LE QUATTRO FACCE DELL’IMPRENDITORIA FEMMINILE

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15 GIUGNO 2016

Stati Generali delle Donne
Ore 09.30 -17.30
Centro Congressi Torino Incontra Sala Giolitti

Ore 09.30 Apertura lavori
Intervengono:
Guido Cerrato, Dirigente Area Promozione del Territorio e Regolazione del Mercato, Camera di commercio di Torino
Silvana Neri, Presidente Comitato Imprenditoria Femminile di Torino
Monica Cerutti, Assessore regionale alle Politiche giovanili, Diritto allo studio universitario, Cooperazione decentrata internazionale, Pari opportunità, Diritti civili, Immigrazione.
Isa Maggi, Referente nazionale Stati Generali delle donne

SESSIONE LEADERSHIP
10.15 – 11.00
Coordina e introduce la sessione: Livia Damilano
Ore 10.25 Consegna del riconoscimento “Donne che ce l’hanno fatta”.
Consegnerà il riconoscimento Isa Maggi

Ore 10.35 A tu per tu (con Giovanna Boschis Politano e Tiziana Rubano)

1) Giovanna Boschis Politano: la vita l’ha portata a conoscere tanti mondi diversi, il mondo imprenditoriale, il mondo politico, il mondo economico, il mondo familiare, e le ha permesso di diventare quindi una leader, in anni in cui ancora le donne non erano riconosciute come potenziali “guide”. In tutto Suo percorso di vita e di carriera, ci sono momenti che Lei ricorda in modo particolare, delle tappe importanti che hanno segnato il percorso?
2) Tiziana Rubano: Imprenditrice, madre, moglie e componente di Selena Italy, associazione di promozione sociale per l’imprenditoria femminile; una donna giovane con un percorso importante di crescita professionale. Cosa vuol dire essere una leader oggi?
3) Tiziana Rubano: quali sono le caratteristiche che una donna deve avere per diventare una guida, una leader, per farsi largo nella cosiddetta “C Suite”? Ci sono percorsi che è bene seguire per migliorare le proprie competenze indirizzandole in tal senso o pensa che si tratti principalmente di “propensione personale”?
4) Giovanna Boschis: quanto la famiglia l’ha aiutata e supportata nella Sua carriera? Quanto la famiglia invece può essere un ostacolo alla crescita professionale della donna?

SESSIONE INNOVAZIONE E’ DONNA
Ore 11.00 – 13.00

Ore 11.00: introduzione di Mariella Berra (5’)
Ore 11.10 Lettura dei seguenti abstract (3 minuti cad) chiamati da Francesca che “batterà” i tempi:

1) Paola De Zuanne (Az. Agricola La Casuarina)
2) Ombretta Pellerey (Bioleader S.r.l.)
3) Luisella Urietti (Luccica)
4) Luisa Galbiati (SoLunch)
5) Roberta Geria (Cooperativa Domus Laetitiae)
6) Angela De Meo (I.T.G. S.a.s.)
7) Remo Poletti (cooperativa MapPlay)
8) Ester Liquori (You are my Guide)

Ore 11.40 tavola rotonda: “Smart, Slow e Green…le tre facce dell’innovazione”
La tavola rotonda, moderata da Annalisa Magone, avrà l’obiettivo di mettere in evidenza le azioni che il territorio piemontese ha messo in campo per supportare le imprese, e le imprenditrici, nel processo di innovazione delle loro realtà.
Intervengono:
1 Guido Cerrato – Dirigente Area Promozione del territorio e Regolazione del Mercato – CCIAA Torino.
1. La Camera di commercio di Torino ha come obiettivo la promozione dello sviluppo dell’economia locale. In particolare, l’Area che Lei dirige si occupa di promozione del territorio…quali sono i servizi, quali i progetti messi in campo dall’ente per promuovere l’innovazione territoriale (innovazione intesa a 360°). Da poco è coordinato dalla Sua area anche l’Osservatorio Imprenditorialità Sociale, quali sono i suoi obiettivi e quali progetti verranno messi in atto per coniugare “imprenditorialità sociale” ed “innovazione”?
GRUPPO 1:
1 Laura Orestano – Social Fare
Quali le sfide dell’innovazione sociale?quale la ricaduta di queste sfide sul territorio?
1 Stefania Fumagalli – Coldiretti. Innovazione dell’impresa
L’innovazione costa, risorse importantissime arrivano dalla UE…non sempre però quelle risorse economiche sanno sostenere innovazioni durature. Agricoltura/agroalimentare: settore molto tradizionale ma che sta cercando di spendere per innovare. Quali sono le grandi traiettorie di innovazione che attraversano il settore che Lei presidia?
1. Monica Pisciella – aiutarci a capire come è modificato il modo di concepire i progetti innovativi
1 Elena Schina – CNA Innovazione dell’impresa
1 Cosa vede accadere con le innovazioni tecnologiche nel mondo che conosce
Giuliana Bonello – Università
Pubblica Amministrazione, zavorra o risorsa?
Sara Medici o Anna Rovinzi – Cooperativa Su Misura Innovazione Urbana
.1 Sumisura è una cooperativa nata nel 2007, che opera nell’ambito della rigenerazione e riqualificazione urbana e dello sviluppo locale. È composta da architetti e operatori sociali che lavorano in modo integrato, mettendo a sistema le diverse professionalità. Questo permette sia di valorizzare le competenze e le capacità di ciascuno, sia di definire un modo congiunto di operare che, di volta in volta, si declina in base alle specificità del territorio e dei soggetti locali e istituzionali. “Su misura” è: presenza territoriale, mediazione progettante, sostenibilità sociale ed ambientale. Tutto questo lo ritroviamo nel Laboratorio di Via Baltea; di cosa si tratta e qual è l’aspetto innovativo del progetto?
1 Susanna De Maria – Officina Futuro Innovazione organizzativa
1 La sostenibilità nasce dalle persone ed è il motore dello sviluppo. Officina Futuro è un network, un laboratorio di opportunità per un futuro sostenibile, la risposta alla difficoltà di molte aziende. A volte innovare vuol dire semplicemente mettere a disposizione la propria competenza, utilizzare le proprie capacità in modo “alternativo”. Il network è un esempio di come ciascuno, nel suo piccolo, può far molto per migliorare la condizione di aziende in difficoltà, aiutandole a rimettersi in gioco. Il valore innovativo di Officina Futuro sta nella capacità di “guardare oltre” di chi ne fa parte, nella capacità di andare oltre il profitto ed operare per passione e convinzione. Quanto sono importanti le reti, in particolare le reti sociali, per lo sviluppo? Quanto il nostro territorio è “pronto” per uno sviluppo che parta dal sociale e quanto c’è ancora da fare?
Cristina Coscia – CUG Politecnico di Torino Innovazione nelle organizzazione
1 “Politecnico, il fiore all’occhiello delle università torinesi in materia di innovazione e sviluppo. La filosofia dell’ateneo è proprio quella di collaborare con il territorio per innovare il territorio. Ci può spiegare cos’è per voi l’innovazione e perché è importante che la “rivoluzione” parta dal contesto in cui si opera?”
1 Francesca De Filippi – Crowdmapping Mirafiori. Innovazione negli strumenti di partecipazione
.1 04/07/2015: durante gli Stati Generali ci avete presentato Crowdmapping Mirafiori Sud. “Osservare, comunicare, partecipare” sono le parole chiave del progetto promosso dal Centro di ricerca CRD-PVS e dal Dipartimento DAD del Politecnico di Torino. Nell’ultimo anno il progetto si è evoluto, è cresciuto…a dimostrazione del fatto che la strategia di coinvolgere attivamente il cittadino nella ricerca/individuazione di “limitazioni” e problematiche che limitano la fruibilità totale dei servizi del quartiere funziona. Strategia senza dubbio innovativa che vede quindi al centro la persona. Quanto è importante che la persona si senta parte attiva di un processo di innovazione affinché questo processo maturi? Quali sono state le difficoltà di Crowdmapping (se ce ne sono state) in tal senso e come sono state gestite?

Ore 13.00 – 14.00 Pausa pranzo

SESSIONE CONDIVISIONE DEI TEMPI
Ore 14.00 – 15.20

Ore 14.00: introduzione di Anna Maria D’Angelo (5’)
Ore 14.10 Lettura dei seguenti abstract (3 minuti cad) chiamati da Francesca che “batterà” i tempi:
1) Vitivinicola Prever
2) APE Au Pari & Education
3) Patrizia Del Zotto
4) Alessandra Caucia
5) Antonello Mercuri (papà)
6) Marito di Tiziana Rubano

8) Intervento di una cooperativa

Ore 14.40 (massimo) inizio tavola rotonda moderata da Anna Maria D’Angelo che introduce (5’)
Una domanda a testa, ciascuno avrà 4 minuti a disposizione per rispondere

Domanda alla Ferrino:
1) Anna Ferrino: imprenditrice di successo, moglie e madre di due figli ormai grandi. Proprio pochi giorni hai registrato un intervento su Reteconomy Sky proprio sul tema della conciliazione, argomento che quindi “sentirai tuo”… nella tua esperienza personale che strategia hai individuato ed applicato per gestire al meglio il tuo tempo senza dover sacrificare la vita familiare e lavorativa? È una strategia che ha potuto veder replicata anche in azienda applicandola ad altri collaboratori? Sicuramente la messa a punto in azienda di strategie che facilitino la conciliazione vita/lavoro ha sicuramente un costo per l’azienda, a volte, immagino, anche elevato. Ritiene che sarebbe importante suggerire politiche di defiscalizzazione del costo che l’azienda sostiene per la messa a punto di modelli organizzativi “work life balance”?

Domanda alla Buzzichelli:
2) Rita Buzzichelli: avvocato, libera professionista, figlia, moglie e mamma di tre figli. Non solo le imprese hanno necessità di conciliare, la conciliazione non è solo un “problema” nell’azienda; per Lei la conciliazione ha rappresentato un “costo”: economico nel senso stretto perché ha dovuto avvalersi di baby sitter e/ strutture private per la gestione quotidiana dei figli; un costo “umano” perché, per non penalizzare la professione, durante le maternità ha lavorato fino al momento del parto ed è rientrata poco dopo la nascita dei figli. Lo strumento che l’ha aiutata nell’ottimizzazione del tempo e dei costi è stata la nascita di una rete di servizi; vuole raccontarci l’esperienza di questa rete e come è cambiata la Sua “vita” e la gestione del Suo tempo grazie alla sua costituzione? Si sente di sostenere che la conciliazione non è un problema del singolo, ma è un problema della società?

Domanda alla Belloni
Carmen Belloni: sociologa del lavoro, professoressa universitaria, Presidente CIRSDE. La sua esperienza di sociologa del Lavoro e professoressa Universitaria la portano a considerare che le donne hanno un’elevata attitudine all’innovazione sociale, in quanto in grado di “tenere insieme” ambiti diversi: famiglia, lavoro, relazioni interpersonali, e nel governare più processi contemporaneamente (le donne sono più multitasking degli uomini). L’unico campo però in cui si riscontra una forte persistenza di modelli “tradizionali” e una carenza di innovazione sociale è quello della gestione domestica nella quale la cultura e la mentalità italiana fa sì che il carico domestico sia svolto quasi completamente dalla donna. Quanto questa mentalità “vecchia e per certi versi limitata” è un ostacolo alla crescita professionale delle donne e quanto rappresenta un costo, una perdita per la società, che si trova quindi a non prendere in considerazione delle menti “illuminate” perché devono dedicarsi alla famiglia?
Domanda alla Chiavarino:
3) Barbara Chiavarino: la donna possiede delle caratteristiche che sono proprie dei leader, ma non le sanno “sfruttare” e valorizzare nel modo in cui meriterebbero. Fra queste, sicuramente, la capacità di organizzarsi, di essere multitasking, di conciliare più cose, sono punti “a favore” per un buon leader. Detto questo, come conciliazione e leadership sono collegate? Come una buona capacità di conciliare può supportare lo sviluppo di carriera delle donne?
Domanda alla Neri:
4) Silvana Neri: Presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile, imprenditrice, madre, nonna con un percorso professionale ed esperienziale che l’ha vista partecipare a molti tavoli, anche europei, sulle pari opportunità ed imprenditorialità. Quanto, sulla base del Suo percorso di questi anni, in particolare all’interno del Comitato, siano emerse riflessioni che hanno generato un cambiamento, che hanno dato possibilità di scambi esperienziali che fossero reciprocamente utili? In altre parole, le esperienze delle singole partecipanti del Comitato, sono state utili per individuare strategie da suggerire agli operatori politici ed istituzionali del territorio affinché le mettano in atto? Ritiene che la collaborazione fra le singole realtà parte del Comitato abbia facilitato la messa a punto, fra le stesse, di misure di conciliazione?

Domanda alla Cavaletto:
5) Giulia Maria Cavaletto: Professoressa universitaria, studiosa e da poco Consigliera Regionale di parità. Le modifiche recentemente apportate al Codice per le pari opportunità hanno penalizzato su diversi fronti il ruolo delle Consigliere di parità (economicamente e nei contenuti dell’attività). Questa penalizzazione ha denaturato in parte il ruolo delle Consigliere privandolo, se vogliamo, di autorità. Quanto questa de naturalizzazione ha penalizzato la denuncia di casi di discriminazione (legati anche a manifestate esigenze di conciliazione) e la messa in atto di pratiche a sostegno della conciliazione)? A Suo avviso e data la Sua esperienza, quanto torna ad essere “prepotentemente importante” il ruolo di regia che una Consigliera può avere nell’ambito dell’individuazione e messa a punto di politiche di condivisione?

Domanda a Monica Cerutti:
6) Monica Cerutti: Assessore Regionale alle Pari Opportunità. Volutamente lasciata per ultima, l’esperienza dell’Assessore sarà importante per definire una “Linea guida” di come il territorio potrà agire per incontrare le esigenze della società in materia di conciliazione, dando vita così ad una “fortunata conseguenza di eventi” quali per esempio: più politiche per la conciliazione, più servizi a supporto, più tempo da dedicare alle carriere, più donne nelle posizioni apicali, più pari opportunità. E’ importante partire dalla politica: fondamentale mettere in atto politiche a sostegno della conciliazione sulla base delle quali individuare strategie e strumenti di conciliazione. A questo proposito, come possono le istituzioni sostenere la rete sociale della condivisione? Come possono definire politiche e ottenere budget da destinare ad interventi concordati territorialmente al fine di migliore e supportare lo sviluppo dei servizi alla conciliazione?

SESSIONE IMMIGRAZIONE
Ore 15.20 – 13.00

Ore 15.20: introduzione di Alessandra Brogliatto (10’)
Ore 15.30 Lettura dei seguenti abstract (3 minuti cad) chiamati da Francesca che “batterà” i tempi:

Sole Rodriguez (Sole Rodriguez Art & Design)
Preci Beji

Ore 15.40 tavola rotonda titolo I servizi a sostegno dell’integrazione
La tavola rotonda, moderata da Alessandra Brogliatto sarà occasione per conoscere quante e quali sono le donne straniere che fanno impresa sul nostro territorio, quali le loro propensioni, aspettative ed esigenze, e quali i servizi messi loro a disposizione per aiutarle nel processo di orientamento all’imprenditorialità e di integrazione.
Intervengono:
Barbara Barazza: Ufficio Studi CCIAA
quante sono le imprese femminili in Italia, Piemonte e provincia di Torino?
di queste quante sono straniere? in che settore operano e soprattutto, di che nazionalità si tratta?

Rossana Gonella – Sermig
Il Sermig è la casa della fratellanza e della pace, è un posto di “accoglienza”, punto di riferimento di tanti immigrati che arrivano a Torino. Quali sono i servizi che siete in grado di offrire al territorio, che orientamento, indicazione, aiuto date ai vostri ospiti? Cosa chiedete al territorio? Ci sono azioni che, portate avanti da voi, richiedono l’intervento di altre istituzioni/realtà territoriali?

Hella Colleoni
c’è differenza nella conduzione di un’azienda italiana ed una tunisina. E, soprattutto se , essendo donna noti differenze di trattamento e di approccio da parte dei tuoi dipendenti un Italia ed in Tunisia così come da parte di tutti gli altri interlocutori che hanno a che fare con te?

SESSIONE CONCLUSIVA
16.15 – 17.30
Coordina e introduce la sessione: Francesca Alquati
Introduzione 5’
Ore 16.20 Tavola rotonda…– Progettualità future
Alla luce delle proposte, esperienze ed istanze raccontate nella giornata, il botta e risposta conclusivo della giornata sarà finalizzato all’individuazione di azioni da mettere in campo nel triennio 2016-2019 atte a supportare le donne a meglio capire, affrontare ed avvicinarsi al mondo dell’imprenditorialità.
Modera: Francesca Alquati
Intervengono:
Giovanna Boschis Politano: per la leadership femminile c’è ancora molto da fare. Il fatto che per esempio non siano pervenuti abstract e racconti di donne sul tema significa che le donne hanno una bassa attitudine a considerarsi leader. Cosa possiamo quindi proporre come Comitato per aiutarle a “uscire dal guscio”, quali attività e azioni sarebbe utile mettere in campo per migliorare la consapevolezza che la donna può essere una brava leader e che , soprattutto, il territorio ha bisogno di donne leader?
Patrizia Del Zotto: condivisione; non solo “cosa da donne” e soprattutto “di mamme”. Lei rappresenterà Confartigianato nel prossimo Comitato…come pensa si possa migliorare l’approccio alla problematica e quali azioni si possono suggerire? Ritiene importante fare delle alleanze con istituzioni e/o enti?in che termini?
Stefania Fumagalli: innovare è progettare…in tutti i settori ed in tutti i campi…innovazione è tecnologica, sociale, di processo…in che termini possiamo sfruttare l’innovazione e, soprattutto, incentivare le donne ad avvicinarsi all’innovazione?
Alessandra Brogliatto: l’imprenditoria femminile straniera è ancora un mondo in parte sconosciuto…che strategia, contatti, azioni proporrebbe affinché si riesca ad approfondire la conoscenza del fenomeno e “coinvolgere” queste imprese nelle nostre attività?
Silvana Neri: Che eredità vuole lasciare al comitato? Cosa può dirci di 9 anni di mandato presidenziale e cosa spera che venga recepito e trasferito al nuovo gruppo di lavoro?
Isa Maggi: da qui in poi….cosa ci aspetta? Quali sono i prossimi step ed in che modo possiamo continuare a far parte degli “Stati generali”?
17.00 Chiusura della sessione
Intervento di chiusura della Presidente
17.15 Fine dei lavori

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Profilo Autore

Dols

Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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