Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • Donne di pace e di guerra
    • Non siamo sole
    • La solitudine dei non amati
    • Monia Romanelli artista, pittrice, stilista, curatrice di mostre e poetessa
    • LADRI E LADRUNCOLI
    • L’amico fedele
    • Almost Real: quasi vero a Torino
    • Re Lear è morto a Mosca
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      Donne di pace e di guerra

      By Marta Ajò09/06/20250
      Recent

      Donne di pace e di guerra

      09/06/2025

      Non siamo sole

      09/06/2025

      La solitudine dei non amati

      06/06/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Pari opportunità»Quando la stalker e’ lei
    Pari opportunità

    Quando la stalker e’ lei

    DolsBy Dols01/11/2011Updated:05/11/20112 commenti6 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    di Francesca Spadaro

    “Il passaggio della violenza di genere in genere”
    come di un fenomeno socio-antropologico che coinvolge
    la società e, in primis, lo Stato, nella sua responsabilità”

    Questa volta, una donna non è protagonista di una storia che la vede “vittima” dell’uomo, bensì sua carnefice. La donna in questione è, infatti, una stalker. Questo fatto di cronaca che, da oggi, diventa un caso di giurisprudenza, fa registrare, da un lato, un’inquietante crescita dei reati di stalking, di cui anche la componente femminile ne riveste il ruolo attivo. Dall’altro, però, mette in evidenza come il ruolo della donna-stalker, quando entra nella scena del crimine in veste di protagonista, si distingua da quello

    dell’uomo-stalker, poiché in esso lei investe tutta la sua astuzia, la sua capacità intuitiva e mette in atto le tecniche più sofisticate per elaborare strategie di attacco, ma anche e soprattutto, difensive, per sviare indagini da se stessa e per mettere la vittima in totale difficoltà di dimostrare l’identità della/o stalker.

    Nella fattispecie, è da notare il singolare disegno criminoso messo a punto dalla stalker che, oltretutto giovanissima, aveva “puntato” la sua vittima, probabilmente per vendetta ed esteso, di conseguenza, le sue “attenzioni” anche all’attuale partner. La domanda che la stalker avrebbe rivolto alla nuova compagna del suo ex (“È solo violenza psicologica, non la sapete reggere?») mi conduce tuttavia ad un’attenta riflessione, sia relativamente al suo contesto ma, anche nell’ambito lavorativo, dove ogni giorno, vengono messe in atto delle vere e proprie violenze psicologiche su persone che non sanno proprio come difendersi.

    A questo punto, è necessaria una retrospettiva sul reato di stalking per disegnarne il processo evolutivo nell’epoca moderna, quella del “fenomenismo” a tutti i costi, che ha consentito il passaggio della violenza di genere in genere.
    Il reato di stalking affonda le sue radici nella storia dei rapporti tormentati tra donne e uomini, e si manifesta con atti persecutori rivolti contro la parte che ne decide la fine, per svariate ragioni che vanno analizzate in altri contesti, ma che pur qui richiamano e rivendicano la loro importanza, poiché, anche a causa di alcuni meccanismi che si creano all’interno della coppia e ne incrinano il rapporto, può nascere, nel soggetto già predisposto, la “mania persecutoria” nei confronti della sua vittima, spesso inconsapevole di esserne stata l’imput.

    Ma cosa vuol dire stalking?
    Con tale termine, nell’ambito della previsione normativa, vengono identificate e punite con la reclusione le condotte reiterate mediante le quali si “minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita”.
    Tale è stata la deleteria diffusione di questo fenomeno che, nel 2009, con il decreto legge 23 febbraio 2009 n. 11 “Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori” convertito dalla legge 23 aprile 2009 n.38, è stata, finalmente, introdotta all’interno del codice penale la previsione del così detto reato di “stalking”.
    Per quale motivo, il “fenomeno” sia divenuto una fattispecie di reato, punibile ai sensi del codice penale, trova la sua risposta nell’esigenza di garantire alle vittime di atti persecutori una tutela distinta e maggiore rispetto a prima, perseguendo penalmente il/la responsabile di tali comportamenti, abusivi della libertà personale della vittima e oltraggiosi della relativa dignità.
    Ma non è altrettanto chiaro se l’intento del legislatore sia stato recepito nel giusto segno e se, all’interno della cerchia di chi è adibito a garantire la tutela, si sia mai profilato il dubbio che prevedere una fattispecie di reato e le relative sanzioni, non equivalga affatto, o non completamente, ad arginare il fenomeno, né, evidentemente, a reprimere fantasiosi scenari posti in essere dai nuovi soggetti, autori e autrici del delitto. Mi auspico che, nell’immediato futuro, la previsione normativa modifichi la cultura sociale, elevandola verso una maggiore sensibilità e restituendo alla collettività un risultato in termini di minore propagazione del reato in essere.

    Quali sono gli ambiti più colpiti da questo fenomeno? L’ambito familiare e quello lavorativo, dove le vittime trascorrono la maggior parte del loro tempo a contatto con i/le loro “carnefici”, pur essendo differenti le modalità e le motivazioni dell’originarsi di un caso di stalking, dove, peraltro, è piuttosto tangibile la labilità dei confini tra i due ambiti.
    Il caso di cronaca di cui scrivo, si colloca nell’ambito familiare ma il desiderio di vendetta e la mania di persecuzione per la stalker erano tali da infierire anche sulla sfera professionale della vittima, debordando, quindi, dal limite relazionale fino ad invadere l’ambito lavorativo, forte delle elevate abilità informatiche per distruggerne la reputazione, attraverso sms ed email inviate utilizzando sistemi web che garantiscono l’anonimato, poi falsi profili su Facebook, falsi annunci dal contenuto erotico e denunce di tutti i generi, finanche una lettera con minacce di morte scritta coi ritagli di giornale.
    In conclusione, si vuol qui risaltare l’evidenza di un problema che ha assunto contorni socio-antropologici, inserendosi nel contesto in cui tale fenomeno va a svilupparsi, con maggiore difficoltà di essere individuato, riconosciuto e frenato.
    L’auspicio migliore è che questi segnali di “giustizia”, che provengono dal potere giudiziario, rivolto a condannare seriamente chi è responsabile di aver commesso il reato di stalking, non cedano alla caritatevole richiesta di riduzione di pena, ma, anzi, rinforzino i sistemi correttivi e prevedano per il periodo durante e post reclusione, un recupero dello stato psicologico del soggetto, affinché non possa più cadere nel medesimo reato. Sarebbe altresì auspicabile che lo Stato, nelle Istituzioni che lo rappresentano, si assumesse la responsabilità di questi reati, poiché il loro diffondersi sul territorio nazionale non ingenera un affidamento da parte di chi esige tutela.
    Laddove ogni comportamento posto in essere nei confronti di un’altra persona sia lesivo della sua dignità e ne pregiudichi lo stato di libertà, ciò rappresenta un reato che si perpetra anche alla collettività sociale, unita e solidale, nel rispetto dell’art. 2 della Costituzione.

    ledere la dignità Stalker stalking
    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Avatar photo
    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

    Related Posts

    Nutrirsi è anche comunicare

    26/05/2025

    Il cognome materno è una questione politica

    07/04/2025

    Oltre il conflitto di genere: la strada verso l’equità

    25/03/2025

    2 commenti

    1. Avatar photo
      Dols on 01/11/2011 19:59

      Secondo voi, fino a che punto una dona può essere ”stalker”?

      Reply
    2. laura on 10/10/2015 19:20

      Io penso che questa legge applicata in Italia sia sbagliata. Mi spiego, se una donna è vittima di stalking non ha praticamente tutela, sia perchè spesso non denuncia, sia perchè laddove denuncia non c’è un meccanismo di arresto preventivo e duraturo, anzi è la stessa denuncia a far scattare nel maschio il progetto omicida ! e veniamo al caso opposto, laddove sono proprio le donne ad essere denunciate per stalking, donne che non ucciderebbero una mosca !ma che manifestano solo il proprio disappunto quando usate e spesse volte ingannate, si ritrovano sedotte ed abbandonate !. Ma c’è oltre, ben oltre, in quanto alcuni maschietti che non hanno nessuna intenzione di impegnarsi ma neanche di perdere l’oggetto del proprio desiderio, dal momento che l’oggetto in questione comincia a manifestare un’autonomia di pensiero o decisionale, chiedendo spiegazioni al telefono (oppure di persona), ebbene questi maschietti arrivano a minacciare di denunciare per stalking, al solo scopo di silenziare la donna e renderla priva della capacità decisionale !. Stando così le cose, io penso che questo reato vada notevolmente revisionato, oppure del tutto abolito, ritornando alle singole figure di molestia fisica e psicologica, e se ci sono, percosse

      Reply
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    La solitudine dei non amati, firmato e diretto dal La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
    https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-n https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-non-amati/

La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
    Post su Instagram 18090652831721010 Post su Instagram 18090652831721010
    Post su Instagram 18048668675601778 Post su Instagram 18048668675601778
    Post su Instagram 17876335017241317 Post su Instagram 17876335017241317
    Post su Instagram 18063607010115356 Post su Instagram 18063607010115356
    De bello a Gresart De bello a Gresart
    Post su Instagram 18117014455479037 Post su Instagram 18117014455479037
    Post su Instagram 18227739895291385 Post su Instagram 18227739895291385
    Recensione di Adriana Moltedo Recensione di Adriana Moltedo
    Recensione di Erica Arosio Recensione di Erica Arosio
    Post su Instagram 17959636775930644 Post su Instagram 17959636775930644
    Ho visitato di recente la bellissima mostra Un alt Ho visitato di recente la bellissima mostra Un altro sguardo Opere dalla Collezione Gemma De Angelis Testa a Villa Panza, (Varese). aperta al pubblico dall’11 aprile al 12 ottobre 2025 che rappresenta l’inaugurazione di un ciclo espositivo dedicato al tema del collezionismo come espressione di un pensiero e strumento di indagine del presen

https://www.dols.it/2025/05/26/un-altro-sguardo-e-gemma-de-angelis-testa/
    Pianocity con Chiara Schmidt Pianocity con Chiara Schmidt
    YUKINORI YANAGI ICARUS 27.03 – 27.07.2025 mostr YUKINORI YANAGI
ICARUS

27.03 – 27.07.2025
mostra in corso – navate
    Post su Instagram 18278106160281511 Post su Instagram 18278106160281511
    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

https://www.dols.it/2025/05/22/fuori/
    https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lin https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lingue-porta-dappertutto/

Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
    Post su Instagram 18032179283653753 Post su Instagram 18032179283653753
    https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/ Re https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/

Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    non fu l’amore

    Non fu l'amore
    non fu l'amore

    Di cibo e di amore

    Di cibo e di amore - Marta Ajò - copertina

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK