Autore: Livia Capasso

Livia CAPASSO, laureata con lode alla “Federico II” di Napoli in Lettere con indirizzo storico-artistico, ha insegnato Storia dell’arte in vari Licei, dal Nord al Sud del paese. Attualmente risiede a Roma, e coltiva molteplici interessi, coniugando la passione per la Storia dell’arte alle rivendicazioni femministe. Cofondatrice dell’associazione “Toponomastica femminile”, partecipa a progetti didattici per diffondere una cultura di parità tra le giovani generazioni, scrive articoli per testate giornalistiche sulle donne a cui i comuni italiani hanno dedicato o dovrebbero dedicare strade, interviene come relatrice a convegni, organizza mostre sul tema della memoria femminile. Presiede la giuria del Concorso nazionale “Sulle vie della parità”. Mantiene rapporti con le Istituzioni per rivendicare una parità di diritti anche nella odonomastica cittadina. Per piattaforme elearning ha preparato un corso completo di Storia dell’arte e varie lezioni sull’arte di genere. Ha scritto e pubblicato due romanzi, Fotoricordo per una smemorata, in parte autobiografico, e “Donne in trincea”, una raccolta di racconti che hanno per protagoniste donne, eroine del quotidiano.

Scorrendo gli stradari calabresi alla ricerca di intitolazioni femminili, mi sono imbattuta in due figure particolari, una santa – Venere – il cui nome ricorre frequentemente nelle strade della regione e sconfina in Basilicata e in Campania, e una religiosa, suor Scolastica, al mondo Pierina Visentin. La storia di santa Venere ci è raccontata da un frate cappuccino di Cropani (CZ), Padre Giovanni Fiore, che nel 1691 scrisse Della Calabria illustrata. Agatone e Polita, francesi di origine, avevano avuto una figlia in tarda età, chiamata Venera, da cui Venere o Venerina, perché era nata a Locri il giorno di…

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Il Comune di Roma ha voluto rendere omaggio alle donne artiste, intitolando loro diciotto aree di circolazione   Sapevate che il personaggio di Diabolik è stato partorito dalla fantasia di due donne, le sorelle Giussani? E che il busto di Grazia Deledda sul Pincio a Roma è opera di una scultrice sarda, Amelia Camboni? E che Tina Modotti è stata la fotografa ufficiale del movimento muralista messicano? E Benedetta Cappa, detta Benny, non fu da meno del più famoso marito Filippo Tommaso Marinetti, che di lei disse “ Ammiro il genio di Benedetta, mia uguale non discepola”? Il Comune di…

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Tutti ammiriamo i gioielli di corallo. Pochi sanno che tra donne e coralli c’è un rapporto speciale e che il corallo è stato per la donna un’occasione di emancipazione. Questa pietra è il prodotto di una comunità di piccoli polipi che costruiscono, intorno al proprio corpo molle, uno scheletro di carbonato di calcio con funzione protettiva, che poi si colora di rosso per l’ossido di ferro. La parola stessa “corallo” probabilmente deriva dal greco “koraillon”, che significa proprio “scheletro duro”. I polipi crescono uno accanto all’altro, cosicché le secrezioni di calcare si fondono tra loro formando le famose barriere…

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Ci sono cose che tutti vogliono dimenticare. Ma io no. Io della mia vita voglio ricordare tutto, anche quella terribile esperienza che si chiama Auschwitz di Livia Capasso e Maria Pia Strano “Ci sono cose che tutti vogliono dimenticare. Ma io no. Io della mia vita voglio ricordare tutto, anche quella terribile esperienza che si chiama Auschwitz…………..Tutto questo è parte della mia vita e soprattutto è parte della vita di tanti altri che dai Lager non sono usciti. E a queste persone io devo il ricordo: devo ricordare per raccontare anche la loro storia. L’ho giurato quando sono tornata a…

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