LUCREZIA E LE ALTRE

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Dal 27 febbraio al 3 marzo 2019, al PACTA SALONE, in prima assoluta, *LUCREZIA E LE ALTRE, Dal mito le origini della violenza di genere*, di e con Elisabetta Vergani e Silvia Romani, musiche composte ed eseguite dal vivo da Sara Calvanelli, una produzione Farneto Teatro parte del *Progetto DonneTeatroDiritti*.

 

*LUCREZIA E LE ALTRE*

*Dal mito le origini della violenza di genere*

Lucreziaelealtre_fotoIsabellaBalena_2In prima assoluta al PACTA SALONE di Milano dal 27 febbraio di e con Elisabetta Vergani e Silvia Romani, musica dal vivo Sara Calvanelli, regia Elisabetta Vergani

Farneto Teatro torna al mito. Dopo Cassandra, Antigone, Elettra, Elena e Medea, Lucrezia e le altre rappresenta un altro passo nell’indagine sull’origine della violenza.

*Dal 27 febbraio al 3 marzo*2019, al *PACTA SALONE*, in *prima assoluta*, *LUCREZIA E LE ALTRE, Dal mito le origini della violenza di genere*, di e con Elisabetta Vergani e Silvia Romani, musiche composte ed eseguite dal vivo da Sara Calvanelli, una produzione Farneto Teatro parte del *Progetto DonneTeatroDiritti*.

Nel V secolo a.C. in una villa di campagna la nobile Lucrezia viene violentata senza pietà dal figlio dell’ultimo re di Roma, Tarquinio il Superbo. Alle prime luci dell’alba, Lucrezia chiama intorno a sé i suoi cari e si toglie la vita trafiggendosi con la spada: “che nessuna donna
viva più nel disonore!” esclama. La prima voce di donna a levarsi contro la
violenza. Lucrezia non è sola: l’antichità ci consegna le storie di giovani
donne violate dagli dèi o da comuni mortali.

In scena, un coro di tre voci, un’attrice, una studiosa di mitologia classica, una musicista, per andare a ritroso alle origini della nostra cultura occidentale, interrogando il mito classico, i poemi omerici, la letteratura greca e latina, transitando per Shakespeare e arrivando fino alla contemporaneità per riportare alla luce voci e miti che hanno forgiato il pensiero della violenza di genere. “Un coro che, – spiega la drammaturga e attrice Elisabetta Vergani – come nel teatro tragico dell’Atene del V sec, interroghi il passato facendosi tramite per il presente, di frontealla propria comunità. Una riflessione appassionata e civile che ci aiuti a cambiare lo sguardo, a sovvertire le regole della violenza e del possesso, della reificazione dei corpi e delle anime e ci muova a nuova dignità del pensare, sentire e agire comune”.

*I dati della violenza sulle donne*

119 le vittime di femminicidio tra marzo 2017 e lo stesso mese del 2018. Nel nostro paese viene ammazzata una donna ogni 2/3 giorni. Il divario tra violenza subita e violenza denunciata è pari a una voragine, solo il 12% delle donne che subiscono lesioni, percosse, minacce, violenze sessuali, maltrattamenti e atti persecutori denuncia e, nonostante il dipartimento
delle Pari Opportunità in questi anni abbia triplicato i fondi, e le case rifugio e i centri antiviolenza siano raddoppiati, la strage continua. E le donne che trovano il coraggio di denunciare, spesso sono sole: la reazione del partner violento sovente arriva prima della giustizia. Una strage infinita.

*Elisabetta Vergani*. Attrice e autrice.

Diplomata presso la Scuola Civica d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di
Milano. Ha recitato in teatro con Giorgio Strehler, Marco Baliani, Gabriele
Vacis, Silvano Piccardi, Massimo Greco, Paola Rota, Marco Sgrosso ed Elena
Bucci; al cinema con Giuseppe Bertolucci, Gabriele Salvatores, Maurizio
Nichetti, Massimo Bettini. Dal 1992, dirige, insieme a Maurizio Schmidt, la
compagnia teatrale Farneto Teatro, con la quale ha realizzato il ciclo
ventennale de *Il Teatro fuori dal Teatro*, spettacoli di prosa in luoghi
non teatrali, quali castelli, ville, piazze, ex-fabbriche, stazioni
ferroviarie con testi quali: “Sogno di una notte di mezza estate”, “La
dodicesima notte”, “Un uomo è un uomo”, “Arlecchino militare”, “La
Mandragola” e, in ultimo, “Il Decameron” per Expo 2015. Dal 2004 ha curato
e interpretato il progetto *Le Eroine del Mito*: cinque spettacoli dedicati
a Cassandra, Medea, Antigone, Elektra e Elena. L’ultima drammaturgia di
Medea di Christa Wolf è andata in scena al Teatro Franco Parenti di Milano
nel febbraio 2016. Nel 2012 ha scritto e interpretato un omaggio alla
poetessa Antonia Pozzi: “L’infinita speranza di un ritorno”, diventato nel
corso del tempo un ciclo di spettacoli, letture, interventi e
collaborazioni con diversi artisti dal titolo *Buon Compleanno Antonia*. Da
marzo del 2014 ha scritto, coordinato e interpretato “Buon Lavoro”: un
report teatrale sul mondo del lavoro con particolare attenzione alle donne
e ai giovani. Ha inoltre collaborato con varie Università milanesi –
Statale, Cattolica e Iulm – tenendo lezioni sul Mito Greco e la riscrittura
contemporanea dello stesso e nel 2015 ha diretto presso la Facoltà di
Scienze Politiche un laboratorio di scrittura teatrale sui temi del lavoro.
Ha realizzato radiodrammi e trasmissioni radiofoniche. Conduce laboratori
di scrittura e narrazione teatrale nelle carceri di Opera e Bollate.

*Silvia Romani*è professore di “Religioni del mondo classico” e “Mitologia
classica” all’Università Statale di Milano. Si occupa in particolare di
miti femminili e di ritualità antiche. Fra le sue più recenti pubblicazioni
si possono ricordare “Il mito di Arianna”, Einaudi 2015 (con un racconto di
Maurizio Bettini) e “Una passeggiata nell’Aldilà in compagnia degli
antichi”, Einaudi 2017 (con Tommaso Braccini). Si è a lungo occupata dei
temi della femminilità nel mito e nella cultura antichi, scrivendo un libro
dedicato alle nascite (“Nascite speciali”, Alessandria 2004). Sugli stessi
temi, di prossima pubblicazione, un volume sulle madri antiche (Carocci
2019). È anche autrice di libri per ragazzi e di un blog di mitologia.

*Sara Calvanelli*dai canti antichi alla sperimentazione,
dall’improvvisazione libera alla scrittura per il teatro, la danza e
l’immagine, ricerca da sempre una dimensione personale e femminile di
fisarmonica. Ha realizzato concerti e performance in oltre dieci paesi nel
mondo e numerose collaborazioni con artisti internazionali convinta che la
musica sia uno dei più potenti strumenti di realizzazione e incontro. Il
suo debutto discografico Onironautiche (2017, Amadeus Arte) ruota attorno
all’esplorazione – anche attraverso il canto – del lato acquatico e lunare
di uno strumento conosciuto principalmente per le sue spettacolarità
virtuosistiche, ma che custodisce nel respiro la propria essenza e in esso
affonda radici ancestrali. Diplomata presso il Conservatorio Verdi di
Milano, allo studio della fisarmonica ha affiancato quello del pianoforte,
della composizione e del canto. Tra le sue ultime collaborazioni Daniele
Finzi Pasca, Giovanni Sollima, Floraleda Sacchi Karen Bernal, Moira
Albertalli Giancarlo Parisi, Esbergsson e Maurizio Schmidt.

*PACTA SALONE*

*Dal 27 febbraio al 3 marzo 2019 *
*DonneTeatroDiritti*

*Prima assoluta*

*LUCREZIA E LE ALTRE*

*Dal mito le origini della violenza di genere*

di e con Elisabetta Vergani e Silvia Romani

musica dal vivo Sara Calvanelli

regia Elisabetta Vergani

organizzazione Marta Ceresoli

produzione Farneto Teatro

Durata 1h10′

*INFO – *PACTA SALONE – via Ulisse Dini 7, 20142 Milano

MM2 P.zza Abbiategrasso-Chiesa Rossa, tram 3 e 15, autobus 65, 79 e 230

*Per informazioni: *www.pacta.org*-*mail biglietteria@pacta.org-
promozione@pacta.org- tel. 0236503740 – ufficio scuole:
ufficioscuole@pacta.org

*Orari spettacoli *damartedì a sabato ore 20.45, domenica ore 17.30, lunedì
riposo

*Orari biglietteria:*dal lun al ven dalle ore 16.00 alle ore 19.00

nei giorni di spettacolo: dal mar al sab dalle 16 – dom dalle 15

*Biglietti*: Intero €24 | Rid. Convenzioni €16 | Under 25/over 60 €12 |
CRAL e gruppi €12 (min. 10 persone) | gruppi scuola €9 | Prevendita €1,50 –
per gli spettacoli della rassegna PARAPIGLIA biglietti € 6,00 per tutti

*Ufficio stampa per PACTA . dei Teatri*

Giulia Colombo cell. 338.4737984 – e-mail: giuliacolombo.stampa@gmail.com

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Dols

Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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