Autore: Marta Ajò

Marta Ajò, scrittrice, giornalista dal 1981 (tessera nr.69160). Fondatrice e direttrice del Portale delle Donne: www.donneierioggiedomani.it (2005/2017). Direttrice responsabile della collana editoriale Donne Ieri Oggi e Domani-KKIEN Publisghing International. Ha scritto: "Viaggio in terza classe", Nilde Iotti, raccontata in "Le italiane", "Un tè al cimitero", "Il trasloco", "La donna nel socialismo Italiano tra cronaca e storia 1892-1978; ha curato “Matera 2019. Gli Stati Generali delle donne sono in movimento”, "Guida ai diritti delle donne immigrate", "Donna, Immigrazione, Lavoro - Il lavoro nel mezzogiorno tra marginalità e risorse", "Donne e Lavoro”. Nel 1997 ha progettato la realizzazione del primo sito web della "Commissione Nazionale per la Parità e le Pari Opportunità" della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il quale è stata Editor/content manager fino al 2004. Dal 2000 al 2003, Project manager e direttrice responsabile del sito www.lantia.it, un portale di informazione cinematografica. Per la sua attività giornalistica e di scrittrice ha vinto diversi premi. Prima di passare al giornalismo è stata: Consigliere circoscrizionale del Comune di Roma, Vice Presidente del Comitato di parità presso il Ministero del Lavoro, Presidente del Comitato di parità presso il Ministero degli Affari Esteri e Consigliere regionale di parità presso l'Ufficio del lavoro della Regione Lazio.

Non pare illogico affidarci a queste giovani donne che non appaiono ancora inquinate e sufficientemente sdoganate per resistere agli attacchi esterni ma anche a quelli che potrebbero venire dalle forze che l’appoggiano. Care noi, che apparteniamo a questa società in cui viviamo ma che in essa a volte avvertiamo disagio; care noi, che abbiamo dovuto fare quasi una rivoluzione per emanciparci ed essere riconosciute come persone; care noi, che ancora non ci sentiamo perfettamente in sintonia con chi ci rappresenta; care noi, che non vogliamo fare un discorso di parte, di simboli, di genere ma piuttosto da cittadine, riflettiamo sulle…

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GLI STATI GENERALI DELLE DONNE,IL PENSIERO COLLETTIVO CHE SI FA AZIONE Da #Expo2015 a #Matera2019 verso il Mediterraneo Il progetto: Riconosciamo l’importanza di poter misurare l’impatto del lavoro delle donne in modo da trasformarlo in una priorità nell’ambito dell’agenda politica. Siamo da sempre consapevoli della nostra responsabilità nel definire un’agenda per uno sviluppo sociale ed economico inclusivo e per la sostenibilità ambientale. Crediamo che tale obiettivo possa essere conseguito grazie ad un processo di cooperazione anche internazionale che metta in evidenza il valore delle donne in quanto fonti di creatività e innovazione per lo sviluppo sostenibile, per il necessario…

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“Politica”, parola che comunemente definisce le azioni messe in campo per il governo della nazione, città, comunità; i cittadini ne eleggono i rappresentanti che dovrebbero, a loro volta, mettere in atto buone prassi per ben governare nell’interesse collettivo. Ciò che può sembrare una saccente verità, purtroppo non sempre appare così lineare e spesso, la sola parola, genera confusione e malumori. La perdita di fiducia in essa, quando si manifesta ne è certamente l’aspetto più visibile, la conseguenza più pericolosa. Nel nostro Paese (e non solo), essa è stata nel tempo ingenerata da alcuni comportamenti della classe politica. Frequenti sono stati…

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Chi la vuole cruda, chi la vuole cotta. Meglio competente. Non siete contente? O non vi va mai bene niente? Per carità, siamo abituate a doverlo essere, di tutto o quasi, delle briciole, pezzettini, crosta e mollica. E’ che ci piacerebbe il pane fresco di forno, profumato, con gli ingredienti giusti, necessari alla sua lievitazione. Perché sono quelli che dalla ricetta passano al buon risultato. Ancora, come la vorresti questa ministra delle pari opportunità? Di mezza età? Una virago che battei pugni sul tavolo o una gentile signora che abbozzi davanti alle prepotenze? Oppure giovane, magari bella, rampante e potente?…

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Nella storia della bambina di Caivano nessuno se ne può completamente tirare fuori e in qualche modo è una chiamata in correo. Avevo giurato di non farlo. Perché il lungo corridoio nero in cui si sono di volta in volta arrotolate e srotolate le notizie, i dibattiti, le posizioni individuali, il giornalismo, il voyeurismo, la morbosità, l’appartenenza, il parlato e il virtuale, quel lungo corridoio in cui abbiamo inciampato nostro malgrado e che ci ha condotto infine a varcare la porta che divide dall’orrore, non può fare che male. E quest’ultimo, sia quello vissuto degli adulti come quello delle favole…

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Era il 10 marzo 1946 quando le donne italiane furono chiamate per la prima volta a votare.Trasformate per legge da angeli del focolare a cittadine votanti-esseri pensanti, le donne diedero nei decenni successivi il proprio contributo personale ai cambiamenti del Paese Appartenenti a tutti i ceti, operaie, borghesi, religiose, tutte si accinsero per la prima volta a sperimentare la propria autonomia di voto e di pensiero, all’interno delle urne. Anche se, dentro queste “contenitrici, forse le mani tremavano, accompagnate ancora da scorie di una cultura politica, familiare e culturale bel lungi dal riconoscerle interamente come soggetti autonomi e pensanti;…

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Ristrutturazione non vuol dire rottamazione. La notizia che dalla metà del mese in corso Linda Laura Sabbadini, direttrice del Dipartimento per le statistiche sociali e ambientali dell’Istat non farà più parte dei vertici direttivi  sta suscitando non poche polemiche. La giustificazione di questa assurda esclusione è stata motivata dalla necessità di un rinnovamento dell’Ente. Il fatto in sé potrebbe apparire di normale routine nella logica di un piano di ristrutturazione aziendale, purché questo non vada a minare le strutture portanti, pilastri che hanno reso possibile lo sviluppo dello stesso. L’Istituto Nazionale di Statistica, Istat, è un ente pubblico che si occupa…

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E’ morta Zaha Hadid, la grande architetta dell’armonia delle forme. Nel lungo, faticoso percorso che le donne da sempre hanno intrapreso per essere riconosciute nel mondo per i loro meriti, prima che per il loro genere, quando una di loro, di noi, infrange il tetto di cristallo che ci opprime, quando riesce a volare e il suo volo è visibile e riconosciuto in ogni luogo e da ogni abitante del nostro pianeta, noi siamo felici e grate. Quando una di loro chiude le ali, muore, ci coglie un profondo dolore. E’ così che ci possiamo sentire oggi, dopo avere appreso…

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