Colonia, notte di San Silvestro 2015

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Integrare, voler dare rispettabilità, dignità morale e vita finalmente libera e fuori dal pericolo di guerre a chi arriva nel nostro Paese, oppure in Europa, non significa chiudere gli occhi e non vigilare.

di Antonella Gramigna

Ciò che è accaduto a Colonia, in Germania, ha del disumano. “Sono stata toccata ovunque, è stato un incubo. Anche se abbiamo gridato e li abbiamo colpiti, loro non si sono fermati. Ero disperata e penso di essere stata palpeggiata circa cento volte in duecento metri. Per fortuna indossavo dei pantaloni e una giacca. Una gonna probabilmente mi sarebbe stata strappata via»

Questo è solo uno dei racconti delle tante donne vittime dell’aggressione avvenuta nella notte di San Silvestro. Una vera vergogna sociale ed umana, che non ha avuto neppure tanta risonanza nelle femministe più agguerrite, quelle che, tanto per dire, sono pronte a scagliarsi contro emendamenti a favore della salute di genere e contro la violenza. Presso la stazione di Colonia, in Germania, durante la notte di San Silvestro decine di donne sono state palpeggiate, abusate e violentate da un branco di immigrati nordafricani. Il fatto, gravissimo, ha preoccupato ed allarmato, com’è giusto, sia le autorità di polizia tedesche che la Merkel. Ma nella Germania seppur sconvolta, ciò che stona, permettetemelo, sono le parole di Henriette Reker, sindaco della città, la quale ha suggerito alle donne di “usare maggiore cautela e attenzioni” , ad esempio quella di tenersi a distanza dagli sconosciuti e cercare di rimanere sempre in gruppo quando si trovano per strada per evitare altri incidenti.
Probabile sia stata una indicazione dettata dalla volontà di cercare in qualche modo il tentativo di tranquillizzare ed arginare il fenomeno, ma, specie sui social, è sembrato l’ennesimo linguaggio maschilista che addossa alle donne la responsabilità delle aggressioni. Ed è su Twitter, infatti, che è diventato virale l’hashtag #EineArmlaenge, tradotto : tenere a distanza di braccio. Una forte critica, a presa di giro per la Sindaca, tra l’altro molto aperta all’integrazione, tanto che durante la sua campagna elettorale ha subito persino una pugnalata da un militante xenofobo.
Se da una parte abbiamo il dovere, come italiani e come europei uniti, di fare accoglienza a chi scappa dalla guerra ed ha necessità del nostro ” ricovero” , dall’altra dico che sarebbe utile avere anche occhi aperti su di un potenziale fallimento totale del concetto di immigrazione ed accoglienza. Che sia concetto di sinistra, destra o qualcosa di diverso poco a me importa, ciò che deve essere sempre garantita è la libertà, la dignità e la sicurezza delle donne, di tutte, indistintamente. Se poi la vogliamo mettere sul piano politico, essendo stato proprio un partito di sinistra a far prevalere il diritto al valore dell’integrazione e dell’ospitalità, allora mi auspico che sia lo stesso Partito a chiedere una reazione durissima alla Germania.

Un esempio che sarà di monito per tutti, perché non è di sinistra far passare sotto silenzio, magari solo perché accaduto in un Paese diverso, la gravità dell’accaduto, non è di sinistra “tollerare” , magari per paura di innescare un conflitto, questo tipo di azioni e non è certo di sinistra portare avanti fortemente una buona integrazione senza che questa sia accompagnata sopratutto dal far osservare obbligatoriamente osservare quelli che vengono definiti “sacri diritti e sacri doveri”, perché ” sacri ed inviolabili” per noi tutti lo sono. Al fianco di ogni donna, sempre, italiana, tedesca o africana, al fianco di chi viene abusata e subisce violenza, ogni giorno. Non ci si potrà mai definire progressisti civili se non ci poniamo seriamente in questa dimensione, con laicità ma con forte impegno per le politiche di genere. Le aggressioni di Capodanno, a Colonia, perpetuate a circa 90 donne, da una parte hanno scosso sì la Germania, ma pongono a tutti quanti l’interrogativo urgente su “cosa fare e come agire ” in tal senso.

Che si tratti di culture diverse lo sappiamo bene, ma questo non significa accettare che sia giusta la cultura dell’aggressione e della violenza. Secondo alcune testimonianze rese i molestatori, circa un migliaio di ubriachi, erano di apparente ” origine araba” e pare siano stati fermati alcuni ” richiedenti asilo”, almeno così pare. La cancelliera Angela Merkel ha chiesto una dura risposta dello Stato di diritto agli attacchi di carattere sessuale, secondo quanto riferito dal suo portavoce Steffen Seibert. “Si deve fare tutto il possibile per identificare quanto prima i colpevoli e punirli, da dovunque arrivino”, ha aggiunto Merkel. 90 sono state le denunce presentate dalle donne che hanno subito palpeggiamenti ” in ogni parte del corpo” come hanno testimoniato, e si registra anche qualche caso di stupro.
La polizia tedesca pare stia indagando su una rete di bande proveniente dalla vicina città di Duesseldorf, che dista una quarantina di chilometri. I fatti, per come sono stati raccontati dalle vittime dell’aggressione, gettano una forte preoccupazione, quella di non avere una «reale dimensione del crimine». Si rischia la xenofobia, oppure si rischia il lassismo. Entrambi pericolosi.

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Profilo Autore

Antonella Gramigna

Antonella Gramigna, classe 1956, marchigiana di nascita ma toscana da sempre, abito a Pistoia. Laurea in Comunicazione, Master in Orientamento e Promozione della salute, Corso regione Toscana sulla Partecipazione. Mi occupo di informazione, comunicazione istituzionale e politica, ma soprattutto nel campo della salute e corretti stili di vita.Sono Cons. nazionale di Associazione di cultura e politica Litaliaintesta Membro di “ The Nanyuki Furaha Foundation” , Kenya .Coordinatrice gruppo regionale toscano “ Stili di vita” Stati generali delle Donne. Free lance su varie testate tra le quali : Psychomedia, Affaritaliani ( Rubrica Tuttasalute), QS ( quotidiano sanità), redattrice Gazzetta di Pistoia & Provincia, La Voce di New York

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