Quando invece che andare al cinema si puo’ fare altro

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Diciamo che questa non è certamente una recensione.
Chiamiamolo più il sincero consiglio di una amica a fare di due ore della vostra vita altro che andare a vedere un film come “Una festa esagerata”.

Si, ok, dovevo saperlo , anche perchè neanche amo questo genere di film.
Ma ci sono situazioni in cui dopo una giornata pesante, o per la voglia comunque di stare insieme a due amiche con altrettanta voglia di distrarsi senza pensare troppo, arrivi in una multisala e scegli qualcosa fra le proposte meno cerebrali possibili solo per farti due risate.
Cosi ti ritrovi davanti a una commedia all’italiana , si direbbe in gergo, dal titolo “Una festa esagerata” .
Una cosa  ambientata nella Napoli (che poi è  Italia) delle esagerazioni  volgari, dell’arrivismo becero e di quella parte di gioventù  abituata a vedersi e ascoltarsi se non tramite l’immagine data sui social usati solo a mo’ di vacuo, superficiale specchio.
Non male l’idea, sia pur non originalissima.
Ma il tutto realizzato tramite la trasposizione di un testo nato per il teatro  in una sceneggiatura che,se in quel contesto  certamente  ha  potuto funzionare come tempi,coverlg locandina

sul grande schermo diventa un qualcosa talmente elementare , banale, lento ed obsoleto che la noia diventa mortale salvandosi su un’ora e mezzo di film si e no due battute.
Attori validi, per carità, ma che si trovano a gestire situazioni e dialoghi tirati per i capelli, macchiette non volgari ma certamente scontate.
Il tutto in una confezione che neanche salva quello che resta appagandoci almeno con fotografia e scenografia.
Ci ho pensato un po’, comunque, a questa esperienza ..e anche se scriverne cosi o meno.
D’altronde non siamo tutti cinefili mi sono detta.
C’e’ anche caso che un film cosi, decisamente più  semplice e con un messaggio anche di base positivo possa far riflettere  qualcuno su certe storture della nostra società ,per cui alla fine può essere anche utile e non completamente negativo!
Ma, poi, no,no…ho pensato che il Cinema non merita certe cose e che gusto e cultura si formano attraverso la diffusione del Bello per cui , per me, la bocciatura di certi prodotti non può essere che totale.
Detto questo, se vi trovate davvero nella situazione citata all’inizio, ricerca di un momento di totale svago senza pensare , fate altro che andare a vedere un film cosi.
Restate in macchina a chiacchierare di qualunque cosa, riordinate finalmente  la vostra borsa o quel cassetto in cui avete di tutto. Mangiatevi un gelato fra amiche chiacchierando di gossip e facendovi quelle confidenze sconvenienti e inudibili che tanto ci divertono e rilassano quando davvero vogliamo staccare col cervello… o fatevi una birra. D’altronde, sorridiamoci su, ve l’avevo detto all’inizio che questa non era una recensione ma un consiglio d’amica….

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Profilo Autore

Milene Mucci

Milene Mucci. Nata il giorno della Befana ad Arezzo vive a Carrara fra le Apuane e il mare . Scrive per Dols ( da anni) , per Exibart e Huffington Post. E' Counselor Professionista formata in Aspic (Scuola Superiore Europea di Counseling Professionale) con specializzazione in Art Couseling ed e' iscritta alla Reico. Formatrice di Metodo Caviardage per la RdA ,conduce laboratori di scrittura e mediazione artistica per lo sviluppo delle risorse personali e la crescita personale, soprattutto in relazione all'empowerment femminile. Sua e' la rubrica su Dols dal titolo "Donne si nasce assertive si diventa" Gia' impegnata in battaglie per i diritti civili con Ignazio Marino ,è membro della Fondazione "Antonino Caponnetto" ,che si occupa di lotta alle mafie ,cittadinanza attiva , legalita' e Costituzione. Ha due figli ormai adulti ed in giro per il mondo ed un gatto di nome Sheva che le fa da assistente e che , per ora, e' ancora a casa .. :-)

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