova di ciò il commento dell’ Huffington Post che nel celebrare gli ascolti della tv ha parlato di una strepitosa novità : “Servizio Pubblico sfonda ogni parametro televisivo, porta a un nuovo livello la comunicazione politica”. In realtà era solo una sintesi di questi anni.

    Un altro precedente, ancora più squallido fu quello del “ confronto” Costamagana Carfagna. La prima, incamerate tutte le stigmate del berlusconismo (forse per aver lavorato così a lungo al tg4) fece un’ intervista a Mara Carfagna riuscendo nel non facilissimo compito di farla giganteggiare. Anziché metterla alle strette su cosa non avesse fatto per le donne, sulle sue ridicole e dispendiose battaglie del velo e del burqa, si avventurò in allusioni sul come avesse acceduto al posto di ministra, che poteva essere anche uno sgambetto, ma doveva essere finale.

    Si potrebbe replicare che così va la comunicazione in tv, che questi sono i media e il giornalismo, che ha bisogno di pubblicità per sopravvivere. E’ vero.

    Questo match ha però un altro precedente illustre che non va dimenticato: Berlusconi e Oliviero Diliberto a Matrix nel 2006. Moderava all’ epoca Mentana. Una raccapricciante predisposizione dello studio con plaudenti tifoserie, ognuna per la parte avversa, devono rammentare anche quali responsabili abbia questo modo di fare televisione e ancora una volta nelle televisione di chi sia nato il modello adottato da tutti. Diliberto ne uscì trionfante. Anche lì, con Berlusconi che dava del comunista, si contraddiceva, mentiva sui dati, ritrattava, faceva battute. Senza un solo momento lasciare la presa, pur concedendosi feroce ironia, Diliberto sezionava le menzogne, le capovolgeva, sciorinava dati entrava e usciva dalla battuta e dalla analisi profonda a suo piacimento. In poche parole era un politico informato (al di là della condivisione che si può avere per le sue idee) che sgominava l’avversario con le armi dell’intelligenza. Era appunto altro, rispetto a lui.

     

    berlusconi santoro servizio pubblico Travaglio
    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Avatar photo
    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

    Related Posts

    Musica con vista 2025

    10/06/2025

    Donne di pace e di guerra

    09/06/2025

    Non siamo sole

    09/06/2025

    10 commenti

    1. ernesto sichera on 12/01/2013 14:58

      cominciamo con dire che l’informazione è ben altra cosa da quella dei talk show dove la legge dell’audience imperversa e c’è sempre una regola che il vero giornalismo, per intenderci quello dei Biagi e Montanelli, dovrebbe rispettare, le domande non vengono predisposte prima per dare modo di preparare la risposta.
      l’attesa del confronto era molta ma dall’editto bulgaro a oggi è passata molta acqua sotto i ponti, Santoro e Travaglio hanno creato nel frattempo un business dietro un certo tipo di informazione e probabilmente, come in questo caso, le due esigenze reciproche si sono venute incontro, al cavaliere bungatore l’audience della prima serata, al business santoriano lo share televisivo e l’introito pubblicitario.

      Reply
    2. Avatar photo
      Dols on 12/01/2013 17:46

      Ma Santoro è un giornalista non uno showman….

      Reply
    3. Marta Ajò on 12/01/2013 17:49

      Io vorrei sintetizzare così:
      uno spettacolo comico appena divertente,un po’ patetico visto che c’era di mezzo un anziano, se si trattasse di spettacolo.
      Trattandosi di una trasmissione preelettorale penso che un candidato premier o comunque in corsa per la guida del Paese, che fa il buffone, il guitto, il bullo e il patetico (vedi esborso alimenti moglie) non può essere considerato all’altezza del mandato che chiede. Punto.
      L’unico che l’ha detto è Ferrara.

      Reply
    4. Avatar photo
      Dols on 12/01/2013 18:30

      Ma Ferrara non era berlusconiano?

      Reply
    5. paolam on 12/01/2013 20:03

      Non può essere considerato all’altezza del mandato, certo, ma da coloro che dispongono dei minimi strumenti culturali per trarre questa deduzione (non sto parlando del grado di istruzione, a scanso di equivoci) e di questo minimo non dispone più una larghissima fetta dell’elettorato italiano, educato dai trentanni della televisione mediaset-style. E questo lo sapevano i due capocomici della serata.

      Reply
    6. Avatar photo
      Dols on 12/01/2013 20:13

      Io comunque ho intenzione di boicottarlo. Ricordo una volta che lo avevo incontrato al salone del libro a Torino e gli avevo stretto la mano complimentandomi. Ora non lo farei più Anche lui si è fatto vecchio ed e’ invecchiato male. Se la rete vale qualcosa mandate un giro ”boycott Santoro”

      Reply
    7. ernesto sichera on 13/01/2013 09:12

      Santoro è ancora un giornalista?

      probabilmente si ma molto distante dai Biagi e Montanelli…

      Reply
    8. caterina-torre-hp
      Caterina Della Torre on 13/01/2013 12:39

      E dire che era del pci. I tempi cambiano, l’ego rimane…

      Reply
    9. Antonio Atzeni on 13/01/2013 14:15

      Uno spettacolo pre-organizzato da ambo le parti.

      Reply
    10. caterina-torre-hp
      Caterina Della Torre on 14/01/2013 16:52

      di Lucia Mosiello

      Insomma e’ da giovedi’ scorso che, dopo avere visto la trasmissione Servizio Pubblico, alla quale ha partecipato Silvio Berlusconi che mi scervello per cercare di capire in effetti di cosa si e’ veramente trattato. Assodato che non si e’ trattato di un confronto politico, ne’ di un comizio, ne’ di dell’occasione per parlare ed approfondire il programma elettorale di Berlusconi e dopo avere appreso dell’enorme indice di ascolto ottenuto, sono arrivata alla conclusione che si e’ trattato di fatto di un incontro diciamo romantico tra il Sig.B e gli Italiani, almeno con quelli che sono da tempo sedotti dal suo modo di fare e dalle sue argomentazioni. Si e’ trattato di un tete-a-tete con i telespettatori e oggi (come in passato) potenziali elettori che seguono ormai da vari decenni i programmi nei quali gli ospiti dei salotti televisivi seducono gli ascoltatori con la descrizione di scenari e situazioni fantastiche e fantasiose, verosimili alla vita vera, ma sicuramente piu’ belli e rassicuranti, dove tutto sembra possibile e migliore della condizione nella quale si vive la propria quotidianita’. E allora, messo a suo agio dalla mancanza di un serio contradditorio e della concretezza della discussione, il Sig.B. ha sfoggiato con calma, perizia e competenza la sua arte amatoria e seduttiva nei confronti degli Italiani che ancora lo apprezzano e lo stimano, mostrando proprio ancora una volta la sua capacita’ di farli sognare ed assaporare la soluzione di ogni problema, a portata di mano facilmente, purche’ possa tornare a governare il nostro Paese.

      La trasmissione Servizio Pubblico, ha di fatto preparato e fornito al Sig.B. quella sorta di alcova nella quale molti Italiani si sono abbandonati piu’ volte al sogno di avere trovato finalmente la persona giusta per governare, non importa come, l’importante e’ che Lui sa come si fa e questa sensazione Berlusconi l’ha trasmessa certamente, da mattatore e conoscitore del mezzo e dei tempi televisivi, ha potuto iniziare nuovamente quell’opera di seduzione della quale molti hanno bisogno necessariamente per abbandonarsi all’oblio e dimenticare i problemi nei quali si trovano. E si sa che quando si fa l’amore, il resto puo’ anche aspettare.

      Reply
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    https://www.dols.it/2025/06/10/musica-con-vista-20 https://www.dols.it/2025/06/10/musica-con-vista-2025/
    Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare barriere e confini, ai cambiamenti, alla PACE.
Protagoniste di una sfida femminile secolare che nessuna guerra potrà negare. Nessun futuro potrà prescinderne.

https://www.dols.it/2025/06/09/donne-di-pace-e-di-guerra/
    https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-n https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-non-amati/

La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
    Post su Instagram 18090652831721010 Post su Instagram 18090652831721010
    Post su Instagram 18048668675601778 Post su Instagram 18048668675601778
    Post su Instagram 17876335017241317 Post su Instagram 17876335017241317
    Post su Instagram 18063607010115356 Post su Instagram 18063607010115356
    De bello a Gresart De bello a Gresart
    Post su Instagram 18117014455479037 Post su Instagram 18117014455479037
    Post su Instagram 18227739895291385 Post su Instagram 18227739895291385
    Recensione di Adriana Moltedo Recensione di Adriana Moltedo
    Recensione di Erica Arosio Recensione di Erica Arosio
    Post su Instagram 17959636775930644 Post su Instagram 17959636775930644
    Ho visitato di recente la bellissima mostra Un alt Ho visitato di recente la bellissima mostra Un altro sguardo Opere dalla Collezione Gemma De Angelis Testa a Villa Panza, (Varese). aperta al pubblico dall’11 aprile al 12 ottobre 2025 che rappresenta l’inaugurazione di un ciclo espositivo dedicato al tema del collezionismo come espressione di un pensiero e strumento di indagine del presen

https://www.dols.it/2025/05/26/un-altro-sguardo-e-gemma-de-angelis-testa/
    Pianocity con Chiara Schmidt Pianocity con Chiara Schmidt
    YUKINORI YANAGI ICARUS 27.03 – 27.07.2025 mostr YUKINORI YANAGI
ICARUS

27.03 – 27.07.2025
mostra in corso – navate
    Post su Instagram 18278106160281511 Post su Instagram 18278106160281511
    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

https://www.dols.it/2025/05/22/fuori/
    https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lin https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lingue-porta-dappertutto/

Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
    Post su Instagram 18032179283653753 Post su Instagram 18032179283653753
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    non fu l’amore

    Non fu l'amore
    non fu l'amore

    Di cibo e di amore

    Di cibo e di amore - Marta Ajò - copertina

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK