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    Dol's Magazine
    Home»Pari opportunità»Non solo donne II – Uomini maneschi
    Pari opportunità

    Non solo donne II – Uomini maneschi

    Antonio TuriBy Antonio Turi16/07/2012Updated:01/07/201412 commenti1 Min Read
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    di Antonio Turi

    Alle donne piace determinato (l’uomo). Che poi può rivelarsi anche manesco?

    Così afferma  provocatoriamente Antonio Turi nella sua rubrica settimanale.
    Ma sarà poi vero per tutte?

    ”Se si cammina per una strada di periferia o di un quartiere degradato, si potrà assistere a moltissimi episodi nei quali donne sono fiere della prepotenza e della intimidazione fisica esercitata dagli uomini che hanno accanto. Gli stessi uomini che a casa le picchieranno. Ma per quelle donne va bene così, è un prezzo che accettano di pagare alla realtà della vita in cui devono operare.

    Allora mi chiedo: non è che la lotta alla violenza sulle donne condotta come è condotta è solo un giochino snob per una elite lontana dalla realtà della vita?”

    accettazione Antonio Turi Donne Donne snob violenza
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    Antonio Turi
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    Antonio Turi è nato il 6/7/1960 a Barletta. Giornalista scrittore, ha collaborato con la gazzetta del mezzogiorno e con le principali testate teatrali italiane e prodotto testi teatrali ottenendo numerosi riconoscimenti, i fra i quali il flaiano, il riccione, il fondi la pastora e l'anticoli corrado. Svolge anche attività come formatore e addetto stampa.

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    12 commenti

    1. Lina on 16/07/2012 14:50

      Signor Turi, voglio sperare che lei stia scherzando!

      Reply
    2. Avatar photo
      Dols on 16/07/2012 16:00

      Quando Antonio mi ha proposto questo tema gli ho detto : ”attento le mie lettrici hanno le unghie”. Ma tutto sommato dato che il suo ruolo è quello di essere una spina nel fianco è giusto che ponga temi del genere che nessun giornale minimamente femminista proporrebbe, perchè è quello che pensa la gente comune, mica tutte sono Lorella Zanardo. Condivido che spesso le donne cercano nella determinatezza dell’uomo un riparo comodo, ma questo poi spesso si tramuta in prevaricazione. E da poi uscirne poi non è facie. Cosa proporre a queste donne: corsi di autostima, scuole di aiuto, o che…?

      Reply
    3. barbara giorgi on 16/07/2012 16:10

      oh Signore del Cielo e della terra e di tutti gli esseri viventi, uomini testosteronici compresi… dacci la forza (a noi donne) di sopportare tutto ciò…. Amen.

      Reply
    4. antonio turi on 16/07/2012 18:17

      bè per essere divertenti i commenti sono anche divertenti, intendo i due contributi, però magari adesso possiamo provare ad argomentare? :-)))))
      p.s. giusto per chiarire, mica sto dicendo che la violenza o giusta o non va perseguita. solo che le polemiche di questi mesi mi sembrano un dibattere molto snob da parte di una comunità di elite che ignora il fatto che in larga parte della comunità sociale odierna per una donna la violenza è sistemica, cioè fa parte di un sistema nel quale si subisce senza fiatare perché poi garantisce delle cose importanti. importanti in quel sistema di vita, ovvi.

      Reply
    5. Lina on 16/07/2012 19:33

      Spett.le redazione Dols
      leggere una frase del genere “non è che la lotta alla violenza sulle donne condotta come è condotta è solo un giochino snob per una elite lontana dalla realtà della vita?” fa venire i brividi. Che a scriverla sia stato un uomo o una donna, è ininfluente. Oltre ad essere una frase molto infelice, è soprattutto offensiva e pericolosa. Stavo per usare altri termini ma …mi sono trattenuta!
      Questo ‘signor’ spina nel fianco, poteva esporre il suo pensiero in modo diverso, più intelligente, costruttivo e rispettoso verso le donne.
      Signor Turi, tutto il suo articolo fa acqua. Una persona determinata (dico persona) non è di conseguenza una persona violenta. Gli uomini che picchiano le donne non appartengono esclusivamente alle zone di periferia o degradate. Però la sua opinione in merito è che le donne che vivono in quartieri degradati accettano di buon grado perchè appartengono a quell’ambiente!!!
      Certo. A quelle donne piace subire violenze fisiche, sessuali, psicologiche. Magari proveranno un immenso piacere pure quando stanno per ucciderle. A loro va bene così. Queste donne non hanno sentimenti come le altre donne che vivono nei quartieri medio alti, non provano dolore, a loro non piacerebbe per niente avere a fianco un uomo dal carattere determinato ma allo stesso tempo rispettoso nei loro confronti. Noooo!! Preferiscono essere picchiate!
      Infine si pone e pone una domanda. Le fornisco una mia personale risposta, di donna che conduce una lotta alle violenze sulle donne da molti anni. Le donne che combattono ogni giorno in prima linea contro le violenze di genere, sono spesso vittime che hanno avuto il coraggio di denunciare, di uscirne, donne che ascoltano e sostengono le vittime, che cercano di educare i giovani al rispetto della persona. Nessuna elite combatte una battaglia solo per hobby (tranne poche eccezioni).
      Noi donne siamo stanche di ascoltare frasi, accuse, giustificazioni. Una violenza è una violenza! Punto. Che a subirla sia una donna povera, una professionista, una prostituta, una clandestina, una bambina, una anziana, una moglie, una sorella, una figlia, una principessa…La sofferenza, il dolore è identico per tutte e le cicatrici che rimangono dentro per tutta la vita, pure.
      Ma è inutile sprecare tempo con gente che non sa nemmeno di cosa parla.
      Vorrei solo informarLa che ciò che ha scritto nel suo articolo lo rende complice e compiacente. Anche questa è una violenza.

      Reply
    6. ROSA on 17/07/2012 08:07

      La domanda finale è un tantino provocatoria ma rischia di essere soprattutto offensiva. Sicuramente l’efficacia delle azioni di contrasto non è ancora sufficiente, altrimenti non ci troveremmo ad aggiornare quasi quotidianamente il totale delle donne morte per femminicidio. Di fronte a ciò possimo cercare di migliorare l’azione delle reti di contrasto, ottimizzare l’uso delle scarse risorse, anche vincere quelle forme di autoreferenzialità che non favoriscono più sinergiche azioni di rete … ma con tutti gli errori che possono esserci e che sicuramente ci sono, faccio molta fatica a pensare che tanti sforzi rappresentino soltanto un giochino snob.

      Reply
    7. Avatar photo
      Dols on 17/07/2012 08:47

      Avevo promesso sul gruppo di facebook http://www.facebook.com/caterina.dellatorredols?ref=tn_tnmn#!/groups/115393375233/ che si è nottetempo impegnato in una strenua riflessione e discussione sul tema di dire cosa ne penso su tutta la situazione ed eccomi qui, su dols.it da cui è partita la questione.

      In realtà sentire parlare di femminicidio in continuazione può portare a due reazioni:
      1 Non se ne può più di sentire di donne ammazzate, bisogna fare qualcosa di serio. Sì ma che cosa? Reazione femminile acculturata (qualcuno direbbe snob:))
      2 Se la solo cercata. Se il loro uomo le picchiava se la sono voluta. Del resto perchè non lo hanno lasciato? Reazione superficiale da uomo maschilista o da donna poco attenta ai propri diritti e alla propria persona.

      Mi occupo di donne da tanto tempo, anche se non di donne violentate (ma forse qualcuna l’ho intervistata) tuttavia cercherò di mediare questi due opposti che non si concilieranno mai se non addivengono ad una conciliazione.

      E’ vero ci sono donne (poche per fortuna) che non avendo avuto un’educazione che le portasse ad avere stima di sè stesse si stendono a zerbino davanti ad un uomo. Ci sono motivi caratteriali, famigliari, economici,rtc ma soprattutto culturali che sottendono questo atteggiamento. Come ci sono uomini che pensanno che una donna debba essere sottomessa (e possiamo fare l’esempio di tanti uomini anche famosi)al loro piacere. Non è necessario andare indietro nemmeno tanto nel tempo.

      Poi ci sono le donne che invece guai a sfiorarle nememno con un fiore o una parola inappropriata.Che si battono per i diritti delle altre donne e che spesso però si arroccano su posizioni di chiusura di fronte all’altra realtà, che esiste e non si può nè canellarla nè ignorarla.

      Fatto sta che le donne continuano a morire. E’ necessario fare qualcosa e non solo un censiento istat. Bisogna educare i figli in primis maschi ma anche femmine al rispetto dell’altro ed a farsi rispettare.

      Ma anche questo prende tempo.
      E allora? Pene più dure per i violentatori? Forse sì, ma senza che questo diventi invece che un deterrente una limitazione al rapporto tra i sessi.

      Oppoosizione chiama opposizione.Quindi controllo, ma educazione e moderazione e alla fine se necessario pena. Ma che sia certa.
      Caterina

      Reply
    8. Tamara on 17/07/2012 09:03

      Grazie Caterina della sintesi !

      Reply
    9. Avatar photo
      Dols on 17/07/2012 09:22

      Tamara non volevo solo fare una sintesi, ma conciliare gli estremi….

      Reply
    10. antonio turi on 17/07/2012 10:23

      provo a riformulare in più spazio il mio pensiero. andando oltre l’intervento di lina, che è certamente una bella appendice del libro cuore ma che si arrampica sul nulla e non centra nessuna delle problematiche che volevo sollevare.

      io credo (la mia è un’opninione. sbagliata? bè, smontatela), credo che il problema della violenza sulle donne sia diventato il balocco di una minoranza acculturata, benestante e molto snob, che ne ha fatto la bandiera di azioni che non hanno nulla a che fare con i reali bisogni delle donne che spesso la subiscono
      la maggior parte delle donne, in italia ma ancor più nel mondo, vive in contesti medio/bassi. più della metà in contesti addirittura degradati. in questi contesti le sberle prese dal compagno/marito costituiscono solo un tassello di una realtà molto più complessa e che le vede subire ben altri tipi di violenza. sono contesti in cui avere accanto un uomo che procaccia il cibo e protegge la prole e la casa rappresenta un vantaggio che può anche essere pagato con qualche sberla.
      ovvio che a nessuna fa piacere essere presa a sberle (per usare un eufemismo) ma potrebbe essere che avendo la possibilità di cambiare la propria vita, queste donne non è dalla violenza del compagno/marito che comincerebbero. potrebbe essere che nella loro percezione prima preferirrebero, che so, cambiare casa, o vivere in un quartiere meno degradato, con più servizi, o avere una posizione economica meno precaria, metteteci quello che volete.
      e allora andare da queste donne come crocerossine per salvarle dal maschio picchiatore però fregandosene del resto della loro vita, ecco che questa cosa potrebbe essere molto snob e pretenziosa.
      spero di essermi spiegato meglio.

      p.s. per favore, smettetela con questa assurdità di volermi trasformare in un paladino o difensore delle viollenza sulle donne o in un maschilista che per non si sa quali vie traverse ne crea le premesse. grazie.

      Reply
    11. Tamara on 17/07/2012 10:29

      Secondo me hai ben riassunto nel punto 2)”se la sono cercata, perchè accetta..”
      l’atteggiamento colpevolmente superficiale di tanti, non tutti naturalmente ma sempre troppi,uomini di tutti i ceti sociali. Possiamo forse dimenticare che quando viene stuprata una donna, mentre ad es.per tornava a casa di notte (è successo pochi giorni fa’ a Milano), la prima e generale reazione maschile è: se stava a casa non le succedeva niente, perchè andava in giro di notte? perchè si vestono in modo provocatorio? ma anche lei ci stava !…
      Per un maschio provocato è normale e lecito che aggredisca una tale donna! Possiamo forse dimenticare l’umiliazione che subiscono le donne che trovano il coraggio di denunciare, quando in Tribunale devono loro giustificare di non aver provocato il povero uomo? Io sono molto sintetica, ma su questo argomento ci sono molti scritti…
      La violenza psicologica (spesso ma non sempre accompagnata da quella fisica) a cui una donna viene sottoposta fin da piccola per accettare la superiorità del maschio è devastante, e porta poi da grande ad accettare e difendere il potere del suo uomo a sentirsi importante accanto a lui, perchè lei da sola è niente, perchè non sarebbe accettata, perchè non ha lavoro e da sola e con figli non può mantenersi, perchè pensa di essere lei colpevole di tutto, perchè ha vergogna e paura, perchè… ! Anche su questo argomento ci sono tanti, approfonditi e seri studi..
      Sono d’accordo con te Caterina, al di la’ delle parole le donne continuano a morire….e l’ultima cosa che qualcuno può permettersi di dire è dare la colpa alla loro incapacità, accondiscendenza, ….!
      La violenza va solo combattuta e punita! con più azioni come dici tu: con l’educazione, con pene severe e certe, con strutture pubbliche che accolgano e sostengono le donne che chiedono aiuto, con associazioni di volontariato, con sensibilizzazione, informazione attraverso tutti i mezzi comunicativi TV, giornali, scuole, ecc…

      Reply
    12. graziamaria on 17/07/2012 20:08

      Un uomo davvero determinato, non ha bisogno di imporsi con la violenza. Di solito la sua donna, che è forte come lui, riconosce le sue doti e volentieri lo segue. Essendo entrambi un buon team, spesso raggiungono degli statu quo, perchè un uomo forte e determinato, non ha paura di mettersi in gioco e confrontarsi con una donna, la sua donna forte e determinata come lui. Quelli che purtroppo cercano la donna sottomessa, casalinga, da appartamento o da passerella, ma da dominare con la propria prestanza fisica, psicologica, economica ecc ecc, sono solo poveretti, che non possono fare diversamente per sopravvivere… ne conosco, e ne ho anche un paio molto vicini fra i miei parenti, diciamo che più passano gli anni e più diventano possessivi e violenti loro, scialbe e intontite le mogli…sono delusi e accusano le donne di ogni cosa, persino le corna di inventano, vogliono calpestarle e distruggerle…specie quando si rendono conto che possono avere il loro corpo,per farne quello che vogliono, anche ucciderle, e mai avranno la loro anima.Ma si può vivere così! Che pena! Secondo me le donne devono parlarsi e aiutarsi fra loro, specie nell’età delle scelte…

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    Caterina Della Torre

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    Redattora del sito internet www dols.it

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    Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare barriere e confini, ai cambiamenti, alla PACE.
Protagoniste di una sfida femminile secolare che nessuna guerra potrà negare. Nessun futuro potrà prescinderne.

https://www.dols.it/2025/06/09/donne-di-pace-e-di-guerra/
    https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-n https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-non-amati/

La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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