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    Home»Costume e società»Quello che non poterono le armi lo fecero le idee
    Costume e società

    Quello che non poterono le armi lo fecero le idee

    DolsBy Dols27/10/2011Updated:22/06/20141 commento4 Mins Read
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    di Caterina Della Torre

    Emma Bonino, una donna, mille battaglie. Ci racconta la sua esperienza in Nord-Africa.

    Quelle della generazione delle cinquantenni conoscono Emma Bonino, come la donna che ha osato, appoggiato e sostenuto i diritti della donna in Italia, dal divorzio, all’aborto a mille altre battaglie che hanno portato ad ottenere alcuni diritti di cui noi tutte godiamo, anche se vengono spesso messi in crisi. Non a caso sul Newsweek dell’8 marzo è l’unica donna italiana riportata tra le 150 che hanno scosso il mondo

    Prima di arrivare al suo alto scanno di vicepresidente del Senato, Emma ha vissuto per alcuni anni al Cairo (fino al 2005) dove ha studiato la lingua e si è guardata intorno per capire quei popoli così lontani, ma geograficamente così vicini. In questi giorni di guerre fratricide nel Maghreb, lei è sicuramente una fonte a cui far riferimento.

    Ma chi sono veramente queste donne quando sono a casa loro? Cosa facevano, cosa fanno e cosa faranno?
    Glielo abbiamo chiesto tra una parola e l’altra durante un meeting di Pari o dispare a Milano ( l’associazione di cui lei è presidentessa onoraria, dedicata a contrastare gli stereotipi di genere). Le sue risposte sono frammentarie e brevi, ma rendono sicuramente l’idea di contesti molto più ampi.

    Lei ha vissuto all’estero nei paesi arabi, ne ha studiato la lingua ed addirittura aveva una casa al Cairo in cui abitava. Che ci dice di queste donne che in questo momento stanno vivendo la tragedia della guerra civile in Nord-Africa?
    Avevo una casa, ora da quando sono tornata non più…
    Il tipo di aggregazione femminile esistente in Italia con l’associazionismo, in quei paesi, non esiste, (ricordiamoci che parliamo di paesi con regimi autoritari), ma ero riuscita tuttavia a organizzare un convegno con le donne del Mediterraneo nel 2007 http://www.migranti.torino.it/web/DonneMed.pdf

    Il problema che esiste in questi paesi per ragioni storiche è la mancanza di libertà. Ma nonostante ciò ci sono donne avvocato del maghreb che hanno lavorato sulla posizione della donna nelle loro società rendendola più accettabile dal punto di vista dei diritti umani. Infatti, la posizione della donna, varia da paese a paese, in alcuni la posizione femminile è stata guidata, come in Egitto, o in Marocco per esempio.

    Donne in piazza ve ne erano?
    Certo, non tante quanto gli uomini, ma è già qualcosa che indicava che si stavano liberando di uno stereotipo.
    Sono solo all’inizio.

    Il regime tunisino si è è aperto tramite l’associazionismo femminile molto presente anche in Italia.
    La presenza femminile in politica è scarsa ma qualche donna ai vertici politici comincia a farsi vedere (come in Barhein). Tanto più il regime è chiuso e totalitario e tanto meno ci sono presenze femminili.
    La condizione delle donne in questi paesi è inimmaginabile, spesso quelle di loro che riescono a sfuggire al velo, venendo a lavorare in Europa, pagano poi la tassa quando tornano a casa, sottomettendosi alle abitudini e costumi locali. Ma è un’enorme contraddizione, perché non reggerà.

    L’introduzione delle nuove tecnologie in questi paesi ha avuto un’azione dirompente…
    Assolutamente sì, hanno aiutato i regimi ad emergere. Così che un giorno ci si è chiesto perché era successo così all’improvviso
    Se e ce lo si è chiesto è perché non si è stati ad ascoltare soprattutto i più deboli e ci si è invece interfacciati soprattutto con i regimi. Da qui l’errore apocalittico di intrattenere relazioni commerciali con la Libia perché fermasse gli sbarchi. Li ha fermati è vero…ma per poter internare i dissidenti in patria.

    Comunque il ruolo che hanno avuto le tv private da Al jazeera e Al Arabiya è fondamentale, prima perché parlano in arabo e non in inglese e poi perché ha consentito loro di poter capire che si può essere musulmani ma si può essere anche democratici e votare.
    Queste tv hanno non solo informato su quello che succedeva oltreconfine, ma hanno portato nelle varie nazioni il mondo che esisteva fuori. Ed è così che i regimi hanno perso il controllo sociale..
    Tutto questo malcontento bolliva da anni, ma ricordiamoci che la popolazione è al di sotto dei 30 anni.

    Perciò non è stato improvviso come si vuol fare credere.
    Le nuove tecnologie, dalla tv a skype, a facebook e altri hanno introdotto in questi paesi così chiusi all’esterno la vita che esisteva nei paesi occidentali, togliendo i veli all’ignoto e rendendolo desiderabile. Quindi quello che non hanno potuto le armi, le religioni, i confini…lo ha fatto Internet.

    donne arabe egitto internet
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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    1 commento

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      Dols on 28/10/2011 08:56

      Emma Bonino una donna che voterei come presidente…E voi?

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    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare barriere e confini, ai cambiamenti, alla PACE.
Protagoniste di una sfida femminile secolare che nessuna guerra potrà negare. Nessun futuro potrà prescinderne.

https://www.dols.it/2025/06/09/donne-di-pace-e-di-guerra/
    https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-n https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-non-amati/

La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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