Porto il velo ma sono italiana

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Siamo in un periodo molto duro per la pace nel mondo, ma spesso a farne le spese sono quelli che veramente credono. E che s’impegnano perchè  ci sia una pacifica convivenza. E’ il caso di Sumaya Abdel Qader , diventata consigliera comunale a Milano e che di recente è stata incolpata da una piccola testata di essere un’infiltrata dell’Islam radicale…

Lei ha risposto così con un post su Facebook.

ANNUNCIO QUERELA
Come oggi, un anno fa, venivo eletta consigliera comunale a Milano con più di 1000 preferenze.
Una grande soddisfazione dopo una campagna elettorale entusiasmante ma anche difficile. Difficile perché ho scoperto sulla mia pelle cosa sia la diffamazione e la menzogna. Ho conosciuto la macchina del fango, una macchina coordinata da persone senza pietà ne scrupoli.
Così, dopo 37 anni di onorata vita, mi scopro estremista, oscurantista, vicina a frange terroristiche, ecc.
Perché? Perché sono una donna, musulmana praticante, figlia di immigrati, di origine mediorientale, attivista per i diritti dei musulmani e in particolar modo per l’emancipazione delle donne musulmane dai retaggi culturali dei loro paesi di origine.
Insomma, un bocconcino troppo allettante per i calunniatori.
Non abituata a queste cose, ho sempre lasciato scorrere. Qualche querela ma nulla di più. Perché odio fare la vittima e non voglio essere vittima.
Oggi però si è raggiunto il fondo.
Il quotidiano La Verità mi accusa di essere “l’infiltrata dell’Islam radicale in Comune”. Accusa gravissima, specie di questi tempi di altissima tensione sociale e politica. Una accusa che mette in serio pericolo me e i miei cari.
Questo non mi smuove di un centimetro dalle mie posizioni, anzi, continuerò imperterrita il mio impegno per avvicinare le culture, costruire ponti, interpretare i bisogni delle varie parti per contribuire a costruire un mondo dove ci sia spazio per tutti e dove tutti siano liberi nel rispetto reciproco. Una sfida maledettamente difficile ma necessaria.
Querelerò dunque chi infanga il mio nome e cerca di fermarmi con mezzi sporchi.
Non mi fermo e non mi spaventate.
 

Per  capire di più l’ho intervistata.

1. Credere non dovrebbe essere un atto eversivo, anzi al contrario dovrebbe servire a ravvicinare i popoli. Perchè quando c’è una frizione tra i popoli si dà sempre colpa a qualche dio? Cattolico o musulmano che sia?
Perché purtroppo in nome di Dio si sono fatte molte nefandezze, lungo tutto l’arco della storia umana. In tutte le religioni. Perché Dio, quello vero, ad un certo punto ciclicamente viene sostituito al dio denaro e alla smania di potere.

2. Come vivi la tua vita da musulmana in Italia, in un paese a maggioranza cattolica (?)
Vivo molto bene. Sono sempre molto stimolata e arricchita. Ho fatto i primi anni di scuola dalle suore e mai ho incontrato problemi con il mondo cattolico italiano, anzi. Come non ne ho incontrati con persone di altre fedi o con atei o agnostici. Le differenze che possono esserci sono sempre stati motivo di ricerca, approfondimento e scoperta. Hanno stimolato il mio senso critico e aperto la testa ad una visione di mondo plurale.

3. Alcuni media (meglio non farne il nome) hanno preferito parlar contro di te da quando sei arrivata a fare la consigliera a Milano., Eppure tu ti batti per la perfetta integrazione. Cosa c’è di sbagliato?
Io dibatto per l’inclusione e l’interazione delle persone. Mi batto per abbattere i muri nelle teste e costruire ponti. Assieme a tanti altri. Di sbagliato non c’è nulla. Però non rientro nel classico schema che una certa narrazione vuole proporre per dimostrare quanto islam e musulmani siano incompatibili con “l’Occidente. Può essere uno dei motivi.
Altro motivo è dato dal fatto che non si concepisce che una donna che decide di portare il velo sia davvero libera ed emancipata. C’è sempre il sospetto che sotto ci sia altro.
Così si chiamano in causa questioni serie ed importanti sbagliando domande e approccio di dibattito o argomentazione, confondendo i piani (intenzionalmente o per ignoranza), spaventando i cittadini: velo-laicità, islam-democrazia, immigrazione-sicurezza, Isis-islam in italia, integrazione-radicalismo, ecc. Quante cose!!!

4. Queste azioni terroristiche dell’islam radicalizzato vi stanno mettendo in cattiva luce, agli occhi dei più fanatici degli occidentali. Da parte vostra cosa potete fare?
Viviamo il quotidiano con spirito di apertura e costruttivo. Rifiutiamo ogni forma di estremismo che sia ad opera di musulmani o altri.

5. Sei musulmana e donna…vita difficile?
Molto. Ma essere donna e madre da una marcia in più.

6. Sei molto osservante ma condanneresti molte pratiche maschiliste dei paesi musulmani o credi che col tempo anche queste si affievoliranno fino a scomparire?
Sono osservante in modo equilibrato.
Condanno da anni pratiche maschiliste e letture letteraliste/misogine/patriarcali, di alcuni musulmani, del Corano. Combatto da anni i retaggi culturali che vogliono ergersi a principi religiosi.

7. Dobbiamo aspettare che le nuove generazioni crescano per sperare in mondo pacificato ?
Sono già cresciute e sono già operative.

8. Se i tuoi figli da grande s’innamorassero di una cattolica/o accetteresti la loro scelta?
Amo i miei figli e li sosterrei in qualsiasi scelta.

9. Che ne pensi della crescita del femminismo nei paesi arabi
Più che femminismo (che è riduttivo) parlerei di crescente consapevolezza delle donne
Un processo importante che va sostenuto.

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Profilo Autore

Caterina Della Torre

Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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