Il Conero e Recanati

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Cominciamo da Recanati

Le bellezze in Italia sono così tante che spesso ci si dimentica che esistano. Mare, monti, fiumi e laghi, insieme a monumenti dei secoli passati,  sono lì che aspettano solo di essere scoperti, guardati, amati e protetti.

balconeA me è successo quest’anno con il promontorio del Conero dove ho trascorso le mie vacanze estive. Niente Caraibi o terre lontane, ma qui nel centro Italia a sole quattro ore in auto da Milano.

Il Conero è così bello che quasi mi vergogno a non averlo mai incluso nelle mie mete di viaggio.
E perché non cominciare proprio dalla città più interessante, bella e conosciuta dell’entroterra, Recanati?

Al centro della regione Marche, con il caratteristico aspetto dei piccoli borghi raccolti sulle dorsali collinari, Recanati, città d’arte e di poesia, è circondata dalla dolce campagna marchigiana e si trova a pochi chilometri dal mare.
La città della poesia, la chiamano perché vi è nato Giacomo Leopardi, il grande poeta del quale le nostre memorie scolastiche non possono dimenticare le rime poetiche.

conero-recanati-dalla casa piccolaA Recanati tutto parla a lui , dall’ermo colle alle  ciottolose stradine  cittadine.
Naturalmente non voglio parlarvi del centro abitato che merita sicuramente un approfondimento, ma del ‘’ Palazzo Dalla Casapiccola’’ nella quale ho soggiornato, dimora storica del ‘600/’700, aperta agli ospiti.

Il Palazzo è stato costruito tra il Seicento ed il Settecento per ospitare alti prelati che si recavano in pellegrinaggio al vicino Santuario di Loreto. Molti stemmi nel cortile e nello scalone interno ne testimoniano il passaggio.

A metà dell’Ottocento, Domenico Dalla Casapiccola, trisnonno dell’attuale proprietaria (Annamaria Dalla Casapiccola) che risiedeva a Vienna (il cognome è un a traduzione dal tedesco), si trasferì con la famiglia a Recanati dove acquistò il Palazzo.
Pur rimanendo assolutamente integro nella sua struttura originaria e nelle sue decorazioni di arredamento, è stato dotato di ogni confort (da notare una vasca da idromassaggio nei sotterranei). I soffitti dei saloni del piano nobile hanno begli affreschi del Settecento e Ottocento rappresentanti scene mitologiche e grottesche.

cancelloLe ampie cantine del Cinquecento e Seicento hanno mantenuto la loro struttura originaria con mattone a vista e volte a vela e a botte: fino ad un recente passato venivano utilizzate per lo stoccaggio dei cereali e per la produzione di olio e di vino. Ora servono ad alloggiare banchetti nuziali e feste.

Medievali sono invece le lunghe grotte sottostanti che collegavano il Palazzo ad altri edifici e servivano da vie di fuga.
Il giardino “all’italiana” all’epoca della costruzione del Palazzo e, orientato verso occidente, guarda il “Colle dell’infinito” di leopardiana memoria e gli Appennini al di là delle valli marchigiane. Il giardino con le aiuole piene di fiori e circondate da siepi di bosso, è delimitato da un muro di pietra che faceva parte delle mura di cinta della città.
Il palazzo purtroppo di generazione in generazione ha visto calare l’ interesse dei suoi eredi fino a quando  la proprietaria, oggi settantenne, non decise, tornando dallo UK, di riportare al suo antico splendore questo monumento storico.
suiteHo avuto la fortuna di soggiornare in uno degli appartamenti ‘’Dalla casapiccola’’, una vera suite antica con stanza da letto matrimoniale, spazio cottura ed ampio salone dove eventualmente alloggiare bambini o altri ospiti.
Il costo è contenuto per tale bellezza.

A sorvegliare e fare giardinaggio un solo uomo, dalla Moldavia.
A pochi metri (circa 200) la casa di Leopardi che per chi ha visto il film ( il giovane favoloso) non è una novità. Andandoci di sera, quando il mondo tace, sembra di sentire la voce del grande poeta che recita ‘’A Silvia’’, personaggio che non si chiamava così, ma che è realmente esistito, come spiegano alla casa Leopardi, tuttora abitata da uno dei suoi eredi che ne occupa la maggior parte dell’edificio. La visita guidata nella famosa biblioteca del padre di Leopardi. Costa ‘’solo’’ 10 €.

casa-leopardibiblioteca-leopardi

 

 

 

 

 

 

A Silvia senti recitato

Silvia, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi?
Sonavan le quiete
stanze, e le vie d’intorno,
al tuo perpetuo canto,
allor che all’opre femminili intenta
sedevi, assai contenta
di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
così menare il giorno.
Io gli studi leggiadri
talor lasciando e le sudate carte,
ove il tempo mio primo
e di me si spendea la miglior parte,
d’in su i veroni del paterno ostello
porgea gli orecchi al suon della tua voce,
ed alla man veloce
che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
le vie dorate e gli orti,
e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
quel ch’io sentiva in seno.
Che pensieri soavi,
che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
la vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
un affetto mi preme
acerbo e sconsolato,
e tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
perché non rendi poi
quel che prometti allor? perché di tanto
inganni i figli tuoi?
Tu pria che l’erbe inaridisse il verno,
da chiuso morbo combattuta e vinta,
perivi, o tenerella. E non vedevi
il fior degli anni tuoi;
non ti molceva il core
la dolce lode or delle negre chiome,
or degli sguardi innamorati e schivi;
né teco le compagne ai dì festivi
ragionavan d’amore.
Anche perìa fra poco
la speranza mia dolce: agli anni miei
anche negaro i fati
la giovinezza. Ahi come,
come passata sei,
cara compagna dell’età mia nova,
mia lacrimata speme!
Questo è il mondo? questi
i diletti, l’amor, l’opre, gli eventi,
onde cotanto ragionammo insieme?
questa la sorte delle umane genti?
All’apparir del vero
tu, misera, cadesti: e con la mano
la fredda morte ed una tomba ignuda
mostravi di lontano.

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Profilo Autore

Caterina Della Torre

Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

1 commento

  1. rita.garofalo on

    Recanati è un incanto,ho vissuto anch’io quella magia nel visitare il palazzo e ripercorrere le stradine un tempo percorse dal poeta. Ho guardato dalla finestra all’interno del palazzo dove il poeta si dice s’affacciasse e che fu il luogo d’ispirazione della sua poesia; è davvero sorprendente come si possa da quella prospettiva percepire un orizzonte infinito stando lì nel silenzio semplicemente ad osservare.

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