Dieta e Sci

0

Dieta e Sci, come avere il massimo dallo sport evitando errori alimentari

Lo sci è uno sport dove il consumo energetico è elevato e l’organismo viene messo a dura prova, soprattutto se si pratica questo sport saltuariamente o solo una settimana l’anno senza una adeguata preparazione muscolare in precedenza.

Anche la corretta assunzione di cibo è importante, spesso si passa dalla scrivania alle piste variando l’alimentazione abituale con la scusa che “si consuma” si ingurgitano molte calorie e alcool che possono dare fastidio al proprio metabolismo e possono causare fastidi che poi si scontano una volta rientrati alla base.

zuppaMa quale è il giusto comportamento da tenere quando si va sulle piste innevate?

Intanto cominciare bene la giornata evitando la tazzina di caffè e via, ma prendendo il giusto tempo per la colazione. Vietato però abbuffarsi con piatti troppo ricchi in grassi ed elaborati, quindi niente uova, pancetta o dolci cremosi , il corpo deve prepararsi allo sforzo fisico e ha bisogno di energia facilmente utilizzabile, quindi via libera a fette di pane, meglio se integrali, con marmellata, una tazza di latte o tè caldo dolcificate con miele, oppure uno yogurt magro e una spremuta di agrumi per aumentare le difese verso il freddo delle piste da sci. Ricordiamoci di portare con sé una manciata di mandorle, ottimo spezza fame, e cercare di idratarsi durante tutta la giornata con liquidi caldi.

Uno stop tra una pista e l’altra consumando una bella banana permette di evitare crampi fastidiosi, questo frutto è una ottima fonte di potassio che è uno dei carburanti per i muscoli,

carneFermo restando che è in genere la sera il pasto principale, è meglio non saltare il pranzo, ma fermarsi per una pausa che, dal punto di vista alimentare, non affatichi troppo il fisico a scapito dei muscoli. Un pasto abbondante richiama sangue nel territorio intestinale per permettere la digestione e quindi lo sottrae proprio ai muscoli che invece devono essere pronti e scattanti per il pomeriggio.

E’ quindi consigliabile pranzare con un piatto caldo, meglio se una zuppa di legumi e cereali o verdure miste, oppure una bella polenta con carne o formaggio , tanta acqua e niente alcolici, come il vino,o superalcolici, ricordiamo che la credenza che queste bevande facciano sentire meno il freddo o ci proteggano dal gelo è errata, la dilatazione dei vasi arteriosi e venosi che invece producono contribuiscono a disperdere calore, invece di incamerarlo. Piuttosto meglio un quadretto di cioccolato fondente, ricompatta l’energia e aiuta a riprendere lo sforzo fisico.

A metà pomeriggio o al rientro in camera, prima di cenare, fare una piccola pausa con un frutto e una tisana calda, aiutano a cancellare la stanchezza meglio di una doccia calda.

Per la sera la parola d’ordine è moderazione, è vero, sono state consumate calorie ma la cattiva digestione o il reflusso è sempre dietro l’angolo, quindi via libera a una pasta o al riso con condimenti poco elaborati, come salsa di pomodoro o con verdure, evitando la panna, un secondo che fornisca una buona quota proteica di qualità come una carne rossa o bianca, accompagnata sempre da verdure a volontà, cotte e crude. E’ consigliabile non eccedere in pasti con cibi eccessivamente grassi, come la raclette ed è meglio assumere dosi minime di alcolici: il rischio è passare una nottata agitata e compromettere l’attività sportiva del giorno seguente.

 

CONDIVIDI

Profilo Autore

Elisabetta Ravera

Elisabetta Ravera medico chirurgo, specialista in nutrizione clinica e dietetica, naturopata. Ha gestito l'unità di supporto nutrizionale all'Istituto Tumori di Milano, successivamente si è dedicata alla ricerca clinica. e attualmente esercita la libera professione nell'ambito dietologico-nutrizionale a Cogoleto, nella Riviera Ligure di Ponente e a Genova. Collabora con la rivista "L'Altra Medicina" e ha un suo sito internet www.nutrizionearmonia.it.

Lascia un commento


3 − tre =