La Stitichezza

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Un problema da non nascondere…La stitichezza è uno dei mali più diffusi e fastidiosi che affligge il mondo occidentale. Ne soffrono indistintamente entrambi i sessi con una leggera prevalenza del sesso femminile.

Il concetto di regolarità intestinale è quanto mai soggettivo, se si chiede ad alcuni pazienti se evacua senza problemi, spesso la risposta è che “regolarmente” va in bagno ogni 2-3 giorni.
Questa non è regolarità, una corretta motilità intestinale deve avere una cadenza giornaliera, con emissione di feci dalle caratteristiche ben definite, quantitativamente apprezzabili, di consistenza pastosa, non dura e secca né liquida o estremamente morbida, di colore marrone, non scure o nere , il che potrebbe far propendere per una perdita di sangue interna, né estremamente chiare, indice di mal digestione e assorbimento.
Noi ingeriamo ogni giorno cibo che viene poi scomposto e utilizzato dal nostro corpo, alcune parti vengono scartate e devono essere eliminate.
diureticiIl transito intestinale dura in media 13 ore, quindi è verosimile che ciò che abbiamo ingerito ieri venga evacuato oggi, più permane nel tubo intestinale più si disidrata, causando feci secche e di più difficile eliminazione, più sostanze di scarto potenzialmente tossiche possono dare fastidio alla mucosa dell’intestino.
Una evacuazione dall’odore acido e non particolarmente consistente invece è una spia di una alterazione della digestione, soprattutto della frazione grassa, è importante anche per questa evenienza indagare sul perché e porvi rimedio, il contenuto acido può anche lui dare fastidio alla mucosa intestinale e irritare il plesso venoso, le emorroidi, che sono presenti nella parte terminale dell’intestino.
Una eccessiva stitichezza con feci più dure causa anche lei un aggravio della patologia emorroidale o una sua insorgenza, oltre che ad aumentare i gas causati da una abnorme putrefazione degli alimenti e dal proliferare di batteri che aumentano i processi putrefattivi.
Cosa fare quindi?
Intanto è importante seguire alcune norme igieniche quali bere di più di quanto normalmente si faccia, in genere si beve sempre meno di quanto il nostro corpo abbia bisogno, poi è importante muoversi, camminare, questo rappresenta uno stimolo alla fisiologica evacuazione, evitare gli sforzi anaerobici che invece sortiscono l’effetto opposto facendo contrarre la muscolatura dell’intestino invece che rilassarla.
Poi è vitale curare l’alimentazione, inserendo cibi ricchi in fibra sia solubile che insolubile.
Quelle insolubili accelerano il transito intestinale, quini favoriscono lo svuotamento più rapido, inoltre per le loro caratteristiche” fanno massa”, quindi rendono le feci più consistenti. Queste fibre appartengono al gruppo delle cellulose e le ritroviamo nelle verdure soprattutto quelle a foglia e negli alimenti integrali, soprattutto nella crusca , ma rotolianche nelle mandorle e noci . Le fibre solubili come le pectine e le mucillagini contribuiscono anche loro alla costituzione delle feci aumentandone la pastosità, inoltre hanno la caratteristica di favorire e inglobare dentro la massa fecale grassi e zuccheri, quindi sono un aiuto in chi vuole controllare il proprio peso. Alimenti ricchi in fibre solubili sono la frutta, i legumi,in particolare le lenticchie, i carciofi.
Ma se nonostante tutti questi accorgimenti persiste uno stato di stitichezza, si può passare all’aiuto delle erbe.
Tutti noi conosciamo alcune erbe che sembrano avere un potere miracoloso in termini di efficienza e celerità. Queste erbe hanno principi attivi della famiglia degli Antrachinoni, che agiscono sui nervi intestinali stimolandoli e irritando le mucose dell’intestino. Sono ottimi rimedi per l’urgenza, ma non devono essere usati di routine, perché alla lunga la stimolazione dà un effetto opposto, si deve alzare la dose e alla fine non funzionano più.
Quindi meglio potenziare l’assunzione di mucillagini e fibre privilegiando radici come il Glucomannano, da prendere con abbondante acqua prima dei pasti, una radice che aumenta la consistenza delle feci e stimola in modo meccanico la loro progressione, si trova in comode capsule, ne bastano 2 mezz’ora prima dei pasti.
Altro rimedio naturale sono i semi di psillio o di lino. Entrambi hanno una azione meccanica, aumentano la pastosità delle feci. Basta un cucchiaio da minestra di semi in acqua la sera prima , lasciarli tutta la notte in ammollo, al mattino i semi saranno disfatti, dalla consistenza lattiginosa, si deve bere questo composto. In genere la motilità intestinale si riavvia in modo dolce.
Una tintura madre di aloe, 20 gocce tre volte al giorno è indicata nei casi di stitichezza cronica, altra cura è riequilibrare lo stato intestinale con macerati glicerici di betula pubescens, ottimo drenante, quercus peduncolata che ha una azione normalizzante proprio sula funzione intestinale, da prendere 50 gocce 2 volte al giorno, nella donna può essere utile aggiungere il vaccinium vitis idaea, sempre 50 gocce alla sera prima di coricarsi.
Più semplice e immediata anche una tisana a base di tiglio malva, cicoria e rabarbaro, a cui aggiungere nei casi più ostinati una piccola quantità di senna.
Una buona funzione intestinale ritrovata e mantenuta favoriscono lo stato di ben essere , come sintetizza questa frase di F.Dard “Per essere felici, bisogna dormire molto e defecare bene.

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Profilo Autore

Elisabetta Ravera

Elisabetta Ravera medico chirurgo, specialista in nutrizione clinica e dietetica, naturopata. Ha gestito l'unità di supporto nutrizionale all'Istituto Tumori di Milano, successivamente si è dedicata alla ricerca clinica. e attualmente esercita la libera professione nell'ambito dietologico-nutrizionale a Cogoleto, nella Riviera Ligure di Ponente e a Genova. Collabora con la rivista "L'Altra Medicina" e ha un suo sito internet www.nutrizionearmonia.it.

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