La vita che cambia con un clic

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A volte le notifiche non arrivano, non si accende la lucina azzurrina in alto

di Alessio Viola

Niente. Non si accende. Quella icona in basso a destra sul telefono non dà segni di vita. La donna si agita sul divano, il telecomando rovente, scivola tra i tg della sera come un surfista su onde che per la prima volta le danno le vertigini. La ridicola busta bianca aperta con il foglio giallo a metà inserito non si anima, non appare il bollino rosso che segnala l’arrivo di un messaggio via mail. Sorride, ripensa alle tante volte in cui si è ritrovata a criticare un sistema scolastico arretrato e ancora poco avvezzo ai moderni sistemi di comunicazione. Ora, è appesa ad un sms. Che non arriva. Si alza, il caldo bestia di questi giorni non aiuta, apre piano il frigo per prendere l’acqua, teme di far rumore, è vecchio e cigola. Si affaccia in camera, suo marito dorme, lui non aspetta il messaggio, ha un contratto a tempo determinato in un centro di quelli dove trovi tutto, dallo spillo al sommergibile. L’acqua è ghiacciata, per un attimo teme la congestione, l’ansia dilata ogni sensazione. La luce di una luna gialla appesa alla parete illumina la cameretta della figlia. Dodici anni, farà la seconda media. Lo spettacolo del suo sonno ingarbugliato con una gamba penzoloni dal letto la commuove. Scaccia via il nodo che sale in gola, non ha mollato per un momento il telefono. Accende il display. A volte le notifiche non arrivano, non si accende la lucina azzurrina in alto. Dipendenti dai telefoni, ecco cosa, pensa. Un mucchio di compiti in classe dati su questo argomento, negli ultimi anni. E ora eccola li, guarda uno schermo come fosse lo specchio del suo vivere di oggi. La mente si ingolfa di ansie che sgomitano per conquistare la prima fila. Un mutuo maledetto, che te lo dico a fare, e le liti con suo marito al tempo per contrarlo. Lei aveva insistito, ora il tormento era un senso di colpa che la stava soffocando. Se mi mandano a Rovereto, a Lucca, a Bergamo….madonna santa non riesce a fermare la mente. Costi, viaggi, conti che saltano, marito che non sa cucinare e vestire la bambina, bisognerà mobilitare nonna e zie, ma non è che ci puoi costruire un progetto di vita sopra. Niente, la busta con il foglio giallo non dà segni di vita. Decide che l’acqua ghiacciata può migliorare, se allungata con un poco di cognac, lo avevano portato dalla Francia l’ultima volta che ci erano stati, a febbraio, che le tariffe sono più basse. E poi nessuno lo beveva mai. Fa schifo, il cognac affogato nell’acqua ghiacciata, si alza, getta tutto nel lavandino.
Pensa che nel caso dovrà cercare subito qualche altra ragazza che magari viene assegnata alla sua stessa destinazione, potrebbero programmare viaggi alloggio e tutto il resto, dividere le spese è pratica di sempre, per chi insegna da una vita nelle scuole. Quindici anni e quasi ogni anno una destinazione diversa. Sempre in provincia per fortuna. Ma alzarsi all’alba e rientrare a sera era stato il suo ritmo di vita lavorativa. Tranne i lunghi periodi di riposo forzato, quelli in cui non ti rinnovano il contratto aspettando la riapertura dell’anno scolastico. Quasi mezzanotte. Ci sono già le rassegne stampa di domani. L’ordine canonico delle testate, i titoli sull’immigrazione… ansia, ancora ansia. Il telefono vibra, un rumore che spacca l’aria. Un messaggio di posta elettronica.

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Dols

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