Una vita senza amore?

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Che cosa abbia spinto una donna sensibile, un’artista delle parole, a rinunciare all’amore per ritirarsi nella propria stanza in casa dei genitori fino alla morte avvenuta prematuramente, non lo potremo sapere mai veramente.

di Maria Giovanna Farina

Emily Dickinson raccontata dal regista Terence Davies nel film ”A quiet Passion”

Ho sempre amato

Ho sempre amato,
e te ne do la prova:
prima di amare,
io non ho mai vissuto pienamente.

Sempre amerò,
e questo è il mio argomento:
l’amore è vita
e la vita ha qualcosa di immortale.

Se dubiti di questo,
allora io, amore,
nient’altro ho da mostrare,
nient’altro che il Calvario.

Che cosa abbia spinto una donna sensibile, un’artista delle parole, a rinunciare all’amore per ritirarsi nella propria stanza in casa dei genitori fino alla morte avvenuta prematuramente, non lo potremo sapere mai veramente. Le sue parole ci testimoniano però nell’opera poetica che “prima di amare, io non ho mai vissuto pienamente” e “ l’amore è vita e la vita ha qualcosa di immortale”. Questi suoi versi, chiari e universali che considerano l’amore vita e grazie all’amore anche la vita assume in sé qualcosa di immortale, ci comunicano che la Dickinson ha amato e le vibrazioni, che solo Eros immortale sa emanare, le hanno fatto conoscere il significato profondo del sentimento più potente del mondo. Una vita senza amore non è vita perché prima di amare, anche lei, durante un’esistenza triste e troppo rigida, non aveva vissuto pienamente. Rivolgendosi all’amore lo avverte che non può dubitare di lei, del suo amore, altrimenti ciò che ha davanti a sé è solo un cammino di dolore. In conclusione, l’amore si vive e si sperimenta in tante variabili differenze e non necessariamente nella coppia, l’amore è passione per le esperienze della vita. Nel caso particolare, l’amore di cui lei narra con i suoi versi è la passione che si incarna nell’arte, un’esaltazione estatica dalla quale è impossibile sottrarsi. L’amore vissuto attraverso l’arte abbraccia insieme particolare ed universale regalando la libertà di esprimersi, fuggendo da sé stessi e ritornandoci continuamente.

dickinson

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Profilo Autore

Maria Giovanna Farina

Maria Giovanna Farina si è laureata in Filosofia con indirizzo psicologico all’Università Statale di Milano. È filosofa, consulente filosofico, analista della comunicazione, formatrice e autrice di libri per aiutare le persone a risolvere le difficoltà relazionali. Nei suoi saggi e romanzi ha affrontato temi quali l’amore, la musica, la violenza di genere, la filosofia insegnata ai bambini, l’ottimismo, la libertà, la relazione con gli animali da compagnia e col cibo. Pioniera nel campo delle pratiche filosofiche, nel 2001 ha fondato Heuristic Institution dove si è dedicata, in collaborazione con il filosofo Max Bonfanti, anche alla ricerca di metodi e strategie da applicare alla risoluzione delle difficoltà esistenziali attraverso il TFAR (trattamento fenomenologico delle aree relazionali) da loro ideato. È creatrice della rivista on line “L’accento di Socrate”, scrive su varie riviste ed è intervenuta ed interviene in Radio e TV. Ha tenuto incontri e conferenze sulla violenza di genere a scuola e presso associazioni, taluni sponsorizzati da Regione Lombardia e patrocinati da vari Comuni italiani. Con un gruppo di studiosi ha chiesto, ottenendolo, alla Treccani.it di inserire la parola nonviolenza in un’unica forma verbale. Studiosa di relazioni, il suo sito è www.mariagiovannafarina.it

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