Alle famiglie “family day”

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La mia è una comune famiglia con una mamma, un papà, tre figli e una gatta.
Per domani è stato organizzato a Roma un altro family day ma noi non ci andremo.

 

E’ una manifestazione che cerca di fare leva sulle nostre insicurezze.

La storia ci insegna quanto il fanatismo ci sappia e ci possa manipolare, al di là della nostra singola bontà d’animo e intelligenza.

Nel 1600 si organizzavano prediche pubbliche per alimentare nel popolo la paura verso alcune donne definite streghe.

Si organizzavano veglie di preghiere prima di metterle al rogo.

Oggi bruceremmo quelle donne?

Non credo.

Eppure sono state bruciate invocando Dio.

Facciamo tesoro delle manipolazioni subite dai nostri antenati, in fondo non siamo tanto cambiati nella nostra umana fragilità.

Diffidiamo di chi divide.

Il fanatismo non difende mai il proprio Dio, lo rinnega.

Il buon cristiano diffonde l’amore che incontra, ovunque lo incontri.

La mia è una comune famiglia con una mamma, un papà, tre figli e una gatta.

A coloro che sbraitano nominando il nome di Dio invano, dico

“Non scendete in piazza per difendere la mia famiglia. Ci difendiamo da soli, da voi”.

Forza nuova dice che parteciperà al family day perché ha tutte le carte in regola.

Quali carte servono dunque per essere idonei al family day?

Chiedetevelo, e datevi una risposta.

Sia chiaro che le carte dell’estrema destra e degli organizzatori coincidono.

Abbiamo ricordato l’olocausto in questi giorni. Ricordiamo anche che della segregazione razziale furono complici anche tanti italiani trascinati dalla propaganda nazi-fascista. Si sono pentiti, quando era troppo tardi, quando oramai erano stati complici di tante malvagità.

Se le vostre carte ricordano il messaggio cristiano, se si chiamano solidarietà tra le persone, rispetto per la vita, tutela dei bambini, non scendete in piazza domani.

Non con loro, che vi stanno trascinando dove probabilmente non vorreste essere.

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Profilo Autore

Cristina Obber è nata a Bassano del Grappa il 9 novembre 1964. Iscritta all’ Ordine dei giornalisti, ha collaborato per cinque anni con un quotidiano vicentino. Nel 2008 ha pubblicato “Amiche e ortiche” con Baldini Castoldi Dalai, affresco dolce-amaro dell’amicizia al femminile. Nel 2012 ha pubblicato un libro sulla violenza sessuale, "Non lo faccio più" ed. Unicopli che ha dato vita ad un progetto scuole e al blog nonlofacciopiu.net. Nel 2013 ha pubblicato per Piemme editore il libro Siria mon amour, storia vera di una 16enne italo-siriana che si è ribellata ad un matrimonio combinato. Nel biennio 2009-2010 ha pubblicato con Attilio Fraccaro editore “Primi baci” e “Balilla e piccole italiane”, due libri in cui ha raccolto ricordi del primo bacio e ricordi del mondo della scuola nella prima metà del novecento. Collabora con Dol’s, il sito delle donne on line da svariati anni. Si occupa di tematiche legate ai diritti. Il 25 novembre 2011, giornata internazionale contro la violenza sulla donna, esce il suo primo e-book dal titolo La ricompensa (edito da Emma books), che si apre con una citazione di Lenny Bruce: La verità è ciò che è, non ciò che dovrebbe essere. Il suo ultimo libro è ''L'altra parte di me’’, edito da Piemme, una storia d’amore tra adolescenti lesbiche.

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